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29 Settembre 2025 - 11:13
A Manila, l’Italvolley di Fefé De Giorgi completa l’opera e difende il trono mondiale: 3-1 alla Bulgaria (25-21, 25-17, 17-25, 25-10) nella finale della Mall of Asia Arena e quinto titolo iridato della storia azzurra. È la chiusura perfetta di un’estate da grande squadra: percorso netto nella fase a eliminazione diretta, dominio in semifinale con la Polonia e, nell’atto conclusivo, una prova di maturità che ricaccia indietro il ritorno bulgaro nel terzo set. A certificare la dimensione dell’impresa, le parole del Capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha inviato alla Nazionale l’ormai classico messaggio di congratulazioni e un invito ufficiale: «Vi aspetto al Quirinale mercoledì 8 ottobre alle 16».
La finale ha una svolta netta nel quarto set. Dopo il 2-0 iniziale e la scossa bulgara nel terzo, l’Italia riapre il gas e scappa: muro di Bottolo, diagonali di Michieletto, un Romanò chirurgico e il lavoro sporco di Anzani e Russo al centro. Sul 9-3 De Giorgi vede la squadra tornare lucida, le rotazioni funzionano, la distribuzione di Giannelli (poi premiato nel “dream team” del torneo) manda fuori giri il muro avversario. Il parziale si trasforma in una cavalcata: Bottolo infila due ace nel break che vale il 20-10, poi l’ace del 24-10 spalanca il gold medal point che Anzani tramuta in oro con un primo tempo secco: 25-10.
Prima dello strappo finale, l’Italia aveva indirizzato la partita con due set d’apertura di grande ordine. Nel primo (25-21) pesano l’ace di Bottolo, due colpi di Romanò in uscita alta e il tocco d’astuzia di Giannelli a muro: break sul 21-17 e gestione fino al set-point chiuso da Bottolo con un mani-out. Il secondo (25-17) è quasi didattico: quattro ace consecutivi di Romanò spaccano il parziale, Anzani trova ritmo in primo tempo, Bottolo aggiunge l’ace del +7 e l’Italia corre sul 2-0.
La Bulgaria, tornata in una finale mondiale dopo 55 anni, non si arrende. Il terzo set (17-25) è figlio della scossa di Nikolov e Atanasov: break sul 14-10, qualche fatica in ricezione azzurra e De Giorgi costretto al time-out. Entra anche Porro per dare un’alternativa, ma il parziale resta in mano ai bulgari fino alla chiusura. È l’ultimo vero momento di difficoltà italiano.
La qualità individuale rifinisce la prova collettiva. La giuria inserisce quattro azzurri nella squadra ideale dei Mondiali: Fabio Balaso (libero), Simone Giannelli (palleggiatore), Yuri Romanò (opposto, 22 punti in finale) e Alessandro Michieletto, premiato MVP del torneo. Con loro, nel “sette” dei migliori, due bulgari (Aleksandar Nikolov schiacciatore e Aleks Grozdanov al centro) e il polacco Jakub Kochanowski.
La cornice emotiva è tutta in due immagini. Alla premiazione capitan Giannelli alza la coppa indossando la maglia di Daniele Lavia, fermato da un infortunio alla vigilia del Mondiale. Poco dopo le lacrime di Simone Anzani: «Questa vittoria è dedicata totalmente a te, Dani». È il segno di un gruppo coeso, che nelle parole del ct racchiude il proprio segreto: «Ragazzi speciali, si sono aiutati».
Il cammino azzurro parte dal girone con Algeria (3-0) e Ucraina (3-0), la sconfitta al tie-break con il Belgio (2-3) rimette benzina nell’orgoglio. Poi Argentina 3-0 agli ottavi, Belgio 3-0 nei quarti, Polonia 3-0 in semifinale. La Bulgaria di Blengini ha ritrovato una dimensione internazionale trascinata dal talento di Nikolov: girone super con Germania e Cile, poi Portogallo, USA e Repubblica Ceca. In finale, però, il differenziale di completezza azzurra—ricezione, muro-difesa, gestione dei momenti—fa la differenza.
Il successo di Manila completa un quadro irripetibile: Italia campione del mondo con gli uomini e con le donne nella stessa stagione. L’ultimo “doppio” nel volley risale all’Urss (1952 e 1960). Per la Federazione è la consacrazione di un ciclo che ha messo insieme continuità tecnica, profondità di roster e un’identità chiara.
La FIPAV ha comunicato il rientro in Italia: atterraggio a Roma Fiumicino domani alle 20.05 (via Dubai). Poi, appuntamento al Quirinale. «Complimenti e felicitazioni per la meritata vittoria… Vi aspetto», il messaggio del Presidente Mattarella, che aveva assistito alla semifinale con la Polonia «ottimista sul successo finale».
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