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Siccità

La grande siccità è globale, la pioggia è diventata “oro blu”

Solo 38 mm dall’inizio dell’anno: il 2022 si è chiuso con 65% in meno di precipitazioni

Siccità

L'ultima piena del 2019 e oggi nel 2023

La siccità diventa ogni giorno più grave. Si legge in rete di una siccità 2023 più grave di quella dell’anno passato. In realtà il periodo di gran secco è il medesimo, una siccità che sta attraversando ormai un intero biennio. Il “contatore” della pioggia da inizio 2023 è fermo a quota 38 mm, quello biennale (da inizio 2022 a oggi) segna per Settimo e dintorni un totale di 358 mm. E’ pochissimo. Ci si può rendere conto del deficit pluviometrico confrontando questi dati con le medie storiche. Normalmente dalle nostre parti cadono circa 900 mm di pioggia annui. Dunque, il 2022 si è chiuso con il 65% di pioggia in meno del normale. E a livello di biennio, se da oggi a fine anno non dovesse piovere più il calo sarebbe drammatico, pari a oltre l’80%. Sarebbe un autentico disastro, ma per fortuna ci sono ancora molti mesi per attenuare gli effetti della siccità. “Aprile ogni goccia è un barile” recita un vecchio detto. Per ora tuttavia, la realtà è scoraggiante perché il bilancio della prima metà del mese si chiuderà con un bilancio di accumuli di pioggia poco sopra lo zero. Nella nostra porzione di Piemonte il mese statisticamente più piovoso dell’anno (ma nel 2022 non andò così) risulta essere da secoli maggio. Tutti sperano che il quinto mese dell’anno possa risultare all’altezza della propria fama di “mese della pioggia”, perché se così non fosse andremmo verso un’estate davvero preoccupante. L’ultima volta che il Po, la Stura di Lanzo, il Malone, la Doria Riparia, l’Orco e gli altri corsi d’acqua della zona hanno raggiunto un regime di piena straordinaria e’ stato il 24 novembre del 2019. Sono trascorsi tre anni e mezzo da allora.

Ma perché non piove più? Gli studiosi sono concordi nel ritenere il global warming responsabile di questo e altri cambiamenti climatici. Il generale aumento della temperatura a livello planetario sta modificando i grandi moti della circolazione atmosferica. Ad esempio, l’aria sopra il polo nord è spesso molto più’ calda del normale e da qui si innescano a catena anomalie nei posizionamenti di anticicloni e depressioni. Sul Piemonte si avvicendano spesso  solide aree di alta pressione che non lasciano passare quasi mai delle robuste perturbazioni. Il trend di riscaldamento globale è una certezza: si può limitare, si può contrastare ma non si può fermare.

Per la siccità invece la tendenza non è così lineare: le aree colpite  non sono sempre le medesime. In California, ad esempio, dopo molti anni di “drought” (siccità severa) gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da piogge intense e ricorrenti alle basse quote mentre sulle cime della Sierra Nevada si sono accumulati metri di neve come non accadeva da molto tempo. Gli esperti stanno notando come i periodi dì siccità siano in fase di prolungamento un po’ dappertutto e inoltre si espandono le aree geografiche interessate dal fenomeno.

Nel 2022, oltre alla siccità nostrana, hanno fatto notizia la siccità franco-tedesca, quella cinese, quella dell’Argentina e quella del midwest degli Stati Uniti. Persino il Mississippi ha dovuto interrompere il traffico fluviale commerciale a causa della portata troppo scarsa. E parliamo di un gigante che ha una portata media alla foce di quasi 17 mila metri cubi al secondo contro i 1500 del nostro Po.

In Argentina la “sechia” ha messo in ginocchio le coltivazioni di soia e mais aggravando di molto la già profonda situazione di crisi economica. In Cina la siccità ha ridotto ad un rigagnolo lo Yangtze, il terzo fiume più grande del mondo. Tra l’altro, a parità di precipitazioni, ossia, anche se piovesse in linea con le medie storiche, ci sarebbe comunque meno acqua a disposizione in quanto, facendo più caldo, è più forte l’evaporazione.

Aspettando la pioggia si può lavorare su molti fronti per arrivare ad una gestione più efficiente dell’acqua che si ha a disposizione. È fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica circa i comportamenti virtuosi da tenere per limitare gli sprechi. Ed è fondamentale che fin dalla scuola primaria gli insegnanti facciano capire ai loro allievi quanto è preziosa la pioggia, ad esempio approfittando di una giornata di pioggia per fare un bel gioco con i bambini. Ogni studente potrebbe sistemare nel cortile della scuola il proprio contenitore, che potrebbe essere una piccola bacinella, una vaschetta di plastica… dopo qualche ora si potrebbero recuperare questi contenitori e far vedere ai bambini come l’ acqua piovana salvata può essere raccolta in una bottiglia per poi utilizzarla a distanza di giorni per innaffiare un vasetto contenente qualche pianticella.

Anche gli adulti devono imparare molto in fretta che i tempi dell’abbondanza idrica sono finiti. Occorre l’impegno di tutti, a ogni livello, sul piano collettivo e su quello individuale.

Non si può sprecare più nemmeno una goccia di quello che, a ragione, viene chiamato l’”oro blu”.

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