Cerca

Cronaca

Casa dell’orrore in Canavese: salvati una ventina di cuccioli (VIDEO)

Maltrattati e malnutriti, vivevano tra gli escrementi in una casa di località Rastello a Pont Canavese. La volontaria: “Ce ne sono ancora altri da portare via”

Nella mia vita di sequestri di animali ne ho fatti tanti, ma di cani trattati così non ne avevo mai visti”. 

E’ sincera, angosciata e anche un po’ arrabbiata Patrizia Ceccarelli, responsabile della Casa del Cane Vagando di Barbania. 

Ieri, lunedì 29 maggio, è intervenuta in frazione Rastello a Pont Canavese dopo aver ricevuto una segnalazione sulle pessime condizioni in cui venivano tenuti gli animali all’interno di una casa.

E qui ha trovato una vera casa dell’orrore.

Si sentiva la puzza di escrementi fino a 500 metri di distanza - dice la donna -. Non so come abbiano fatto i vicini a sopportare questo odore così a lungo”.

Alcuni degli animali trovati nella casa di Pont Canavese

Da lì, in una vecchia abitazione circondata da altre case, con l’intervento dei carabinieri, delle guardie forestali e della Polizia Municipale, sono stati portati via, dopo alcuni momenti di concitazione con il proprietario degli animali, almeno una ventina di cani, quasi tutti cuccioli, costretti a vivere in pessime condizioni igienico-sanitarie e malnutriti. 

Otto sono finiti alla Casa del Cane Vagabondo di Barbania, almeno una dozzina al canile di Caluso. Dentro, però, pare ne siano rimasti altri ancora.

I cuccioli erano in pessime condizioni igienico-sanitarie

Non so francamente se siamo riusciti a salvarli tutti, è una situazione surreale - commenta, al telefono, Ceccarelli -. Sono perlopiù incroci, nati da unione tra cani della stessa cucciolata. Alcuni sono deboli, sono certamente malnutriti. Avevano escrementi attaccati al pelo, non oso immaginare che cosa abbiano trovato in quella casa. Io non ho avuto il coraggio di entrare”.

Domani il veterinario verrà a visitarli - aggiunge - dopodiché cercheremo di rimetterli in forze. Sono terrorizzati. Cercheremo di recuperarli e se poi qualcuno fosse disponibile ad adottarli, lo aspettiamo. Anzi, se qualcuno volesse venire a dare una mano, lo aspettiamo già adesso al rifugio: bisogna tosarli, lavarli, rimetterli in forze, ecc… ecc… ”.

La situazione nella casa degli orrori di Pont Canavese pare sia nota da tempo. Nessuno, però, sinora ha mosso un dito.

Passano gli anni - conclude - e in Italia andiamo sempre peggio. Raccontare la storia di questi cani è davvero dura, si parla di anni e anni di indifferenza e menefreghismo da parte degli enti pubblici”.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori