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Quel Nientologo di Volpatto
26 Aprile 2023 - 11:52
Operaio (foto di repertorio)
Giovedì 28 aprile ricorre la Giornata Mondiale della Sicurezza e della Salute sul Lavoro, la World Day for Safety and Health at Work istituita nel 2003 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Tutto nasce dalla necessità di promuovere il dibattito attorno alla prevenzione degli infortuni e delle malattie nei luoghi di lavoro e dare rilievo al tema del lavoro salutare e sicuro. Possono sembrare parole vuote, ma non lo sono: in Italia contiamo 1090 morti sul lavoro nel 2022, nel 2021 erano stati addirittura di più. Tre morti al giorno non ce li possiamo permettere. Dovrebbero esere zero, nessun morto, si va al lavoro e non in guerra, questa è la sostanza.
Il tema della campagna, che quest’anno si intitola “Let’s act together”, mettiamoci all’opera insieme, pone l’accento sul concetto di azione coordinata tra gli attori che possono/devono contribuire a creare luoghi lavorativi sicuri. La pandemia di Covid-19 ha reso ancor più evidente quanto sia importante la collaborazione tra governi, sistema nazionale sanitario, datori di lavoro e lavoratori per garantire ambienti protetti e che salvaguardino la salute dei dipendenti.
A Settimo, fortunatamente, cose gravi negli ultimi anni non ne sono accadute, e speriamo che si continui così: evidentemente, l’oera del Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli ambienti e luoghi di lavoro a qualcosa serve: è lì che si svolgono le attività di vigilanza previste dalle leggi di tutela della salute dei lavoratori, di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e si forniscono informazioni e assistenza per eventuali richieste di chiarimenti attinenti la normativa vigente di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Dentro questo argomento, che tutti, diciamoci la verità, trattiamo in modo un po’ superficiale, a partire dai corsi sulla sicurezza da molti snobbati, ci sono percorsi di cultura del lavoro fondamentali per il nostro benessere e per i conti sociali ed economici della nostra comunità. Sì, perché uno che si fa male, costa, e oltre a mettere nei pasticci se stesso e i suoi familiari, mette nelle grane l’intera comunità che – giustamente – lo deve seguire, curare, guarire.
Prevenire, proteggere, istruire: sta tutto lì, bisogna però farlo bene. La giornata mondiale dedicata alla sicurezza serve se porta a rifletterci su.
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