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Cronaca
07 Dicembre 2024 - 09:58
L’incidente è avvenuto la sera del 23 maggio del 2018
Dopo sei anni e mezzo dal tragico incidente ferroviario di Arè di Caluso, accaduto il 23 maggio 2018, e un anno e mezzo dal rinvio a giudizio, emerge un importante sviluppo nel processo. Per Darius Zujis, 45 anni, l’autista lituano coinvolto nella vicenda, si apre la possibilità di accedere al rito abbreviato, che comporta uno sconto di pena pari a un terzo in caso di condanna. Questa opzione è diventata praticabile grazie a una modifica alle accuse mosse al co-imputato Wolfgang Oberhofer, decisa dal pm Ludovico Bosso.
Il rito abbreviato è spesso scelto dagli imputati perché consente di ottenere una riduzione della pena in cambio della semplificazione delle procedure processuali. Tuttavia, in questo caso, la richiesta è giunta nella fase finale della presentazione delle prove, quando ormai le udienze si erano già susseguite per mesi, con un impatto minimo sul risparmio di risorse processuali.
Il tribunale di Ivrea, sede del processo
Diversa è la situazione di Wolfgang Oberhofer, 51 anni, imprenditore italo-austriaco. La modifica delle accuse nei suoi confronti, decisa anche alla luce delle ricerche dell’avvocato Aldo Ghezzo, che rappresenta il responsabile civile Uci, lo vede ora imputato per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo. Non si limita più, infatti, al ruolo di procuratore speciale per le autorizzazioni al transito dei mezzi in Italia, ma viene considerato responsabile dell’organizzazione del trasporto eccezionale.
Il trasporto in questione, affidato dalla società austriaca di Oberhofer, la Transport Logistica Gmbh, alla lituana Uab Tlb, riguardava il trasferimento di un macchinario industriale dalla Germania all’Italia. La Uab Tlb aveva poi incaricato l’azienda italiana di Oberhofer, la Translog Sas, di gestire le autorizzazioni per il transito in Italia. Un’ispezione sul passaggio a livello coinvolto nel disastro sarebbe stata delegata a una società tedesca, la Transport Logistica Alpimar, nella quale Oberhofer detiene una partecipazione, pur non essendone amministratore.
La difesa di Oberhofer, guidata dall’avvocato Carlo Bertacchi, ha chiesto di invalidare le modifiche al capo d’imputazione, sostenendo che queste rappresentino nuovi elementi che avrebbero dovuto riportare il caso alla fase preliminare. Tuttavia, il collegio giudicante, presieduto dalla giudice Melania Eugenia Cafiero, ha respinto tale richiesta e accettato le nuove contestazioni.
Le parti civili, rappresentate dagli avvocati Maria Antonietta Nardella, Alessandro Aliperta, Cristina Donato, Luca Fiore e Andrea De Carlo, hanno tentato di coinvolgere anche la società austriaca di Oberhofer come responsabile civile, ma il tribunale ha rigettato la richiesta.
La prossima udienza, prevista per l’8 gennaio, vedrà l’ascolto di tre nuovi testimoni chiamati dalla difesa di Oberhofer, prima che il pm Bosso concluda la sua requisitoria. La sentenza, attesa per aprile, rappresenterà un punto di svolta in una vicenda processuale complessa e densa di implicazioni.
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