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Quel Nientologo di Volpatto

Fermiamo la guerra, costruiamo la pace

Tra poco la maledetta guerra compie un anno, e siamo sempre lì...

Ucraina

Manifestazione contro la guerra in Ucraina (foto d'archivio)

C’è bisogno di Pace, non che non lo sapessimo ma gli avvenimenti degli ultimi giorni portano a gridarlo più forte: prima cade un missile sul fiume Dnipro e, forse deviato dalla contraerea, finisce su un palazzone popolare, pieno di gente: 45 vittime, 8 sono bambini. Poi viene giù un elicottero che si pianta su un asilo di Kiev... Con tutto il posto che c’era, l’asilo. Avaria, sembra, non atto di guerra o attentato, ma sempre guerra è: se non ci fosse stata, l’elicottero, che trasportava un paio di ministri ucraini e altre 16 persone, non si sarebbe trovato lì e i bambini dell’asilo, le maestre e anche quelli a bordo sarebbero ancora vivi.

Non sono soltanto eserciti che combattono, c’è di mezzo una popolazione, anzi due, anche i russi hanno le loro grane con un sacco di ragazzi al fronte a morire per niente. La guerra si sa quando comincia, non quando finisce: i contendenti possono fare tutti i proclami che vogliono, poi a perderla non ci sta nessuno, chi si difende perché ha le sue ragioni, chi attacca perché fermandosi non saprebbe spiegare ai suoi tutti quei casini.

Così si va avanti, senza Pace o almeno tregua all’orizzonte, con nessuno contento, ovviamente, e molti, compresi noi, preoccupati. Tra poco la maledetta guerra compie un anno, e siamo sempre lì, un giorno avanzano di tre chilometri i russi, il giorno dopo gli ucraini se ne riprendono due, e alè, ricorda le battaglie in trincea d’inzio ‘900 che fecero venti milioni di vittime, quasi tutte europee, quasi tutte soldati. Oggi vale ancora per le vittime europee, non più per i soldati, ai quali vanno aggiunti, così citano fonti ufficiali, almeno settemila morti civili. Pazzesco: gente che non c’entra niente e farebbe tranquillamente la sua strada, invece… Per questo dico fermatevi! Trovate una quadra, pensate una soluzione, provate a incontrarvi a metà strada, ma fermatevi. Tutti gli esseri umani nascono eguali e liberi in dignità e diritti, Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. Tutti: quindi anche gli ucraini, compresi gli amici che vivono a Settimo insieme a noi, con russi, sudamericani, moldavi, africani, romeni e tanti altri. È questo il mondo che vogliamo. Facciamolo. 

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