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Condo-NO

Costruiamo bene e non facciamo i furbi aspettando un condono: il disastro potrebbe arrivare prima...

ISCHIA

NUBIFRAGIO AD ISCHIA

Il disastro di Ischia era nell’aria, anzi, nell’acqua: piove dal mesozoico e a bagnomaria siamo andati più di una volta, qualcosa insomma dovremmo saperne. Eppure, mezza giornata di pioggia e siamo andati a mollo.

Sull’isola verde ci siamo stati tutti, com’è fatta lo si vede da qualsiasi straccio di satellite così come dalla sua collina, che si chiama Monte Epomeo ma è alto poco più di Superga. Dove costruire e/o dove non farlo è scelta abbastanza semplice, tant’è che da tempo era stato scritto e disegnato dai geologi più affermati.

Poi ognuno ha fatto ciò che ha voluto e le case sono finite (?) là dove non dovevano in attesa di un condono. Che c’è stato, anzi, ce n’è stato più d’uno, tant’è che i mezzi politici di mezza Italia si stanno sperticando a incolpare gli altri, compresi noi. Qui casca l’asino, oltre al fango: non c’è assemblea di condominio in cui non si accenni a un condono, non c’è luogo esente da condoni. Ogni volta sarà l’ultimo, salvo poi ripetersi periodicamente per lo Stato la necessità di racimolare soldi (prima evasi a camionate) e, pochi maledetti e subito viva il condono.

I nostri comportamenti e il peggiorare del clima fanno il resto, così che semplici piovaschi si trasformano in fatti violenti e ci piombano sulla testa. Troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua, troppa siccità, tutto diventa troppo, non solo a Ischia, ma anche a Settimo, Ivrea, Chivasso, San Mauro.

Quando sono carichi, i fiumi italiani fanno letteralmente paura, altro che condoni! Siamo tutti consapevoli che se vogliamo evitare guai dobbiamo smettere di farne, altrimenti vengono giù quattro gocce o tira un po’ di vento e subito si grida al disastro. Alle volte nemmeno piove, ma tanta è la fifa (e la coda di paglia) che ci spaventano le sole previsioni.

Ma le alluvioni, e in genere le calamità naturali, non sono balle inventate dai giornalisti. L’alluvione è lì dietro l’angolo che ci aspetta, prevedibile grazie alla tecnologia ma non per questo meno pericolosa. Partiamo dalle buone pratiche, spegniamo motore, climatizzatore e frigofero quando non servono, facciamo bene la differenziata, usiamo le risorse in modo sobrio.

Soprattutto, costruiamo bene e non facciamo i furbi aspettando un condono: il disastro potrebbe arrivare prima.

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