Cerca

Cronaca

Rivolta in carcere a Vercelli: detenuti scatenano il caos

Secchi bollenti, incendi e blackout: una notte di tensione dietro le sbarre

Notte di Fuoco a Vercelli: Rivolta dei Detenuti Sotto Controllo

Protesta Violenta a Vercelli: Carcere in Tensione, Polizia in Prima Linea (foto di repertorio)

Una nuova ondata di disordini ha scosso il carcere di Vercelli, in Piemonte, dove ieri sera, martedì 19 novembre 2024, un gruppo di detenuti stranieri ha messo in atto una violenta protesta che ha richiesto ore di intervento per ristabilire l'ordine. L’episodio, l’ennesimo segnale di una situazione penitenziaria critica, ha sollevato l’allarme del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE).

Secondo il resoconto di Vicente Santilli, segretario piemontese del SAPPE, la rivolta è iniziata nella fase di chiusura serale delle celle nei piani 3E e 4E. "Ieri sera, un gruppo di detenuti del 3E e del 4E piano detentivo, durante la fase di chiusura, rifiutavano il rientro nelle celle, protestando per il malfunzionamento dei caloriferi e degli infissi malridotti", ha spiegato Santilli. La situazione è rapidamente degenerata: "I detenuti facinorosi, principalmente stranieri, hanno iniziato una vera e propria protesta rumorosa con battitura dei blindi, incendi di coperte e lenzuola e rottura di plafoniere e telecamere, tavoli e sgabelli. A seguito dell’incendio e della rottura del sistema di illuminazione si innescava un corto circuito che causava un blackout".

I detenuti hanno continuato a devastare le sezioni, distruggendo plafoniere e telecamere. Durante il tentativo di sedare la situazione, un poliziotto è stato affrontato da un detenuto che gli ha lanciato addosso un secchio presumibilmente contenente acqua bollente. "Altri ristretti hanno iniziato a far esplodere varie bombolette e con l’utilizzo di una branda a modi ariete iniziavano a sfondare il muro di cella, creandone un vero e proprio buco che permetteva ai detenuti fuori uscire", ha aggiunto Santilli.

L'incendio e i danni causati dai rivoltosi hanno richiesto un massiccio intervento della Polizia Penitenziaria, supportata dal personale dell’UST. Le operazioni per riportare l’ordine si sono concluse intorno alle 23.00, ma non senza difficoltà. "Ancora una volta, solo grazie al personale di polizia penitenziaria di Vercelli e dopo ore di alta tensione, si è ripristinato l’ordine e la sicurezza all’interno dell’istituto", ha concluso Santilli.

Il SAPPE ha espresso preoccupazione per la situazione nelle carceri piemontesi e liguri. "Ormai quello che quotidianamente accade negli istituti del Distretto penitenziario piemontese e ligure non fa più notizia", ha affermato Santilli. "Le aggressioni che avvengono pressoché quotidianamente ai danni del personale di Polizia che presta servizio nelle varie carceri sono il simbolo di una gestione fallimentare dell'Amministrazione Penitenziaria del Piemonte".

Anche il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, ha ribadito la gravità della situazione: "Quanto avvenuto testimonia che il sistema della sicurezza nelle carceri italiane non è adeguato alle esigenze attuali per cui è necessario intervenire. Chiediamo all’Amministrazione penitenziaria di adottare ogni utile iniziativa affinché i detenuti vengano puniti in maniera esemplare, con l’applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario che prevede particolari restrizioni, per coloro che mettono in crisi l’ordine e la sicurezza degli istituti penitenziari".

Capece ha inoltre sottolineato la necessità di strutture dedicate: "Continuiamo altresì a chiedere che vengano previste adeguate strutture sul territorio nazionale, ove i detenuti violenti possano scontare la pena in regime chiuso, fino a quando non comprendono che devono rispettare le regole e soprattutto la polizia penitenziaria e tutti gli altri operatori".

Capece ha lanciato un appello urgente ai sottosegretari alla Giustizia, Andrea Delmastro e Andrea Ostellari: "Chiediamo un incontro urgente al fine di ristabilire subito regole efficaci per garantire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta".

L’episodio di Vercelli si inserisce in un contesto più ampio di criticità nelle carceri italiane. Il SAPPE continua a denunciare una situazione al limite della sostenibilità, con richieste di interventi strutturali e normativi che possano garantire la sicurezza degli operatori e delle strutture. Ma, come sottolineato da Santilli, "chi dovrebbe intervenire e tutelare continua a tacere ed a restare inerme".

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori