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Settimo Torinese

Gioventù Bruciata: corse automobilistiche notturne in Piazza Frediano (VIDEO)

L'Amministrazione comunale latita. Più volte contattata fa orecchie da mercante

Un’atmosfera da film di Hollywood ha invaso le notti di Piazza Frediano a Settimo Torinese, ma non è di certo un film che i residenti vogliono vedere. Giovani scalmanati si incontrano tutte le sere per organizzare corse automobilistiche non autorizzate e, tra una corsa e l'altra, acquistare e vendere droga. 

I cittadini sono esasperati e chiedono interventi immediati da parte dell’amministrazione comunale, che però da quest'orecchio proprio non ci sentono.

Il fenomeno ricorda scene iconiche di pellicole come “Fast and Furious” e, per i nostalgici, il leggendario “Gioventù bruciata” con James Dean. Proprio come nel classico del 1955, in cui le corse clandestine diventavano il simbolo di una generazione ribelle e alla ricerca di emozioni forti, anche a Settimo Torinese sembra di assistere alla ribellione giovanile che si manifesta attraverso rombi di motore, pneumatici che stridono sull’asfalto, coca e marijuana..

I residenti sono allo stremo.

“Ogni notte è la stessa storia. Non riusciamo più a dormire a causa del rumore assordante delle auto e delle urla”, ci racconta una residente che vive in uno degli edifici che si affacciano sulla piazza.

“È diventato pericoloso anche uscire di casa la sera. Abbiamo paura che succeda qualche incidente grave”.

Non si tratta solo di fastidio acustico. Le corse automobilistiche notturne rappresentano un rischio reale per la sicurezza pubblica.

“Questi ragazzi sfrecciano a velocità folli senza nessun rispetto per le regole”, spiega un altro abitante del quartiere.

“Un giorno o l’altro qualcuno si farà male seriamente, e allora sarà troppo tardi per pentirsi”.

Nonostante le numerose segnalazioni e le richieste di intervento, ad oggi l'Amministrazione comunale guidata dalla sindaca Elena Piastra non ha mai preso misure concrete per arginare il fenomeno.

“Abbiamo chiesto più volte che vengano installate delle telecamere di sorveglianza in piazza, ma non abbiamo ottenuto alcuna risposta”, denunciano in tanti.

“Le telecamere servirebbero non solo come deterrente, ma anche per identificare e punire i responsabili”.

Il sindaco, in passato, ha sempre dichiarato che la situazione in città è sotto controllo.

Tuttavia, per i cittadini, queste parole suonano come giustificazioni del "cavolo".

“Non possiamo più aspettare. Ogni notte che passa è un rischio per tutti noi”, incalzano.

Il confronto tra spacciatori, piloti scalmanati e la città è aperto.

Da un lato, ragazzi che vedono nelle corse un’occasione di divertimento e sfida; dall’altro, un quartiere che chiede sicurezza e tranquillità.

Le telecamere potrebbero essere una soluzione temporanea, ma sarebbe anche necessario un dialogo con questi giovani per comprendere le loro motivazioni e trovare alternative che possano soddisfare il bisogno di adrenalina senza mettere a rischio la vita di nessuno.

Intanto, il clima di tensione cresce.

Le corse notturne e le piazze dedicate allo spaccio, in verità, non sono solo un problema locale, ma riflettono una questione più ampia: la gestione dello spazio pubblico e la convivenza tra diverse generazioni.

Come in “Gioventù bruciata”, la soluzione non può essere solo repressiva, ma deve passare anche attraverso la comprensione e l’integrazione delle esigenze di tutti i cittadini.

L’auspicio è che l’amministrazione comunale  si svegli dal letargo in cui da anni sembra essere caduta e la sindaca Elena Piastra la smetta con le inconcludenti passeggiate in giro per la città con appresso gli addetti stampa pronti a riprendere ogni espressione del suo viso.

Che si intervenga con prontezza, installando le tanto richieste telecamere e promuovendo iniziative che possano offrire ai giovani alternative sicure e costruttive. Solo così si potrà restituire a Piazza Frediano la sua vera vocazione di luogo di silenzio, di incontro e condivisione, lontano dal pericolo e dalla paura.

Nell'attesa,  ogni notte, il rombo dei motori continua a risuonare, segnando il tempo di una gioventù in cerca di strada.

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