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Buon anno

foto d'archivio

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Un anno fa nell’augurarci buon anno speravamo e pensavamo che il peggio fosse dietro le spalle. Non è andata così, la guerra nel bel mezzo dell’Europa, il rincaro dei prezzi che si traduce in povertà per molti di noi, più qualche altra magagna che ci siamo andati a cercare e la frittata è lì. Il passaggio dell’anno non significa niente, ma a volerlo guardare come transito simbolico, visto che prima è andata male, lo prendiamo per buono.

E allora Buon anno agli onesti, un po’ meno ai furbi. Buon anno a chi ama e dice la verità, ai coraggiosi, agli idealisti, agli inventori, a chi crede che un sogno si possa trasformare in realtà. Buon anno ai lavoratori e, soprattutto, a chi un lavoro non ce l’ha, affinché finalmente sia l’anno buono. Buon anno ai politici, quelli che ci credono davvero; gli altri, quelli che non credono nella buona politica, di qualunque parte siano vadano a fare altro. Buon anno agli sportivi, quelli veri, seri, puri, che vanno a pane e acqua.

Buon anno a commercianti, operai, attori, autisti, scrittori e a tutte quelle persone che hanno visto il loro lavoro contare sempre meno. Buon anno agli innamorati, soprattutto a chi l’amore l’ha perduto, perché sia di nuovo l’anno buono.

Buon anno ai vecchi perché la vita di ieri non è vero che non c’è più, esiste in loro e, un poco, anche in noi; e buon anno ai bambini, perché siano capaci di apprezzare il mondo libero come l’hanno ricevuto e sappiano costruirne uno ancora migliore. Buon anno agli insegnanti e buon anno agli studenti. Un po’ meno ai fagnani e a chi li difende.

Buon anno ai banchieri, non ai soldi. Buon anno a cristiani, musulmani, buddisti, shintoisti, animisti, tutti, insomma, e anche a chi non crede in nessun Dio ma si comporta come se Dio, lassù in cielo o da qualche altra parte, ci fosse.

Buon anno ai migranti e a chi li accoglie, li scalda, li nutre, un po’ meno a chi li ributterebbe in mare, perché la pietà è un sentimento e tutti ne possiamo avere un po’. Buon Anno al popolo Ucraino e a quello russo, i loro governanti cerchino e trovino la strada della Pace senza perdere un minuto, perché in quel minuto potrebbe morire un bambino, saltare in aria un ospedale, essere colpito un giovane soldato: da una parte e dall’altra, vi imploro, fate un passo.

Buon anno a donne e uomini di buona volontà, perché sappiano sorridere alla vita, donare un sorriso, ridere anche di se stessi.

Buon anno a voi che ci leggete, alle persone che amate e, suvvia, anche a quelle che amate un po’ meno.

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