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IVREA. Piani strategici del Canavese Il ruolo della casta e dei vecchietti...

Egregio Signor Direttore, mi vedo chiamato in causa per la seconda volta a proposito delle dichiarazioni rilasciate nel 1973 quando ero Assessore Regionale ai Trasporti. Mi consenta solo una precisazione: l'accordo siglato tra la Giunta di Centro-sinistra presieduta dall'avv. Oberto e le FFS sulla Chivasso-Aosta, fu sottoposto l'anno successivo alla conferenza FFSS-Regioni ma, agli inizi del 1975 lo stanziamento pluriennale complessivo  fu dimezzato dal Governo e la Giunta Regionale di sinistra, formatasi in seguito alla forte avanzata del PCI, cambio' totalmente le priorità sulle infrastrutture di trasporto. La rinuncia al progetto fu dunque la conseguenza di un fisiologico avvicendamento democratico e come tale andava accettata. Questo ci autorizza a dire che non si deve più riproporre il problema dell'ammodernamento della ferrovia o che è inutile farlo? Capisco peraltro che la mia persona sia un facile bersaglio per dimostrare la necessità di un cambiamento di una intera classe politica che da 40 anni discute delle stesse cose, ma il nuovo che si propone deve avere la capacità di avanzare proposte precise e fattibili, in una situazione della finanza pubblica sempre più complessa e difficile. Su questo terreno il mio impegno attraverso il Forum Democratico del Canavese e l'Associazione AMIunaCittà in questi ultimi anni è stato quello di documentare la condizione di declino della Zona Eporediese e la necessità di procedere ad una grande mobilitazione di risorse sociali e professionali per rilanciare lo sviluppo di tutto l'Anfiteatro Morenico. Su questa linea ho contribuito ad elaborare indicazioni precise di carattere sia strutturale che progettuale. Spero che il diritto di proposta e di parola  non sia negato agli anziani, sarò ben lieto di confrontarmi con elaborazioni di valide forze nuove. Augurandomi, da parte del Suo giornale ma anche di tutti gli altri organi locali, l'apertura di un dibattito sereno e non pregiudiziale sui modi per uscire dalla crisi e per  ritrovare il senso di una Comunità impegnata a costruire un futuro, Le invio molti cordiali saluti

Aldo Gandolfi

E chi lo ha detto che è inutile l’ammodernamento della ferrovia Chivasso-Aosta?  Sugli scorsi numeri del giornale, abbiamo detto, questo sì, che se n’è parlato troppo.  Talmente tanto da aver stufato giornalisti e cittadini. Stufi tutti di stare ad ascoltare una classe politica che a parole è sempre stata capace di far tutto e poi nella pratica non ha mai costruito un bel cavolo di niente. La domanda è semplice semplice. Chi per tanti anni ha governato questo paese senza riuscire a concretizzare nulla, facendo solo tante bellissime parole e portandosi a casa indennità e oggi pensioni di un certo tipo (e non voglio star qui a fare i conteggi) ha oggi la credibilità necessaria per dare dei consigli ai giovani o, se preferisce, ai giovani che si sono messi in testa di governare questo paese? Io, sommessamente, direi di no.  E la credibilità (si badi bene) non è un fatto secondario. E’ il nocciolo su cui si basa ogni forma di comunicazione, da quella padre-figlio, a quella, certo più complessa e complicata, popolo-governo. Per quanto riguarda il diritto di parola, invece, ci mancherebbe ancora che si possa anche solo pensare di toglierla ai “vecchietti”.  L’ideale sarebbe però che i vecchietti facessero i vecchietti e non salissero sul pulpito per spiegarci che cosa fare e come scriverlo. Decisamente più utile il racconto puntuale e preciso dei loro fallimenti, delle volte che si sono sentiti inutili, delle prese per i fondelli, delle ruberie, delle lotte intestine e inconcludenti e di come sono riusciti in 50 anni di non governo a mandare in tilt tutto ciò che si vedeva a vista d’occhio. Questo è quello che mi aspetterei da Gandolfi, un bel racconto di 50 anni di malgoverno. Certo sarebbe anche in parte un’ammissione di responsabilità, ma farebbe chiarezza e rappresenterebbe un vademecum utilissimo sulle cose da non fare. Perchè quando c’era lui, caro lei...

Liborio La Mattina

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