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Per chi suona la campana

Il potere ai Vescovi, le fatiche ai preti

Parroci a Volpiano: dietro a stili e a temperamenti  diversi ci sono due visioni di Chiesa.

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La parrocchia di Volpiano dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo è da sempre una delle più ragguardevoli dell’arcidiocesi di Torino. 

 don Claudio Bertero

Fino a due anni fa ne era parroco don Claudio Bertero, originario di Cambiano, ordinato nel 1993, un dottorato in teologia con una tesi sul pensiero di Joseph Ratzinger, membro del collegio dei consultori della diocesi e del consiglio presbiterale egli, fin dal suo ingresso nel 2012, diede prova di  un singolare dinamismo in tutti i campi, mettendo fine alla lunga decadenza che aveva caratterizzato la vita della parrocchia seguite alle   dimissioni  di don Mario Anfosso. 

Mise infatti mano alla chiesa restaurandola con grande cura e affezione, al campanile e alle campane, all’oratorio, alle opere parrocchiali, alla confraternita, alle chiese minori e alla casa parrocchiale. 

don Marco Ghiazza

Suo grande  devoto, fece posizionare sul sagrato una pregevole statua  e collocare una  reliquia in chiesa di San Giovanni Paolo II, riscuotendo il plauso generale. Così la devozione mariana e lo splendore della liturgia furono la sua costante sollecitudine. Don Claudio non  si limitò però soltanto alle opere esteriori ma curò la formazione e la catechesi, in particolare dei giovani,  senza dimenticare le opere assistenziali e caritative e  le istituzioni legate in qualche modo alla parrocchia come la Casa di Riposo Giovanni Arnaud. 

Nel 2022 diede l’annuncio di dover lasciare Volpiano essendo stato chiamato a tenere  dei corsi presso la Pontificia Università Lateranense,  continuando comunque ad operare in diocesi come collaboratore in altre parrocchie. 

A partire da  settembre di quest’anno,  l’arcivescovo lo ha chiamato a guidare le parrocchie di Riva di Chieri e Pessione. Suo successore a Volpiano è stato don Marco Ghiazza, ordinato nel 2005, tornato da Roma dove era  assistente ecclesiastico nazionale dell’Azione Cattolica ragazzi. 

Esponente di seconda – o forse anche terza   - fila dell’entourage «boariniano» che comanda in diocesi, il suo stile appare del tutto diverso, molto dimesso e un poco  grigio. In questi tempi ha supplito, con discrezione ed impegno, in quanto moderatore dell’Unità pastorale, il parroco di Caselle impedito dall’infermità,  ma a Volpiano  dicono che la frequenza alla Messa sia calata e così la partecipazione alle attività della parrocchia, unitamente  all’attenzione verso  strutture come l’oratorio e la piscina. 

Forse però dietro a stili e a temperamenti  diversi ci sono due visioni di Chiesa. Una  identitaria,  militante e missionaria, l’altra rassegnata al piccolo gregge, impegnata a formare cristiani «adulta» ed  esposta sulla riforma della Chiesa prima che di stessi. Una polarizzazione che è ormai di tutta la Chiesa e che avrà nel prossimo sinodo sulla sinodalità la sua epifania. 

E i fedeli ? Divisi tra il rimpianto e la recriminazione, stanno a guardare mugugnando. Come ebbe dire l’indimenticato monsignor Luigi Bettazzi con una sua  memorabile battuta:  «il Concilio ha dato tutte le grane al papa, tutto il potere ai vescovi, tutte le fatiche ai preti, tutti gli onori ai diaconi e tutte le chiacchiere ai laici».   

* Frà Martino

Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconterà di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E sarà una messa non certo una santa messa, Amen

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