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Cronaca

Sentenza per la strage ferroviaria di Arè: assolto Oberhofer, condannato l’autista Zujius (VIDEO)

Il Tribunale di Ivrea chiude il processo per l’incidente del 23 maggio 2018: due morti, 23 feriti e cinque milioni di euro di danni. Condanna a 2 anni con sospensione, oltre 500.000 euro di provvisionali ai familiari delle vittime

Due morti, ventitré feriti, un treno distrutto e cinque milioni di euro di danni. Oggi, a quasi sette anni dalla tragedia ferroviaria di Arè di Caluso, il Tribunale di Ivrea ha emesso la sentenza che chiude uno dei processi più delicati della cronaca piemontese recente.

Il collegio, presieduto dalla giudice Melania Cafiero con i giudici Scannavino e Natta a latere, ha assolto Wolfgang Oberhofer, titolare dell’azienda che organizzò il trasporto eccezionale, "per non aver commesso il fatto". È invece stato condannato Darius Zujius, l’autista del mezzo pesante che rimase incastrato sui binari quella notte del 23 maggio 2018, causando il devastante impatto con il treno partito da Ivrea e diretto a Torino.

Zujius è stato ritenuto responsabile di tutti i reati a lui ascritti, riuniti sotto l’art. 81 c.p., e ha ottenuto le attenuanti generiche. La pena, ridotta per la scelta del rito abbreviato, è di 2 anni di reclusione, con sospensione condizionale e non menzione della condanna nel casellario giudiziale. Ma dovrà pagare pesantemente i risarcimenti.

Le provvisionali ai familiari e alle società

Il tribunale ha stabilito provvisionali esecutive (cioè anticipi sul risarcimento integrale) per un totale di oltre 500.000 euro solo alle parti civili private, più le spese legali:

  • Maria Antonietta Madau: €118.000

  • Morena Gauna: €200.000

  • Oscar Notte: €30.000

  • Manuela Amà: €150.000

  • Marco Imparato: €20.000

A questi si aggiungono i risarcimenti alle società:

  • Rete Ferroviaria Italiana (RFI): €731.502,43

  • Trenitalia: €500.000

E ancora, il tribunale ha condannato Zujius al pagamento delle spese legali delle parti civili, quantificate in oltre 111.000 euro per Trenitalia e RFI, e ulteriori somme per gli altri danneggiati, più IVA e cassa avvocati come da legge.

La notte dello schianto

Il disastro avvenne alle 23:15 del 23 maggio 2018. Un trasporto eccezionale si bloccò sui binari al passaggio a livello di Arè. Il treno regionale, lanciato a velocità regolare, non riuscì a fermarsi: l’impatto fu violentissimo. Morì il macchinista del treno, uno degli autisti del convoglio eccezionale, e 23 passeggeri rimasero feriti.

Le indagini della Procura ipotizzarono errori gravi nella gestione logistica, nella valutazione dei tempi di attraversamento e nella comunicazione tra trasportatori e rete ferroviaria.

Il processo

Il procedimento, avviato il 2 febbraio 2024, si è articolato in 14 udienze. Alla sbarra erano finiti Darius Zujius, oggi 46enne, originario della Lituania, e Wolfgang Oberhofer, 51 anni, di Vipiteno, difesi entrambi da avvocati del foro di Bolzano.

Zujius era l’uomo alla guida del camion che trascinava il convoglio rimasto incastrato. Oberhofer era invece titolare dell’azienda che ne aveva curato la pianificazione. Per quest’ultimo, il Tribunale ha riconosciuto l’estraneità ai fatti, disponendo la restituzione di quanto era stato sottoposto a sequestro.

La chiusura

Il tribunale ha indicato in 90 giorni il termine per il deposito della motivazione della sentenza e ha disposto la traduzione integrale del dispositivo nella lingua compresa dall’imputato Zujius.

Una sentenza attesa, che mette fine a una lunga attesa processuale. Ma per le famiglie delle vittime e i feriti, il peso di quella notte rimane incancellabile. La giustizia ha parlato. Ora resta da vedere se le provvisionali saranno effettivamente corrisposte e se, almeno in parte, si potrà voltare pagina.


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