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Crescentino

Avevano rubato rame a Roppolo: arrestati in tre

Uno è il nipote di Graziano Mesina

Arresto

Arresto (foto d'archivio)

Tre crescentinesi sono stati arrestati dai carabinieri della locale stazione e dal Nucleo investigativo del comando provinciale di Vercelli per aver rubato oltre 250 chili di rame a Roppolo, nel Biellese, lo scorso 7 luglio. Si tratta di tre uomini di 61, 55 e 47 anni: Gian Luca Allara, Paolo Dantone e Antonio Mesina, quest’ultimo nipote del più noto, in quanto esponente del banditismo sardo, Graziano Mesina. Gli arresti sono stati eseguiti dopo che la Procura ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Il furto era avvenuto presso la Fondazione Emanuele Cacherano di Bricherasio. Nel 1908 a Roppolo, su terreni appartenenti a una propria pertinenza, Eleonora dei marchesi Massel di Caresana fondò, in memoria del nipote Emanuele Cacherano di Bricherasio, una struttura destinata a scuola ed asilo, indirizzata ad «alunne ed alunni senza distinzione di provenienza». L’istituto venne eretto il 22 gennaio 1914, su istanza della contessa Sofia Cacherano di Bricherasio, nipote della fondatrice e sorella di Emanuele.

Il colpo, oltre a fruttare una refurtiva di circa 250 chili di rame per un valore commerciale di 7500 euro, si era rivelato particolarmente dannoso per la Fondazione. Pluviali, grondaie e tubazioni varie erano stati strappati dai loro alloggiamenti causando il danneggiamento degli impianti di cui facevano parte, per un danno di gran lunga superiore al valore della refurtiva stessa. Il materiale rubato, comunque, non è stato recuperato.

I carabinieri hanno quindi dato corso all’arresto di due dei pregiudicati, che sono stati portati in carcere a Vercelli. Nei riguardi del terzo destinatario del provvedimento restrittivo, Mesina, si è proceduto alla semplice notifica, in quanto già detenuto in carcere per altri motivi.

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