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Emergenza abitativa

Ammalato. Vive in un garage con il gatto, proprio in centro città, assessori e sindaca si girano dall’altra parte

L'appello di Alberto: "Tutti sanno la mia storia, tutti sanno che vivo qui. Politici e non politici. Possibile che non ci sia un posto per me in questa città?"

Settimo Torinese, piazza Campidoglio. La biblioteca Archimede è lì a pochi passi. Tutt’intorno i nuovi complessi residenziali con negozi, bar, appartamenti che fanno, di questa zona della città, il nuovo centro. Fiore all’occhiello delle amministrazioni che si sono succedute negli anni, finanche della sindaca Elena Piastra.

E’ qui che ci aspetta Alberto Marino, disoccupato, settimese da sempre. Arriva con il suo monopattino.

Ci saluta e ci accompagna a casa. Che non è uno dei nuovi alloggi che si affacciano su una piazza che brulica di vita in un sabato mattina d’inizio luglio. No. 

Casa sua è giù, in fondo alla rampa che porta ai garage dei condomini di piazza Campidoglio. 

Alberto Marino, dopo aver ricevuto lo sfratto, da due mesi a questa parte vive in un box auto che gli ha messo a disposizione un amico. 

Piazza Campidoglio con la biblioteca Archimede

In uno spazio dove ci stanno un’automobile, due biciclette, un motorino, c’è tutta la sua vita: i vestiti piegati in ordine sugli scaffali, gli orologi appesi alle pareti, uno specchio. Le borse della spesa mezze vuote. Le fotografie, ricordo di anni andati e di affetti che restano nel suo cuore. 

C’è una macchina del caffè chiusa in una scatola, un wc chimico per la pipì. 

C’è Stella.

Non me ne vado da qui se Stella non può venire con me”. 

Stella è un gatto che un anno fa Alberto Marino ha trovato sulla strada. Vive con lui.  E’ la sua nuova famiglia.

E’ tutto per me: io e lei ci spostiamo insieme”.

La “casa” di questo settimese che compirà 57 anni il prossimo 28 luglio, con gravi problemi di salute (è in cura al SERT e seguito dagli assistenti sociali) è una allegoria dei giorni nostri, emblema di un’umanità che esiste nelle parole e nei post sui social e si perde nei fatti. 

Sopra la piazza, il paradiso della città bene, dei buoni rapporti di vicinato, degli incontri culturali da Archimede e delle serate musicali nell’isola pedonale, che è a pochi metri da qui. 

Sotto la piazza, l’inferno di Alberto. Invisibile agli occhi di chi non vuol vedere.

“Tutti sanno la mia storia, tutti sanno che vivo qui - inizia a raccontare Alberto Marino -. Politici e non politici. Com’è vivere in un garage? Fa schifo, come vuoi che sia!”.

Alberto Marino dorme per terra, su una coperta. I suoi pranzi e cene sono panini e qualche pacchetto di patatine che si porta dai bar.

Giorno dopo giorno la sua vita perde di dignità e di umanità.

Alberto Marino con la sua Stella in braccio

Mi aiutano degli amici - dice -. Sono loro che mi tengono aggrappato alle cose belle. Loro e Stella. Ogni tanto qualcuno mi ospita a casa, mi dà la possibilità di farmi una doccia. Ma ciascuno ha giustamente la propria famiglia e io non posso fermarmi a lungo”.

S’è beccato un esposto ai carabinieri, l’amico che lo “ospita” nel garage una denuncia.

Non vogliono che stia qui in questo garage ma io gli chiedo: chi vorrebbe starci? Per fortuna che i carabinieri hanno un cuore e mi hanno detto di non preoccuparmi”, racconta.

Ha chiesto aiuto al Comune, ma non è successo nulla. Nonostante le tante parole, su parole, su parole. “Vorrebbero che gli portassi l’Isee e che mi mettessi in fila. Ma che Isee gli posso portare io che sono un disoccupato e che tutto quello che ho è qui?”.

 

La sindaca di Settimo Torinese, Elena Piastra

Dal Municipio gli hanno risposto che per lui ci sarebbe un letto al Centro Fenoglio, là dove vengono gestite le emergenze abitative. Ma il letto ci sarebbe solo per lui, non per Stella.

Senza il mio gatto io non ci vado: vogliono che l’abbandoni per strada?”, domanda e allarga le braccia.

Stella è tutto ciò che resta, insieme agli amici di vecchia data, a quest’uomo che è pronto a far qualsiasi cosa pur di ritrovare una casa e tornare in possesso della sua vita.

Mi rivolgo alle istituzioni, a chi può darmi una mano - dice -. Voglio solo una casa con una cucina, un bagno, nulla di più. Non è un problema di soldi, in qualche maniera da solo e con chi mi sta aiutando possiamo provvedere a tutto. Possibile che non ci sia nulla per me a Settimo Torinese?”.

Già. Giriamo la domanda alla sindaca Elena Piastra e all’assessore al Welfare di Settimo Torinese: possibile che non ci sia una casa per Alberto Marino?

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