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Il Nientologo

Botti da orbi

Succede che stia arrivando il Natale coi suoi botti, che sarebbero di Capodanno e con Gesù bambino c’entrano niente ma si sentono esplodere nell’aere da settimane

Fuochi d'artificio

Botti di capodanno (foto d'archivio)

Succede che stia arrivando il Natale coi suoi botti, che sarebbero di Capodanno e con Gesù bambino c’entrano niente ma si sentono esplodere nell’aere da settimane. Botti da orbi, non soltanto miniciccioli. Bombe che le senti a un chilometro, fuochi d’artificio professionali ancorchè clandestini, altrimenti non sarebbero in capo a quaqquaraqquà inabili a gestire quelle e altre robe che han per le mani. Poi qualcuno ci lascia un occhio, un dito, mezza mano o addirittura le piume. Caspita, vi vedo proferire tastandovi... E se toccasse a me?

Viene da domandarsi dove questi uomini (e donne) di scienza trovino i soldi per tutta quella roba, faranno un prestito, apriranno un mutuo, magari a tassi elevati; fatti loro, soldi loro.

Però nonsepoffà, dicono la Polizia, io, il Sindaco e l’amministratore di condominio.

Cazzocenefrega, rispondono loro. E giù botti da orbi. In vista delle imminenti festività bisogna quindi prepararsi, saranno tanti i ciula che, tuta mimetica, bazooka, elmetto, granate in tasca e lucido da scarpe sul muso spareranno bombe carta e Maradona girando Settimo tranquilli come puciu e giocando alla guerra. Dopo un primo momento di sconcerto capiremo che stanno baloccando, le munizioni son finte. Ma esplodono davvero e possono far male!

È proprio necessario mettere su un teatro del genere con altri cinquantamila intorno schiacciati come sardine sotto sale? Vero che son soltanto botti, ma la gente è reale: cosa ci fanno da noi dei somari armati? Non hanno un campo di battaglia immaginario per fare la loro guerra immaginaria?

Ma intanto… Allarme! Scatta l’ora zero. Un legionario impugna deciso la ricetrasmittente e comanda il tiro ad altezza uomo. Ha in tasca dei raudi, si ferma, sembra pensieroso. Il nemico sfrutta l’esitazione, avanza. Tre vecchiette, una zoppica di qua, l’altra di là, la terza porta occhiali spessi un dito e due ciccioli in mano. Bisogna abbatterle. I combattenti reduci armano l’obice e accendono un raudo, pronti a sverniciare le antenate… Fortuna vuole che il colpo non parta, forse hanno le polveri bagnate. I militi di San Silvetsro sbandano che neanche a Caporetto, e trombati suonano la ritirata.

Scende la mattina, i guerrieri si sono imboscati. Per stanarli bisogna chiamare l’aviazione e bombardare coi botti-tigre, il nome è tutto un programma. Buon Natale.

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