L'eritreo Biniam Girmay taglia per primo il traguardo di Torino (PHOTO CREDITS: A.S.O. / Charly Lopez)
Lunedì 1 e martedì 2 luglio 2024 sono date che resteranno nella storia dello sport piemontese e non solo. Il Tour de France di ciclismo, il terzo evento sportivo più popolare e seguito a livello internazionale dopo le Olimpiadi estive e i Campionati Mondiali di calcio, è approdato in Piemonte nel corso della storica Grand Départ dall'Italia, più precisamente da Firenze. Mai in passato la Grande Bouclé era iniziata nella nostra Penisola e in queste prime quattro tappe italiane un ruolo da protagonista l'ha ricoperto il Piemonte.
L'omaggio a Fausto Coppi, il Monferrato, le Langhe e il Roero prima, con i loro paesaggi da cartolina, poi l'arrivo della terza tappa nel cuore di Torino, a pochi passi dallo Stadio Olimpico Grande Torino, ex Comunale, che nel 1956 aveva ospitato oltre 60mila persone per l'arrivo della tappa del Tour de France vinta dal "Cit", il torinese doc Nino Defilippis, che esausto trovò le forze per vincere la volata davanti alle migliaia di suoi concittadini.
Tantissimi i tifosi del fenomeno sloveno Tadej Pogacar (PHOTO CREDITS: A.S.O. / Billy Ceusters)
Questa volta non c'erano decine e decine di migliaia di torinesi a invitare la maglia gialla e gli altri corridori in gara, bensì spettatori provenienti da tutto il mondo: Colombia, Messico, Argentina, Stati Uniti d'America, Belgio, Francia ovviamente, Danimarca e Slovenia, queste due le Nazioni che hanno dato i natali ad autentici fenomeni come Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar, i due grandi favoriti per il successo finale alla Grande Boucle 2024.
A fare la storia Paesi come Eritrea ed Ecuador, le patrie rispettivamente di Biniam Girmay, il vincitore sul traguardo di Torino, primo africano nero salito sul gradino più alto del podio in una tappa del Tour de France e capace di annullare per pochi attimi il divario tra Europa e Africa, e Richard Carapaz, che grazie ai migliori piazzamenti in questo avvio di corsa ha indossato con orgoglio e fierezza la maglia gialla di leader di classifica.
Richard Carapaz al via della quarta tappa in maglia gialla (PHOTO CREDITS: A.S.O. / Billy Ceusters)
Due eroi di interi Continenti, a testimonianza di come il Tour de France sia un evento di portata globale, il sogno di tantissimi bambini di tutto il mondo. Le loro lacrime incarnano i veri e più sani valori dello sport, quelli da trasmettere alle nuove generazioni.
Il meglio, però, doveva ancora venire. Martedì 2 luglio uno splendido sole ha accompagnato la partenza della quarta tappa da Pinerolo a Valloire, in Francia. Tantissimi davvero gli appassionati di ciclismo e i semplici curiosi che hanno invaso la città sin da metà mattinata, per la gioia dell'imprenditore Elvio Chiatellino, esempio vivente di passione smisurata per il ciclismo e lungimiranza professionale, e di Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte e interlocutore serio e affidabile. È merito loro, in primis, se Pinerolo è stata teatro oggi di un evento così prestigioso, che resterà nella storia della città e nei cuori delle migliaia di partecipanti.
Elvio Chiatellino sul palco del Tour de France nella sua Pinerolo
Un'enorme festa a cielo aperto in giallo, curata nei minimi dettagli da A.S.O., l'organizzatore del Tour de France, manifestazione giunta alla sua centoundicesima edizione. Una Carovana da urlo, un Villaggio del Tour ricco ed elegante per accogliere ospiti e media provenienti da tutto il mondo e molto, molto altro. Il Tour de France è la corsa a tappe ciclistica più importante del pianeta e il motivo è facilmente spiegato: basta vivere di persona queste emozioni, in grado di fare davvero il giro del mondo.
Tadej Pogacar saluta il pubblico di Pinerolo (PHOTO CREDITS: A.S.O. / Billy Ceusters)
E tantissimi sono stati gli appassionati saliti fino al Sestriere per applaudire i protagonisti in questa giornata così speciale e unica, che li vede affrontare successivamente l'iconico Galibier, montagna che nel 1998 vide l'indimenticato Marco Pantani esibirsi in una delle sue celebri imprese in salita.
Infine, una doverosa tirata d'orecchie va fatta a tutti coloro che sono rimasti a casa, soprattutto lunedì a Torino, non comprendendo appieno l'importanza di un evento sportivo di questa portata, che in tre settimane ha un audience televisiva globale di oltre 3 miliardi e mezzo di persone e viene trasmesso in 190 Paesi nel mondo.
Uno spettacolare passaggio sulle strade piemontesi (PHOTO CREDITS: A.S.O. / Charly Lopez)
Peggio per loro, il Tour de France ha ora valicato le Alpi e preso la rotta verso Nizza, città che eccezionalmente quest'anno ospiterà l'arrivo della Grande Boucle visto che a Parigi tra poche settimane inizieranno i Giochi Olimpici. Potranno prendere il telecomando e vedere il Tour in tv oppure sugli smartphone, quello è sicuro, ma nell'epoca dell'Intelligenza Artificiale l'entusiasmo e la gioia di momenti condivisi e vissuti di persona non verranno mai soppiantati.
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