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Settimo Torinese
28 Dicembre 2022 - 15:39
Il 2023 sarà un anno migliore. È l’augurio che i dirigenti delle scuole settimesi augurano ai loro studenti e agli insegnanti dopo i tre anni difficili dall’inizio del Covid-19.
Ai ragazzi è mancata la scuola, i compagni di classe, gli amici, gli intervalli e anche, almeno per alcuni, i professori. Ai docenti le relazioni con i propri studenti che, pure se a volte fanno disperare, sono la linfa della scuola e dell’insegnamento. Lezioni, ma soprattutto relazioni, che si sono sviluppate a singhiozzo, con molte assenze da entrambe le parti e che ha precluso, a volte, una crescita serena e felice. Il 2023 è alle porte e i presidi delle scuole cittadine hanno espresso alcune riflessioni in merito.
Cristina Reinero
“Bisogna cercare di ristabilire e recuperare quei rapporti che si sono slacciati in questi anni- ha detto Cristina Reinero, dirigente dell’IIS Galileo Ferraris,- di ritrovare quella normalità a cui eravamo abituati. Vorrei che le parole d’ordine del prossimo anno possano essere accoglienza verso il prossimo e la spensieratezza che caratterizza da sempre l’adolescenza”.
Adalgisa Di Ianni
“Sarà capitato a tutti di appuntare sulla prima pagina bianca della propria agenda le cose che si vorrebbero realizzare e vivere nel nuovo anno- ha aggiunto Adalgisa Di Ianni, dirigente IC Settimo IV, -Spesso si tratta di obiettivi che rimandiamo per mancanza di tempo o perché non abbiamo abbastanza voglia e coraggio per impegnarci a fondo, e allora il tempo diventa un alibi. Sarò di un’altra generazione, ma immagino anche i nostri ragazzi stilare (forse, non con carta e penna!) la loro lista dei " buoni proposti" per il nuovo anno. Vorrei che in quella lista ci fossero tanti sogni da realizzare, belle occasioni da vivere e solide speranze in cui credere. Per questo motivo, auguro ai ragazzi di prendere coscienza dei propri talenti e di credere nel valore dell'impegno e della perseveranza. Vorrei dire loro di cogliere tutte le occasioni per fare nuove esperienze senza la paura di sbagliare perché solo in questo modo potranno migliorare. Spero non manchi nelle loro vite il calore degli abbracci delle persone amate e la leggerezza delle risate tra amici. Infine, auguro loro di essere felici e di vivere intensamente questo nuovo anno con coraggio e amore. Lo auguro a tutti noi, in definitiva”
Maria Zindato
Per la dirigente dell’IC Settimo I, Maria Zindato, è importante recuperare tutti gli abbracci, di non perdersene nessuno, sia quelli che si danno sia quelli che si ricevono. Perché è fondamentale sentire la vicinanza fisica ed emotiva, che in questi anni è venuta un po’ a mancare, delle persone a noi più care. La mente ha bisogno di nutrirsi di affetto e di relazioni. Le emozioni sono fondamentali per una buona crescita. Un semplice abbraccio, carico però di mille significati, può aiutarci e ritrovare quello spazio comune in cui crescere e sentirsi emotivamente vicini gli uni con gli altri.
Isabella Del Vecchio
“È necessario riconoscere quanto i ragazzi e le ragazze stiano ancora subendo le conseguenze psicologiche di quella che è stata un’esperienza traumatica per tutti - ha evidenziato Isabella del Vecchio, dirigente ENAIP Settimo, - ed è altrettanto importante segnalare quanto la scuola sia, prima che un’istituzione, un luogo di socializzazione fatto di incontri, pensieri, speranze, ma anche di delusioni e conflitti. Molte amicizie iniziano proprio fra i banchi di scuola nella condivisione di spazi, tempi ed esperienze quotidiane. Attraverso le interazioni con compagni e insegnanti gli allievi crescono e sviluppano conoscenze e competenze derivanti dallo stare insieme, confrontandosi con culture, idee e valori fra loro diversi e per questo arricchenti. Tutto questo, che appare normale, per oltre due anni è stato negato. Ora è tempo di riappropriarsene. Abbiamo infatti imparato ad apprezzare nuovamente quanto di bello c’è nella normalità di rivedere il sorriso dietro le mascherine, nel riavvicinare i ragazzi nei lavori di gruppo, nel mettersi in cerchio per condividere idee e racconti, nel tenersi per mano per crescere insieme, nel correre, spingere per vivere la scuola, perché la scuola è vita, fatta di relazioni e interazioni. È fatta di persone. Nulla sarebbero le aule, i laboratori, i libri e i programmi senza interazioni ed è per questo che il mio augurio per tutti i ragazzi è quello di riuscire ad abbandonare la rabbia e la delusione, di lasciare andare insicurezze e paure che hanno caratterizzato quest’ultimo periodo, di avere maggiore fiducia e coraggio per riprendersi questa scuola, per riprendersi questa vita”.
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Massimo Sapia
Massimo Sapia, dirigente al IC Settimo III e reggente al IC Settimo II, è più laconico e alla domanda “Cosa augura ai suoi alunni per il nuovo anno?”, risponde con una semplice ma significativa frase: “Auguro a tutti di conservare la capacità di avere speranza e di affrontare le difficoltà con spirito libero e creativo”.
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