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Asl To4
16 Gennaio 2023 - 00:20
Stefano Scarpetta
16 novembre del 2021. “Entro la metà del 2022 l’ospedale di Ivrea avrà la risonanza magnetica...”, così l’assessore regionale Vittoria Poggio rispondendo ad una sollecitazione del consigliere regionale del Pd, Alberto Avetta.
14 dicembre del 2021. Fiato alle trombe, rullo di tamburi, il consiglio regionale approva all’unanimità un ordine del giorno, a prima firma del presidente Mario Giaccone, che impegna la Giunta a dotare l’ospedale di Ivrea di una risonanza magnetica.
Agosto 2022. Dalla Regione la notizia che al termine della procedura di gara indetta dall’Asl To4 l’ospedale sarà dotato anche della risonanza magnetica. E scoppia la polemica su un appalto che non prevede un semplice acquisto dell’apparecchiatura ad uso del personale interno ma un servizio chiavi in mano composto oltrechè dall’apparecchiatura anche da 1.600 prestazioni diagnostiche all’anno erogate con supporto di personale esterno, che significa, senza tanti giri di parole, esternalizzazione.
Da qui in avanti il buio...
“Come sindacato - commenta Giuseppe Summa del Nursind - avevamo già sottolineato la necessità di ritirare quella Delibera e di procedere con l’acquisto diretto stante la possibilità di avere personale interno, ma mentre si trovano i soldi per gli ospedali torinesi, per quelli periferici che restano dimenticati dalla politica, sembra essere sempre più complesso ...”
Che si stia andando alle calende greche è chiaro a tutti. I tempi di realizzazione dei lavori per la risonanza magnetica, peraltro, qualora cominciassero, non sarebbero certo brevi, ed è per questo che il Nursind vorrebbe capirci qualche cosa di più.
“All’ incontro sul piano triennale assunzioni - sottolinea Summa - chiederemo che il personale per la risonanza venga inserito all’interno del calcolo, nonostante il taglio di quasi 1 milione di euro fatto dalla Regione Piemonte”.
Non è solo la questione Risonanza a far preoccupare il sindacato.
“Si era parlato anche di PET - ricorda Summa - e della possibilità di acquistarla con finanziamenti del PNRR, ma ad oggi tutto sembra rimasto fermo, nonostante Ivrea rappresenti un punto di riferimento oncologico per tutta l’Asl To4”.
Al “niente” sugli investimenti si aggiungono i lavori del “Piano Arcuri”, dell’estate del 2020 (pensate a quanta acqua è già passata sotto i ponti) che vanno a rilento.
Parliamo di cifre da capogiro pari a 4,2 milioni di euro utili ad incrementare i posti letto in terapia intensiva, che nell’Asl To4 sarebbero dovuti passare dagli attuali 19 ad un totale di 32 evitando così, nella seconda ondata (è finita da mo’ la quarta), la chiusura delle sale operatorie utilizzate come reparti di rianimazione.
E sarebbero stati dieci posti letto in più a Chivasso (oggi sono 6), due in più a Ciriè (anche qui attualmente 6), uno in più ad Ivrea (sono 7). Quindi, in totale, 16 a Chivasso, 8 a Ciriè e 8 anche ad Ivrea.
E con quei soldi si sarebbero anche dovuti allestire 18 letti di terapia semi-intensiva, 6 per ognuno dei tre presidi ospedalieri (oggi non ce n’è nessuno) di cui la metà riconvertibili, all’occorrenza, in posti di terapia intensiva.
Non era finita qui. Ancora fondi pera altri lavori. A Ciriè, 2,5 milioni di euro per l’adeguamento degli impianti tecnologici, antincendio e per la sicurezza nei luoghi di lavoro. A Ivrea 1,5 milioni per il rifacimento dei montanti elettrici e anche qui per l’impianto antincendio. A Chivasso, 5 milioni e 928mila euro per ristrutturazione del vecchio ospedale, in questo caso in base a un piano che doveva andare avanti sino al 2025. Con le tempistiche alle quali ci ha abituato l’Asl To4, speriamo di poter vedere qualcosa entro la metà di questo secolo…
“Per la nuova rianimazione di Ivrea - constata Summa - si era parlato di una fine dei lavori per lo scorso autunno, ma ad oggi sono ancora in corso. Ancora più preoccupanti, sono invece i lavori del pronto soccorso “pulito” che sembrano totalmente fermi e che stanno creando non pochi disagi logistici alla parte ambulatoriale e all’oncologia...”.
Proprio in questi giorni, il Nursind ha inviato una lettera alla Direzione generale in merito alla necessità di ristrutturare la Medicina di Ivrea, che al momento per carenza di spazi e personale ha meno posti letto occupati.
“Si potrebbe sfruttare questo momento - commenta Summa - per procedere con i lavori promessi dal Direttore Lorenzo Ardissone già nel lontano 2018. Lavori ormai improcrastinabili, se si tiene conto delle attuali condizioni strutturali del reparto che risultano anacronistiche e non rispondenti ai nuovi progetti di umanizzazione...”
Una nota positiva comunque secondo il sindacato c’è!
A breve, infatti, sempre a Ivrea, dovrebbero partire i lavori di ristrutturazione della Dialisi che verrà trasferita temporaneamente e in parte a Castellamonte.
“Come sindacato - conclude Summa- non resteremo di certo a guardare e chiediamo alla politica una chiara presa di posizione sul futuro del nosocomio di Ivrea...”.
Quello vecchio perchè sul nuovo, sulle tante discussioni inutili portate avanti, ci sarebbe davvero da stendere un velo pietoso.
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La PET (Tomografia a Emissione di Positroni), è una metodica diagnostica di Medicina Nucleare che, in risposta a un preciso quesito clinico, può offrire informazioni su patologie di organi o tessuti del corpo con estrema precisione. La PET viene utilizzata in particolar modo in Oncologia, sia in fase diagnostica per individuare il tessuto malato e stadiare un tumore, sia durante il follow-up dopo la chirurgia o la radioterapia per valutare l’andamento di un trattamento. Utile anche in altri ambiti, in Neurologia la PET viene utilizzata per differenziare l’Alzheimer da demenze di altro tipo, in Cardiologia analizza il flusso del cuore e la vitalità dei suoi tessuti, e in Ortopedia serve per valutare lo stato di infezioni vertebrali e protesi infette.
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