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Settimo Torinese

Addio a Roberto Salvestroni, socialista fino all’ultimo giorno

Aveva 79 anni, dopo gli anni d’oro del PSI si era trasferito per oltre 25 anni a Tunisi

Roberto Salvestroni, 79 anni, era uno degli ultimi socialisti della città di Settimo. E’ mancato nella giornata di lunedì 27 febbraio. L’annuncio lo ha dato la figlia su Facebook, Liliana Salvestroni.

“Ciao papà. - scrive - Questa volta mi hai fatto arrabbiare davvero, arrabbiare da andare via sbattendo la porta urlandoti dietro le peggio cose. Questa non me la dovevi fare, non credo che voglia perdonartela.

Io ci credevo, ci ho provato con tutte le mie forze, non mi sono mai arresa. Però purtroppo hai deciso tu che era arrivato il momento di arrendersi. E a me non ci hai pensato, a quanto io stia male, a come farò da domani, con chi discuterò e litigherò tutti i giorni. Perché tu eri un rompipalle, un polemico, un testardo, un brontolone ma avevi un cuore enorme. Mi facevi diventare matta, non ti andava mai bene niente. Però eri il mio babbo e io ti volevo bene. Mi sento abbandonata. Ciao babbo Socialista salutami Giovanni Ossola, formate il governo da lassù e ogni tanto mandami un segnale che mi faccia capire che mi pensi”.

Seppure negli ultimi anni si sia eclissato dalla ribalta delle cronache locali, tutti i “vecchi” del Palazzo lo conoscono, l’ultima volta si era candidato, nel 2014, nelle liste dei socialisti a sostegno di Fabrizio Puppo.

I “tempi d’oro” di Salvestroni, però, sono stati nei primi anni Novanta. Salvestroni era inseritissimo nel Psi, di cui Settimo era un vero e proprio feudo.  Salvestroni era un uomo di Giusi La Ganga e craxiano di ferro. Il settimese, poi, nei tardi anni Novanta si trasferisce a Tunisi, diventa un imprenditore affermato: entra nel business degli impianti di depurazione e inizia a gestire una stazione di trattamento di rifiuti ospedalieri. Non tronca mai i rapporti con l’Italia e con il Partito Socialista.

Torna a Settimo, per restare, a fine 2013.   Di lui si dice che, subito dopo aver riabbracciato i famigliari, sia corso in sezione, in via San Francesco, a salutare gli amici del Garofano. L’ultima volta che si era candidato, nel 2014, era nelle liste dei socialisti a sostegno di Fabrizio Puppo. Nel 2021 si era impegnato per la formazione del Comitato “Amici di Giovanni Ossola”, nel decennale della morte del compianto ex primo cittadino.

“La carriera di mio padre è sempre stata in linea con le sue ideologie: - ha dichiarato la figlia Lilliana al quotidiano il Tirreno - credo sia stato uno dei pochi politici che non ha mai cambiato bandiera. Ha vissuto 25 anni in Tunisia al fianco di Bettino Craxi e aveva ancora rapporti con i figli di lui, Bobo e Stefania, che proprio l’altro giorno mi ha scritto una bellissima lettera per papà”.

Roberto Salvestroni lascia i figli Alessandro, Annalisa e – appunto – Liliana, e i quattro nipoti Allegra, Emanuele, Federica e Simone. Le ceneri di Roberto Salvestroni torneranno a Roccastrada, in provincia di Grosseto, dove era nato l’8 maggio del 1943. 

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