Cerca

Cronaca

Agguato a Favria: 63enne gravemente ferito davanti al figlio, quattro arresti (VIDEO)

Commando armato apre il fuoco davanti a casa di Giovanni D’Angelo. Fermati quattro uomini, accusati di tentato omicidio

Favria, sera del 18 settembre. Pochi minuti prima delle 22, la tranquillità del centro storico viene squarciata dal fragore di nove colpi di pistola. In corso Matteotti, a una manciata di metri dal Municipio, quattro uomini scendono da un’auto e aprono il fuoco contro Giovanni D’Angelo, 63 anni, pensionato ed ex dipendente della Teknoservice, originario di Polizzi Generosa, in provincia di Palermo. Accanto a lui, nel cortile di casa, c’è il figlio Giuseppe, 29 anni, che rimane miracolosamente illeso.

È un agguato in piena regola, consumato a volto scoperto, con la sfacciataggine di chi non teme le telecamere né i testimoni. Tre proiettili raggiungono D’Angelo: uno al volto, uno a una gamba, un altro all’addome. Le sue condizioni appaiono subito disperate. La moglie e il figlio lo caricano in auto e lo trasportano al pronto soccorso di Cuorgnè. I medici, valutata la gravità della situazione, dispongono immediatamente il trasferimento in elisoccorso alle Molinette di Torino. Qui entra in sala operatoria per un intervento chirurgico lungo e complesso: la prognosi resta riservata, la vita dell’uomo appesa a un filo.

L’azione criminale non sfugge agli occhi elettronici. Le telecamere comunali e quelle private dell’abitazione riprendono l’intera sequenza: dall’arrivo del commando fino alla fuga precipitosa a bordo dell’auto. È proprio da quelle immagini che partono le indagini dei carabinieri della Compagnia di Ivrea, guidati dal capitano Armir Gjeci, con il supporto del Reparto Operativo di Torino e dei cinofili di Volpiano, sotto il coordinamento della Procura eporediese.

il lugo

La risposta investigativa è immediata. Acquisizione dei filmati, raccolta di testimonianze, controllo serrato del territorio: in poche ore gli investigatori incrociano dati, elementi e segnalazioni. Nel giro di tre ore la squadra stringe il cerchio attorno ai sospetti. I carabinieri individuano i responsabili nelle loro abitazioni e fanno scattare i fermi.

In carcere finiscono Pasquale Colosimo, 54 anni, di Rivarolo, considerato l’autore materiale degli spari; i figli Gilberto, 35 anni, residente a Favria, e Alessandro, 29, di Rivarolo; e Andrea Racco, 40 anni, anch’egli di Rivarolo. Tutti italiani, tutti già noti alle forze dell’ordine. Le accuse sono pesanti: tentato omicidio e detenzione abusiva di armi.

Durante le perquisizioni a casa di Colosimo, i militari trovano un vero e proprio arsenale: tre pistole cariche e perfettamente funzionanti, che confermano la natura premeditata e tutt’altro che improvvisata dell’agguato. Un altro paio di armi vengono recuperate in seguito e saranno sottoposte ad analisi balistica.

Quanto al movente, la Procura esclude collegamenti con organizzazioni criminali o con traffici illeciti. Dietro la sparatoria si celerebbero invece rancori personali e tensioni familiari stratificate nel tempo. Contrasti quasi decennali tra i due nuclei, mai del tutto sopiti, che si sarebbero riaccesi negli ultimi mesi. Prima una lite tra i figli dei capifamiglia, poi atti vandalici e nuovi screzi: una spirale di ostilità che, inspiegabilmente, è degenerata fino a trasformarsi in una vera e propria spedizione armata.

Gli investigatori stanno ora lavorando per definire con esattezza la dinamica dei fatti, cristallizzare la sequenza temporale dell’agguato e chiarire i ruoli di ciascun componente del commando. La Procura di Ivrea non esclude ulteriori sviluppi, anche alla luce delle armi sequestrate e dei rapporti burrascosi che da anni avvelenavano le relazioni tra le due famiglie.

Di certo, la sera del 18 settembre resterà impressa nella memoria di Favria. Un paese abituato a silenzi e routine di provincia, che si è improvvisamente trovato trasformato in teatro di una scena da regolamento di conti: nove colpi di pistola sparati a due passi dal Municipio, sotto gli occhi delle telecamere. .

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori