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Tutti a dichiarare guerra alla "Carne sintetica". Tu da che parte stai? Ecco i pro e i contro

Un ordine del giorno promosso da Coldiretti e approvato dal consiglio regionale è all'approvazione di tutti i consigli comunali in cui siedono gli uomini e le donne della Lega

Tutti a dichiarare guerra alla "Carne sintetica". Tu da che parte stai? Ecco i pro e i contro
Tutti contro il "cibo sintetico" e "buono ultimo" anche il consiglio comunale di Ivrea che nella seduta in programma il 22 dicembre approverà una mozione per impegnare Sindaco e Giunta Comunale ad adottare  tutti i provvedimenti utili al sostegno di una petizione di Coldiretti fornendo direttive "ai competenti uffici e servizi del Comune anche per la sollecita trasmissione della deliberazione al Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste...". 

Dicevamo buoni ultimi considerando che, nel novembre scorso, un analogo ordine del giorno è stato approvato dal consiglio regionale  con 29 voti favorevoli 5 astenuti e 5 non votanti, primo firmatario Matteo Gagliasso (Lega).

Il documento chiedeva alla Giunta regionale di “sostenere la petizione promossa da Coldiretti contro il cibo sintetico e tutte le iniziative di sensibilizzazione al riguardo sostenute dal mondo agricolo, accademico e scientifico finalizzate a richiamare l’attenzione sui rischi della diffusione del cibo da laboratorio; difendere, in sede di Conferenza Stato-Regioni e nei rapporti con il MIPAAF, le filiere agrozootecniche piemontesi minacciate dalla diffusione del cibo sintetico”.

Dai consiglieri di opposizione è arrivato l’apprezzamento per il fine ultimo di difendere le nostre eccellenze, i nostri produttori e la salute dei consumatori piemontesi. Tuttavia è emersa la preoccupazione per la necessità di ricercare soluzioni per garantire la sicurezza alimentare anche a chi non ha cibo a sufficienza. Un obiettivo che potrebbe richiedere il cambiamento degli stili di vita e lo sforzo di migliorare ancora la compatibilità della produzione piemontese.

Di fatto, sulla rete, si scopre che mozioni analoghe sono state approvate anche dai consigli regionali di Lombardia, Toscana, Calabria, Molise, Veneto eccetera. Tutti "a dichiarare guerra". Tutti "a dire no". Insomma una levata di scudi e un'unità d'intenti come non si è mai vista su altri argomenti.

A dare il via a questo "can can" sarebbe stata la decisione della Food and Drug Administration (FDA) che, negli Stati Uniti, ha dato il via libera alla commercializzazione di nuggets di pollo coltivati dalla startup californiana Upside Foods, fondata da Uma Valeti e Nicholas Genovese nel 2014 con il nome di Memphis Meat

Immediata la risposta di Coldiretti con oltre 250 mila firme raccolte. Contro la "carne sintetica" sono seguite dichiarazioni ufficiali del Governo per contrastarne la produzione, delibere regionali sui pericoli legati al suo uso e alla produzione, smentite ufficiali della Commissione Europea al sostegno di progetti di studio e ricerca in materia. Insomma, a quanto pare, sembra esserci un grande e grosso spettro pronto a minacciare l’alimentazione di milioni di italiani.

Ma che cos’è esattamente la carne sintetica? Sull’argomento, in effetti, c’è ancora gran confusione.

Perché il termine, ahìnoi, è un grosso contenitore in cui ricadono diversi tipi di alimenti e lavorazioni. 

C’è per esempio la fake meat, finora forse la più famosa ma conosciuta con tanti nomi differenti, oltre che al centro di investimenti multimiliardari. Questa è una carne vegetale – quindi vegetariana e spesso vegana – che si ottiene con sostituti vegetali, arricchiti da aromi, capaci di restituire sapore e consistenza della vera carne. Ecco come nascono quindi gli Impossible Foods o la Beyond Meat.

 C’è poi, però, anche la clean meat: la carne coltivata in laboratorio che, invece, si ottiene da clonazione delle cellule staminali estratte dagli animali – che non vengono quindi macellati – e poi riprodotte in vitro. Ecco come nasce, per esempio, la Future Meat, dell’omonima società israeliana che lavora su cellule di pollo e agnello e burger di manzo.

Oltre alla carne, c’è chiaramente anche il pesce sintetico: la scarsità e il rischio di estinzione di molte specie ittiche fan sì che, da anni, si stia lavorando a una loro versione di laboratorio che risponda alle richieste del mercato. Upside Foods, di cui sopra, è una di quelle realtà che fin dal 2015 lavora alla realizzazione del cell-cultured seafood, cioè di pesce coltivato. Come fa anche Wildtype Foods che, come si legge sul sito, vuole proprio reinventare i frutti di mare, a partire dal cosiddetto salmone da sushi, non pescato e non contaminato né da metalli pesanti né da microplastiche. Esattamente come per la carne, quindi, esiste anche il pesce sintetico vegetale. Per esempio il salmone di Plantish, azienda israeliana, che non solo lo ha ottenuto a partire da proteine vegetali ed estratti di alghe ma lo ha anche stampato in 3D. 

E poi, sì, sintetiche esistono anche le uova. Le Vegan Egg di Follow Your Heart sono ottenute da latte di soia in polvere e altri ingredienti leganti mentre le Just Egg di Eat Just Inc utilizzano una base di fagioli mungo. Prodotti, di fatto, più semplici a trovare riscontro sul mercato, grazie alla nutrita nicchia di consumatori vegani o comunque alle persone allergiche alle uova.

La posizione di Coldiretti

L’obiettivo di Coldiretti, Fondazione Campagna Amica insieme a Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition, è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del "cibo sintetico" in Italia. 

Secondo Coldiretti "il cibo sintetico è cosa diversa dal cibo ultraprocessato di origine vegetale: burger a base di legumi, bevande a base di soia e cereali, preparati a base di glutine sono già da tempo in commercio. Ma nel caso del cibo sintetico si tratta di alimenti che non hanno nessun ingrediente naturale fabbricati con tecnologie di riproduzione cellulare o di sintesi proteica. Nel caso dell’imitazione della carne questo alimento viene prodotto all’interno di bioreattori a partire da cellule staminali moltiplicate fino a realizzare surrogati di fasci muscolari animali. Le staminali vengono prelevate da feti bovini."

"Le frazioni di aggregati cellulari possono poi essere compattate per simulare la fetta di carne oppure assemblate per imitare un hamburger. Continuando con gli esempi, per l’imitazione del latte vengono invece avviati processi di fermentazione che creano proteine per un liquido del tutto nuovo che non ha nulla a che fare con la complessità nutritiva, inimitabile, del latte. In alcune nazioni come gli USA, Israele e Singapore è già pronta la commercializzazione. L’Europa si appresta finanziare con soldi pubblici la produzione di questo cibo inquietante su cui non ci sono nemmeno sufficienti studi sugli effetti a medio e lungo termine per la nostra salute. E nemmeno è provato che un cibo sintetico sia davvero una soluzione accettabile dal punto di vista ambientale, visto che per produrlo si consumano molta energia e molta acqua..."

Su questi progetti, sempre secondo Coldiretti, stanno investendo le multinazionali che hanno già in mano i nostri dati personali e la nostra vita nel web con i nomi noti che vanno da Bill Gates (fondatore di Microsoft) a Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems).

Coldiretti denuncia che queste tecnologie saranno in grado di esautorare completamente gli agricoltori dalla produzione di cibo. Oggi tutte le persone possono scegliere di diventare contadini e allevatori: serve una formazione e servono investimenti ma si tratta di scelte di vita alla portata di tutti. Se passa il disegno che sta dietro al cibo sintetico il cibo sarà prodotto solo da aziende con grandi investimenti tecnologici concessionarie dei brevetti. Una prospettiva pericolosissima e inaccettabile che non solo ucciderebbe l’agricoltura e la storia millenaria del rapporto Uomo-Terra, ma renderebbe dipendenti tutti noi dalle imposizioni di mercato dettate da pochi signori del cibo.

«Il mercato di Campagna Amica – osserva il presidente di Coldiretti Torino e di Agrimercato, Bruno Mecca Cici - è il luogo migliore per informare i cittadini sul cibo sintetico e per illustrare la nostra petizione contro questa aberrazione che le multinazionali hi-tech vorrebbero subdolamente introdurre nella nostra alimentazione con il falso scopo di volere salvare il Pianeta. I mercati di Campagna Amica sono fatti da agricoltori che vendono direttamente i loro prodotti in un rapporto di fiducia con i consumatori. I mercati di Campagna Amica rispettano tutte le scelte alimentari senza preconcetti. Da noi si trovano prodotti, a Km Zero, sia per chi segue una dieta onnivora con carni fresche, formaggi, yogurt e miele, sia per chi sceglie diete esclusivamente vegetali. Ma con tutti i consumatori, qualunque siano le loro scelte alimentari ed etiche, abbiamo un patto non scritto: il cibo deve provenire dalla natura e insieme dobbiamo migliorare l’impronta ecologica e sociale della produzione del nostro cibo che è un bene comune stagionale, garantito dalla sapienza e professionalità dei nostri contadini e che non deve essere proprietà tecnologica di pochi».

Cosa dicono i favorevoli al cibo sintetico guardando queste tabelle di Coldiretti?

  1. “È fatto dalle persone per le persone usando bene tecnologia e innovazione”... Esattamente come il cibo sintetico! Che anzi utilizza molta più tecnologia e innovazione.
  2. “Tutela l’ambiente e lo straordinario paesaggio rurale”. Il cibo sintetico, e soprattutto la carne sintetica, permettono di ridurre enormemente l’impatto ambientale associato all’attuale industria della carne, sia in termini di emissioni di gas serra, sia in termini di consumo di suolo e deforestazione.
  3. “Unisce gusto, salute, identità, e storia”. Il cibo sintetico è molto più sicuro, perché privo di potenziali patogeni. Ok sul gusto, ma la tecnologià del cibo sintetico farà passi da gigante, e tra non molto sarà irriconoscibile dal cibo tradizionale.
  4. “La dieta mediterranea è uno stile di vita e patrimonio dell’umanità Unesco”Che cavolo c’entra la dieta mediterranea con l’origine del cibo che utilizziamo?? Che poi il 40% del grano lo importiamo dall’estero, così come importiamo il 53% del mais per darlo agli animali.Quindi la provenienza del cibo con la dieta mediterranea c’entra poco. 
  5. “È il primo vettore di prossimità che crea legame con il territorio e coesione sociale”: nessuno ha mai detto che l’agricoltura dovrà sparire, ma solo che gli allevamenti intensivi dovranno essere aboliti per salvare il nostro Pianeta.
  6. “Sostiene la biodiversità e la valorizzazione delle risorse naturali”. Gli allevamenti intensivi sono una delle principali cause del riscaldamento globale e della distruzione della biodiversità planetaria! La carne sintetica risolverebbe il 90% dei problemi associati agli allevamenti, e senza torturare e uccidere nessun animale.

E ora passiamo alla metà destra, quella del “no al cibo sintetico”.

  1. ”È prodotto in un bioreattore da cellule impazzite”. I bioreattori sono essenzialmente dei pentoloni d’acciaio dove si mette un lievito o un enzima per trasformare il cibo. Si usano per fare una marea di cose tra cui yogurt, mozzarella e formaggi vari, birra, e un sacco di farmaci e integratori, tra cui il 100% della vitamina B-12 usata al mondo.Normalissima amministrazione. E sì, i formaggi sono cibo sintetico. Fa sorridere il simbolo di rischio radiologico: serve per mettere paura alla “plebe”. Ridicolo!!
  2. “È dannoso per l’ambiente, consuma più energia e inquina di più”. Sull’inquinamento si è già detto abbastanza. Sull’energia non ci sono ancora dati in grande scala per dirlo, ma il bello delle cellule è che basta dargli da mangiare e tenerle a 37 gradi e fanno tutto loro. E degli studi recenti dicono che l’impatto ambientale della carne sintetica sia molto inferiore a quello della carne tradizionale.
  3. “È rischioso per la salute umana”. Con quali dati? Con quali statistiche e studi scientifici? Stessa identica storia degli OGM. E sarebbe bene ricordare che la quasi totalità delle piante che coltiviamo e che mangiamo oggi sono OGM, prodotte 60 anni fa. L’inquietante tuta rosa integrale della locandina servirebbe a proteggere il cibo dall’operatore, non il contrario! 
  4. “Limita le libertà dei consumatori e omologa le scelte sul cibo". Esattamente come tutto! Se le cose non vengono imposte dall’alto non si andrà mai da nessuna parte. Proprio come ad esempio i blocchi del traffico e le aree a traffico limitato, oppure l’abolizione delle auto a motore a scoppio dal 2035. E praticamente qualunque cosa che sia per legge. La politica deve avere il coraggio di fare scelte difficili per il bene di tutti. Altrimenti è maledetto populismo e anarchia.
  5. “Favorisce gli interessi di pochi che vogliono monopolizzare l’offerta di cibo nel mondo”: ma è già esattamente così con le multinazionali della carne, dell’olio di palma, della soia, delle banane, ecc, ecc, ecc. Il capitalismo c’è e ci sarà sempre.
  6. “Spezza lo straordinario legame che unisce cibo e natura”. ’unica cosa che unisce carne e natura è la sofferenza degli animali, la deforestazione, e l’emissione di una valanga di metano in atmosfera. Straordinario legame un cavolo.

Insomma per i "favorevoli" al cibo sintetico quella di Coldiretti sarebbe una pura propaganda di disinformazione in cui si nota la solita, onnipresente, e anacronistica contrapposizione, tra il buon “antico e naturale” e il malvagio “moderno e sintetico”, di chi è contro il progresso ma allo stesso tempo profondamente ipocrita, visto che anche loro ne traggono infiniti vantaggi da decenni.

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