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Bagnaia 12° nella Sprint di Aragon: Ducati in cerca di risposte. Che cosa sta succedendo?

Il campione di Chivasso fuori dai punti

Bagnaia 12° nella Sprint di Aragon: Ducati in cerca di risposte. Che cosa sta succedendo?

Bagnaia 12° nella Sprint di Aragon: Ducati in cerca di risposte. Che cosa sta succedendo?

Pecco Bagnaia, partito dalla quarta casella nella Sprint Race del Gran Premio di Aragon, sognava un podio che avrebbe potuto rilanciarlo nella corsa al titolo MotoGP 2025. Invece, la realtà si è fatta amara sin dalle prime curve. È scivolato indietro, ha lottato, ha stretto i denti, ma ha chiuso mestamente 12°, a 14 secondi da Marc Marquez, suo compagno di squadra e attuale leader del Mondiale.

E sì, proprio Marquez. La stessa moto, la stessa scuderia, ma destini che sembrano opposti. Mentre il catalano vola sulle ali della rinascita, il pilota chivassese affonda nel buio di un'avventura tecnica che non trova sbocchi.

“Sapevo che sarebbe stata complicata. Le ho provate tutte, ma non riesco a frenare forte. Mi serve un avantreno stabile e questo non lo è per niente. Serve un dettaglio, ma ancora ci sfugge”, ha dichiarato ai microfoni di Motorsport Spagna.

Ma non è solo un problema di feeling. C'è qualcosa che nemmeno gli ingegneri Ducati riescono a individuare. “Stiamo cercando un qualcosa che non funziona sulla mia moto, ma non sappiamo cos'è. Anche per loro è complicato. Ogni volta proviamo cose diverse, ma il problema rimane lo stesso”, ha confessato Bagnaia, lasciando intendere che la crisi ha radici più profonde di quanto si potesse pensare dopo le buone libere.

Il campione di Chivasso Francesco Pecco Bagnaia

Una crisi tecnica, certo. Ma anche mentale. Perché quando non hai fiducia, non puoi spingere. E lui lo sa bene. “Ho basato la mia carriera sulla capacità di frenare tardi, di entrare forte. Ora non riesco a farlo, il manubrio chiude continuamente. È frustrante”, ha ammesso anche a Sky Sport Italia. Un colpo al cuore per chi conosce la precisione chirurgica che ha sempre contraddistinto il suo stile di guida.

Eppure, non c'è rassegnazione nel volto di Bagnaia. Solo rabbia. Solo la volontà di non cedere. “Non sono contento, ovvio. Ma continuo a dare tutto. Prima o poi troveremo ciò che ci serve. Resto positivo”, ha assicurato. Il tono è grave, il messaggio è chiaro: non è finita qui.

Ora gli occhi sono puntati su domani, lunedì 9 giugno, giorno dei test collettivi. Un appuntamento che, a questo punto, sa di ultimatum. Ducati e Bagnaia lavoreranno a fondo, forse anche a muso duro, per stanare quel male invisibile che sta affondando il campione del mondo in carica. E se c’è un dettaglio che può fare la differenza, è proprio in quei test che va trovato.

Intanto, Marquez sorride, il Mondiale lo asseconda, e il paddock guarda curioso a questa sfida tra titani sotto lo stesso tetto. Ma la vera domanda è: riuscirà Bagnaia a spezzare il sortilegio prima che sia troppo tardi?

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