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“Mister Jackpot” debutta a San Giusto Canavese con Asl To4: il teatro contro la dipendenza dal gioco d’azzardo

Un monologo tragicomico per riflettere sui meccanismi e le conseguenze psicologiche della ludopatia

“Mister Jackpot” debutta a San Giusto Canavese con Asl To4: il teatro contro la dipendenza dal gioco d’azzardo

“Mister Jackpot” debutta a San Giusto Canavese con Asl To4: il teatro contro la dipendenza dal gioco d’azzardo (immagine di repertorio)

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Un uomo solo sul palco, una storia che alterna ironia e dolore, risate e introspezione. È “Mister Jackpot”, lo spettacolo teatrale promosso dall’Asl To4 per sensibilizzare sul tema del gioco d’azzardo patologico, che debutta venerdì 7 novembre alle ore 21 nel Salone Gioannini di San Giusto Canavese. L’ingresso è gratuito, fino a esaurimento posti, con prenotazione consigliata al numero 340 363 6284 o via mail a marcodemartinproductions@gmail.com.

Prodotto nell’ambito delle iniziative del Dipartimento Patologia delle Dipendenze dell’Asl To4, lo spettacolo rientra nel progetto di teatro sociale promosso dalla Campagna Regionale contro il Disturbo da Gioco d’Azzardo, con l’obiettivo di proporre un linguaggio diretto e coinvolgente per aiutare il pubblico a riconoscere i segnali di rischio e i meccanismi psicologici alla base della dipendenza.

La rappresentazione, della durata di circa un’ora, alterna musica, cabaret e monologo, in un racconto che porta lo spettatore dentro la mente di chi, tra entusiasmo e disperazione, cerca nel gioco la propria via di fuga. Nella prima parte, Mister Jackpot — personaggio brillante, carismatico, sicuro di sé — affascina il pubblico con l’ironia e la leggerezza di chi crede di poter controllare il caso. Ma, col passare dei minuti, la maschera si incrina. L’uomo che sognava di “essere un vincente” si ritrova a fare i conti con il vuoto interiore e la solitudine che il gioco ha scavato dentro di lui.

Attraverso un linguaggio emotivo e diretto, lo spettacolo permette di comprendere le reazioni chimiche che il cervello attiva durante il gioco — l’adrenalina, la dopamina, l’euforia della vincita — e di esplorare la spirale che porta dalla soddisfazione momentanea alla dipendenza compulsiva. Una narrazione che, dietro la comicità, mostra la fragilità umana di chi è intrappolato nel meccanismo del rischio e della speranza, nel continuo inseguimento di un premio che non arriva mai.

Al termine della rappresentazione è previsto un momento di confronto aperto al pubblico, in cui sarà possibile dialogare con l’attore-autore e con gli operatori del Dipartimento delle Dipendenze. Un’occasione per condividere esperienze, porre domande e approfondire il tema del gioco patologico, che continua a rappresentare una delle emergenze sociali più diffuse e meno riconosciute.

Il progetto, spiega l’Asl To4, prevede la replica dello spettacolo in diverse sedi del territorio — scuole, teatri, centri civici e associazioni — con l’obiettivo di portare la prevenzione fuori dagli ambulatori, direttamente nei luoghi di incontro della comunità. L’uso del teatro come strumento di educazione e riflessione consente infatti di avvicinare pubblici diversi, stimolando empatia e consapevolezza anche in chi non si è mai confrontato con il problema.

Il gioco d’azzardo patologico (GAP), riconosciuto ufficialmente come disturbo comportamentale, interessa in Italia centinaia di migliaia di persone. In Piemonte, i dati dell’Osservatorio Regionale sulle Dipendenze indicano una crescita costante delle segnalazioni, soprattutto tra i giovani e gli adulti sopra i cinquant’anni. La pandemia e la diffusione del gioco online hanno ulteriormente accentuato il fenomeno, spostandolo in parte dal bar e dalle sale scommesse al mondo digitale, dove il controllo è più difficile e l’isolamento più profondo.

L’Asl To4 da anni promuove campagne di informazione e prevenzione, con sportelli di ascolto, percorsi terapeutici e attività di sensibilizzazione sul territorio. L’approccio scelto con “Mister Jackpot” si inserisce in questa linea, privilegiando la narrazione e il coinvolgimento emotivo come strumenti per rompere il silenzio e lo stigma.

Il teatro, spiegano i promotori, ha la capacità di rendere visibile ciò che spesso resta nascosto: la vergogna, la negazione, la dipendenza affettiva dal gioco. Attraverso il personaggio di Mister Jackpot, il pubblico è invitato non a giudicare, ma a comprendere, a riconoscere nella fragilità del protagonista una possibile forma di umanità condivisa.

Con questa iniziativa, l’Asl To4 conferma la volontà di trasformare la prevenzione in partecipazione, portando in scena un tema che riguarda non solo chi gioca, ma l’intera rete familiare e sociale che lo circonda. Lo spettacolo non vuole solo denunciare, ma anche aprire uno spazio di riflessione collettiva, capace di unire la leggerezza del teatro alla gravità del tema trattato.

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