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Cronaca

Ecco come i ladri entrano nelle nostre case

Continua l'escalation di furti nel Chivassese. A Rondissone i malviventi sono stati immortalati dalle telecamere di videosorveglianza di una casa. A Brusasco la minoranza consiliare chiede al sindaco di installare più telecamere

Continua l’escalation di furti nel Chivassese. L’ultima segnalazione arriva da Rondissone.

In un video postato sui social da un cittadino e registrato dalle videocamere presenti nel cortile di una casa, si vedono due ladri che all’ora di cena dello scorso 26 gennaio si arrampicano sul muro di cinta di un edificio del centro paese e dopo aver forzato una porta finestra del primo piano entrano nell’abitazione.

I malviventi indossano cappellini ed hanno il volto parzialmente coperto da sciarpe.

Il proprietario di casa, che si trova al piano terreno, sentiti i rumori esce in cortile ed avvisa le forze dell’ordine.

Nel video si vedono i ladri che, richiamati dall’abbaiar di un cane, escono dalla casa e scappano scendendo in strada aggrappati ad una grondaia. Così i malviventi sono riusciti a scappare.

E' questo uno dei tanti furti o tentati furti che negli ultimi mesi stanno interessando tutto il chivassese. Brusasco, Cavagnolo, Verrua Savoia, Monteu da Po, San Sebastiano, Casalborgone, San Raffaele Cimena, Verolengo: non c'è paese che, a turno, non debba fare i conti con l'ondata di furti.

Tra i colpi più clamorosi e che hanno concentrato le attenzioni dei media, quello a casa della consigliera comunale di Chivasso, capogruppo di Forza Italia, Clara Marta, e del medico della Juventus, primario di otorinolaringoiatria dell'ospedale, Libero Tubino. In quell'occasione, pochi giorni prima del Natale, i ladri entrarono nella villa della coppia, a San Raffaele Cimena, dopo aver colpito con una mazza da baseball i cani che facevano da guardia.

In alcuni comuni, come è il caso di Brusasco, l'argomento "furti" verrà discusso in Consiglio.

A Brusasco si chiedono le telecamere

L’opposizione di “Per Brusasco e Marcorengo”, guidata da Anna Marolo, ha infatti presentato un’interrogazione in cui punta il dito sul sistema di videosorveglianza presente in paese che, a dire di Marolo, Carlo Giacometto e Daniele Testore, sarebbe “carente”. Quando carente, forse, è un eufemismo. 

“Nel corso delle ultime settimane l’intero territorio del nostro Comune è stato nuovamente teatro di furti - purtroppo spesso riusciti e, in alcuni casi, solo tentati - presso le abitazioni di numerosi nostri compaesani, anche in pieno giorno - si legge nell’interrogazione -. [...] In tema di videosorveglianza del territorio, l’Amministrazione di Brusasco, con deliberazione della Giunta comunale n. 45 del 15 ottobre 2020, aveva approvato un progetto definitivo-esecutivo (per una spesa complessiva di 42.014,77 euro), prevedendo l’installazione di telecamere di contesto in piazza San Pietro/Palazzo comunale, via San Pietro presso il magazzino dei cantonieri, piazza Roma/palazzo Ellena e nella zona del centro sportivo/Istituto comprensivo/parco giochi, in via Cadacorte/zona cimitero, in via della Valle angolo via San Francesco, in piazza Don dell’Aglio a Marcorengo, nonché una telecamera di contesto ed una di lettura targhe in doppia corsia sulla sp 107 nei pressi del piazzale Ritana ed una telecamera di lettura targhe in doppia corsia sulla sp 590 in località Mogol. Il tutto governato dall’apposita postazione - anche in remoto tramite applicazione per consentirne l’utilizzo dalla locale stazione dei Carabinieri - predisposta al primo piano del palazzo Comunale, all’interno del locale ufficio del Segretario comunale/Polizia Municipale, e dotata di un server su cui installare il monitor, il software per la lettura delle targhe in ingresso e in uscita dal territorio comunale ai confini con Brozolo e Verrua e il software dedicato alla sorveglianza di contesto”.

A fronte di quel progetto dell’ottobre 2020 - proseguono i consiglieri di opposizione -, l’attuale impianto comunale di videosorveglianza - realizzato negli ultimi mesi del mandato Trombadore - consta di sole tre telecamere (in aggiunta a quella nei pressi dell’Istituto Comprensivo), rispettivamente in piazza San Pietro, piazza Roma e presso il magazzino dei cantonieri, come da determinazione n. 128 del 2 agosto 2021 (per una spesa complessiva di euro 4.850)”.

Anna Marolo consigliera comunale di minoranza a Brusasco

Il progetto di videosorveglianza predisposto dall’Amministrazione precedente è stato realizzato solo in minima parte, senza affrontare il tema del monitoraggio dei varchi di accesso al territorio comunale, sia per una tempestiva segnalazione del passaggio di auto sospette e utilizzate per i furti nelle abitazioni, sia per la tutela della sicurezza stradale con la rilevazione dei mezzi senza assicurazione e/o inidonei alla circolazione - proseguono i consiglieri comunali di minoranza -. E nel corso dell’attuale mandato amministrativo la Giunta Bosso non ha ritenuto di investire alcuna risorsa per dare completa attuazione al progetto approvato nell’ottobre 2020 dalla precedente Giunta, pur trattandosi di una spesa in conto capitale (quindi, di investimento) la cui copertura è consentita tramite l’utilizzo di una quota dell’avanzo di amministrazione”.

Con la loro interrogazione i consiglieri di opposizione chiedono “quali iniziative abbia adottato l’attuale Amministrazione per affrontare il problema dei sempre più frequenti furti nelle abitazioni”,  se l’attuale impianto di videosorveglianza abbia consentito di identificare i malviventi che hanno colpito nei giorni scorsi presso alcune abitazioni del centro di Brusasco” e  in quale modo l’attuale impianto di videosorveglianza sia monitorato dal server che si trova presso il palazzo Comune e dalla locale stazione dei Carabinieri”.

Inoltre, vogliono sapere se “l’Amministrazione abbia intenzione di partecipare al bando del Ministero dell’Interno attualmente aperto e, in caso affermativo, se ritenga di presentare un progetto finalizzato al completamento di quanto approvato con D.G.C. n. 45 del 15 ottobre 2020 o di redigerne uno nuovo”.

Infine, domandano a Giulio Bosso & company “se l’Amministrazione non ritenga comunque di installare un impianto di videosorveglianza dotato di un software per la lettura delle targhe nei pressi dei confini amministrativi con gli altri Comuni, che vada ad integrare l’attività di monitoraggio svolta dai Comuni di Cavagnolo e Verrua Savoia (che ne sono dotati) e che consenta all’agente di Polizia Municipale attualmente in servizio di identificare e sanzionare i conducenti di veicoli senza assicurazione e/o senza revisione, al fine di ridurre la pericolosità sulle nostre strade e di incassare risorse per integrare le entrate del nostro bilancio comunale, oltreché naturalmente di controllare gli accessi di auto sospette”.

Insomma, pretendono che vengano presi provvedimenti concreti per provare a contenere un fenomeno che sembra non avere più una fine.

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