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Quel Nientologo di Volpatto
20 Aprile 2023 - 17:43
Liberazione!
Nell’aprile di settantotto anni fa le dittature europee consumavano i loro ultimi, tristi giorni e si arrendevano ad alleati e partigiani. Parafrasando il collega Hemingway: “Ogni essere umano che ami la libertà deve più ringraziamenti a quegli uomini e a quelle donne di quanti ne possa pronunciare in tutta la sua vita.”
Merito degli eserciti alleati, che ebbero un ruolo rilevante, ma anche di tutti coloro, compresi i nostri Partigiani, che credevano nella giustizia e nella libertà e avevano intuito quanto pericolose fossero le dittature. La guerra ce la siamo sentita raccontare da chi l’ha vissuta, gli uomini al fronte, le donne a casa a pregare e tenere in piedi la vita, unite le famiglie, funzionanti fabbriche e campagne, crescere i loro figli e quelli degli altri. Il pensiero va ai bambini, ai ragazzi di quegli anni là cui è stato rubato il tempo più bello. Chi è sopravvissuto lo ha fatto nella paura, poi nella fame, costretto a scappare. Anche a Settimo, soprattutto in campagna, molti furono i rifugiati di guerra ospiti di famiglie già povere del loro. Eppure tutti furono capaci di convivere e condividere.
È necessario ricordare che quella guerra è iniziata al centro d’Europa, la terra dell’illuminismo, del diritto, la patria di Socrate, Leonardo, Sant’agostino, Dante, Beethoven. C’è voluta la guerra più sanguinosa per portare quella stessa civiltà a dimostrarsi capace di dialogo, sapere, condivisione, umanità, con l’idea che l’altro può essere un avversario da contrastare, mai un nemico da abbattere. Forse non era primavera per caso quando si disse – e scrisse ben chiaro nella nostra Costituzione – che la guerra non si fa più perché non ce n’è una in tutta la storia che sia finita bene: vite sospese, speranze disilluse, progetti distrutti, e poi il pericolo costante, la paura.
Il giorno in cui finì, a Settimo si fece festa: era tornata la bellezza e si esaltò la forza delle genti umili di stare dentro la tragedia e trasformarla in futuro.
Cioè noi.
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