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Politica
26 Dicembre 2022 - 18:03
Mauro Salizzoni
Quando tutti correvano a tesserarsi lui la tessera non ce l'aveva e fiero se ne andava in giro per la città con la scritta "indipendente". oggi che tutti scappano via lui che fa? Sui social ha annunciato d'aver preso la tessera del Pd. Qualcuno lo ha già definito "Bastian Contrario" ma lui alza le spalle e se ne fotte. Lui è il consigliere regionale Mauro Salizzoni, stravagante fino ad un certo punto...
"Oggi pomeriggio (il 23 dicembre ndr) mi sono iscritto al Partito Democratico, perché vedo il pericolo che il centrosinistra e la sinistra in Italia cadano nell'irrilevanza - scrive sui social - Ho voluto compilare la mia bella tessera cartacea alla sezione di Mirafiori Nord, dove ho passato tanti cambi turno a parlare con chi lavorava nella Fabbrica e per dire che vorrei tornare a militare in un Partito dei Lavoratori, delle persone più deboli, degli "esclusi". Il Congresso in corso rappresenta per me la giusta occasione per impegnarsi e far sentire il proprio ruolo nell’ambito di un nuovo Partito Democratico, perché un indipendente di sinistra, come sono stato fino a ieri, non può certo risolvere i problemi da solo...".
Da qui in avanti s'è scatenato un dibattito sul futuro del Pd come non se ne vedevano da anni.
Pacifista convinto fin dentro al midollo, nello scorso mese di ottobre Salizzoni era entrato in rotta di collisione proprio con il Pd per via di un post sulla necessità "di infilarsi nel conflitto russo ucraino". Alcuni esponenti del Pd lo definirono "scandaloso" ma Salizzoni non cambiò opinione neanche di una virgola, peraltro rispondendo tono su tono a tutti gli attacchi.
Mauro Salizzoni è stato per due volte consigliere comunale a Ivrea. L'ultima volta nel 2018, tra le file dell'Opposizione. Lasciò il posto al consigliere comunale Andre Benedino quando si candidò in consiglio regionale
"Nella mia vita sono sempre stato dalla parte degli aggrediti, a cominciare dal Vietnam. Non ho nessun dubbio su chi sia l’aggredito e su chi sia l’aggressore. Non ho nessun dubbio che Putin e la Russia siano da condannare e che al popolo Ucraino vada il nostro sostegno. Nel mio post di questa mattina ho insistito soprattutto sul termine oltranzista, perché l’oltranzismo in questa fase non può che portare all’inasprimento della guerra e al rischio dell’uso di armi nucleari, quindi al disastro. Sono convinto che la pace “è urgente e necessaria”, come ha affermato ieri il Presidente Mattarella, e, quindi, credo si debbano aprire negoziati, anziché ulteriori corse agli armamenti...".
E poi ancora: "Certe volte non bisogna mettersi in una situazione in cui non c'è più via d'uscita. Entrare in guerra è come buttarsi da un palazzo. A metà caduta, vuoi sapere da me cosa fare?".
Parole dure come la pietre e vere come la Bibbia....
Due a zero per Salizzoni.... T
Tant'è! Epperò qualcosa ancora da dire c'è non solo per chi si stupì della dichiarazione di "pace", anche e soprattutto per chi si chiede che motivo ci sia oggi di iscriversi ad un partito moribondo.
Bastino a tutti le foto di Marx, Fidel Castro e Che Guevara che campeggiano nel suo ufficio.
Figlio di una coppia di operai eporediesi, laureatosi a Torino e specializzatosi in chirurgia epatica ed esofagea a Parigi, Bruxelles e ad Hanoi dove ha imparato a tagliare il fegato da trapiantare con le mani e senza bisturi, Salizzoni, primario alle Molinette dal 1993, la politica ce l’ha sempre avuta nel sangue.
Iscritto prima al PSIUP e poi al PCI, arrestato ed incarcerato durante una manifestazione nel periodo della contestazione, non rinnovò la tessera per divergenze sull’intervento militare in Afghanistan.
Nel 1991 aderisce a Rifondazione comunista, sotto il cui simbolo viene eletto consigliere comunale a Ivrea nel 1994. Esce da Rifondazione nel 2008, per aderire ai Comunisti Italiani, quando il governo di Romano Prodi va a casa per il mancato appoggio di due senatori di Rifondazione.
E basterebbe questo per capire che Salizzoni è proprio quei "post" lì, di uno che scrive e dice sempre quel che pensa, ragionando con la testa, ma a volte anche con la pancia.
Salizzoni è anche altro, molto più di quanto non siano decine e decine di esponenti del Partito Democratico.
E’ quello che nel 2002, nel suo reparto ha operato uno straniero senza permesso di soggiorno e che non avrebbe avuto diritto al trapianto.
E’ quello che nel 2002 ha presentato una denuncia al procuratore Guariniello sulle precarie condizioni della sanità italiana di quel tempo, che porteranno alla condanna di alcuni dirigenti dell’Ospedale Molinette per un’epidemia di legionella (due morti tra i suoi pazienti) e di aspergillosi (altri 12 morti tra i ricoverati).
E' quello della foto del “Che” sulla scrivania, non da oggi, da sempre...
Infine è quello che da pensionato, ha continuato a varcare, gratuitamente, le porte del suo non ancora ex reparto alle Molinette, per lavorare e curare i malati finché la salute glielo concederà.
Nel curriculum una sfilza di primati mondiali, lunga come la quaresima sui trapianti di fegato, tra cui quello al buio su un paziente affetto da proto-porfirina e quindi in pericolo di vita nel caso in cui il suo sangue fosse stato colpito dalle luci della sala operatoria Infine Salizzoni è quello della Ivrea Mombarone. Insomma uno che corre.
Ad avercene di uomini così! Il Pd si lecca le dita... Evviva la pace...
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