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Settimo Torinese

Un libro sulla Resistenza nei percorsi di viaggio tra Condove e Caprie

La sezione settimese Anpi, in collaborazione con l’Unitre, ha organizzato la presentazione di una ricerca storica del Museo Valsusino

Settimo Torinese

NELLE IMMAGINI Il concerto della Pace che si è svolto mercoledì 19 aprile alla Suoneria alle 17,30 e alle 21 con gli allievi del corso musicale della scuola Gramsci. (Foto Pistamiglio)

«Percorsi di viaggio con il Museo valsusino della Resistenza – Anpi Condove-Caprie», è il titolo del volume presentato lunedì 17 aprile presso la sede settimese dell’Unitre.

L’iniziati va, a cura della locale Sezione Anpi «Guerrino Nicoli» e in collaborazione con l’Unitre, rientrava nell’ambito delle manifestazioni per il 78° anniversario della Liberazione.

Nato nell’aprile 2014, il Museo valsusino della Resistenza fa parte della rete Anpi nazionale. Ospitato presso le ex Officine Moncenisio di Condove, si prefigge di conservare le tracce e tramandare alle nuove generazioni la memoria della lotta di liberazione che si combatté nella Val di Susa, zona di confine con la Francia e snodo tra le valli di Lanzo e Chisone.

Nel corso dell’incontro, Aurora Tabone, Luciano Midellino e Franco Boetto, ideatori e realizzatori del Museo nonché autori del libro – edito da Impremix di Torino – hanno illustrato gli obiettivi del Museo, le scelte espositive, le linee di ricerca e le modalità di divulgazione non solo della conoscenza storica, ma anche della coscienza civile e degli ideali che animarono la Resistenza. Il titolo del libro rimanda ai diversi itinerari di visita offerti al pubblico.

Viaggio nel tempo, sulla scorta di immagini, fotografie, documenti, filmati, interviste e soprattutto oggetti, raccolti dai volontari del gruppo di lavoro o donati dai protagonisti di quegli eventi, dai loro figli e nipoti. Insieme agli oggetti, i donatori hanno affidato al Museo anche i ricordi, le emozioni e soprattutto la condivisione dei valori e dell’impegno civile di chi quegli oggetti aveva usato. Lo racconta Franco Boetto, che durante le visite li estrae dalle teche e li offre allo sguardo e al tocco dei visitatori, quasi ad evocare un legame di continuità tra passato e presente.

E poi, viaggio nei luoghi. Perché il Museo valsusino è un museo «diffuso», che si estende alle borgate, ai rifugi, alle chiesette, agli edifici ormai abbandonati e soprattutto ai sentieri.  Antichi sentieri di montagna lungo i quali, durante la Resistenza, i partigiani si muovevano sotto traccia, per le azioni di combattimento, per gli spostamenti tra rifugi e ricoveri, per i collegamenti.

Grazie alle interviste dei protagonisti della lotta di liberazione e alla conoscenza minuziosa dei luoghi, Luciano Midellino è stato in grado di ricostruire l’intera rete di sentieri della Resistenza, che ora sono indicati da apposita segnaletica e mantenuti costantemente agibili.  «Rivolgendoci soprattutto ai giovani, constatiamo – conclude Aurora Tabone – che le loro conoscenze storiche sono lacunose e approssimative. Proprio per questo ogni sforzo è teso a migliorare la capacità di dialogo con le nuove generazioni, non solo per offrire informazioni e competenze, ma anche per trasmettere loro quell’insieme di valori e ideali che animarono la Resistenza e sui quali è nata la nostra Repubblica».

Franca Avataneo

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