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Ivrea in Azione
10 Ottobre 2023 - 11:08
Nel parlamentino eporediese ne succedono di ogni, fuori dal parlamentino ancora peggio. Sta qui, per Liborio, tutto il piacere di scrivere su Ivrea. Più litighiamo e più lui si diverte. Pronto a raccogliere l’aggettivo di una dichiarazione per costruire un titolo ad effetto. E se nessuno dice nulla, eccolo a scovare il testo di una delibera per romanzare l’oggetto di quell’atto ed intrecciare micidiali cronologie. Abbiamo sicuramente tante cose da dire, questo è un bene per il dibattito democratico, ci sono infinite dinamiche che hanno bisogno di essere raccontate, scoperte.
Per cui, immagino già Liborio con la sua mela a mezza mattina, anzi, va di moda la pesca in redazione...accende il suo PC ed inizia a ticchettare sui tasti. Scorrere tra i suoi preferiti, e “puntare” un comune, un sindaco, un assessore. E se trova terreno fertile scava a mani nude fino in profondità. Chiude gli occhi ed è pronto a rivivere nella mente il suo articolo. Fiumi di elettricità scorrono tra i neuroni (pochi o tanti che siano) per collegare fatti, persone e dichiarazioni. Ecco la notizia prende forma.
Lo immagino con la sua Marlboro rossa, chissà come mai, neanche so se fuma. Ma prima di tutto questo, guarda il suo smartphone, guarda whatsapp pieno di “richieste di attenzione”, di cose dette e non dette che poi da bravo giornalista deve selezionare, perché gran parte sono stronzate, infine guarda le visualizzazioni dei suoi articoli e si fa i complimenti da solo, si dà pure le pacchette sulle spalle, non per tutti gli articoli, sia chiaro, ma per quelli che hanno generato tante visualizzazioni o fatto arrabbiare qualcuno. Lo immagino esultare fino a sentirlo in tutta via Torino di quel di Civass.
Ed è lì che inizia a cincischiare con i suoi interlocutori che raggiunge al cellulare, inizia con qualche domanda di cortesia, ti fa capire che lui già sa, fa il brillante parlando di fisica quantistica, poi arriva al dunque e porta a casa le informazioni. “Non dire che te l’ho detto io Libo”.
Diciamo che chiunque per avere un secondo di “notorietà” direbbe qualsiasi cosa. “Liborio , guarda che quello non conosce quell’altro, che bacia lui”. “ Ti giro questa mia foto che trovo indicata per il tuo articolo, vuoi mettere questa, piuttosto che la tua che pare che tu scelga fra le più brutte dal repertorio!”.
“Liborio però non è giusto: sei stato troppo duro con me, che figura di “bip” mi fai fare?!?!” Ma Liborio fa il giornalista, mica è il nostro ufficio stampa. Però indirettamente crea la nostra rassegna. Pensate un po’, fa scrivere editoriali dalla destra alla sinistra, a chi qualche pagina più in là è il protagonista della cronaca politico-amministrativa, anche a chi in città conta lo zero virgola e si ergono ambasciatori universali della verità, è proprio un buono questo Liborio, oppure non ha come riempire il suo giornale, vabbè.
E così, Liborio o lo ami o lo detesti, tipo l’amico Vincenzo Ceratti, il Cerattone una volta, che ha battezzato Liborio “il giornalaio di Chivasso...”
E così, Liborio o lo ami o lo detesti, tipo l’amico Vincenzo Ceratti, il Cerattone una volta, che ha battezzato Liborio “il giornalaio di Chivasso”, perché qualche bravo amico o amica di Vincenzo non faceva altro che fagocitarlo. Vincenzo è un buono, dà solo troppa fiducia a chi non la merita.
Ma ritorniamo su Liborio perché questo è il suo articolo, un editoriale a lui dedicato, credo meritevole di tutta la nostra onestà intellettuale. Liborio la sardina, il rivoluzionario, che prima di andare a dormire inizia a pensare chi fare incazzare domani. Guarda caso i suoi pezzi forti, in tutti i sensi, vengono pubblicati tra la sera e la notte.
E il Liborio lupo invece è quello che ti chiama, fa l’amicone, ride, scherza e poi di fotte, nel senso buono e ironico del termine sia chiaro...Decidete voi che peso dare a questa affermazione, arrivate alla vostra conclusione.
C’è chi come me non se la prende, impermeabilissimo, poi c’è chi s’incavola come se il suo giornale fosse il New York Times, sarebbe meglio prenderci meno sul serio perché Liborio il giornalista lo sa fare, e poi diciamolo una volta per tutte, parlano tutti con Liborio, anzi, si confidano, manco fosse un prete confessore, anche la maggioranza, tengono certi trattati, che Alan Friedman potrebbe scrivere un libro eporediese, “gli Statisti dopo Re Arduino”. Senza parlare di tutti gli altri che pur criticandolo, anche pesantemente poi gli lisciano il pelo. E niente, Liborio è proprio una spina nel fianco, ma è anche utile allo scopo.
Lasciando a voi la valutazione, penso che piano piano ci stia cambiando, o meglio, vi stia cambiando. Alcuni governi locali fanno quello che Liborio si aspetta, ma questo perché lui ha esperienza e competenza, ci arriva prima Liborio che noi, lo scrive prima Liborio e poi i Sindaci lo fanno, tira fuori la chicca, la soluzione, a volte cose assolutamente necessarie, a volte cose assolutamente soggettive. Accade forse per la scarsa competenza e poca conoscenza che permane fra gli amministratori, formazione politica e amministrativa pressoché nulla, perché fare l’amministratore pubblico non è come gestire una bocciofila, anche se alcuni ad Ivrea non lo hanno ancora capito, visto che vanno a stringer mani e fare i selfie, bocciano mozioni “del cappero” perché alcuni cittadini se ne vogliono occupare, senza pensare che creano un precedente complicato da gestire.
Liborio il giornalaio è un genio (incompreso?), ha una passione sfrenata, indomabile, vera, per il giornalismo d’inchiesta, si percepisce. Sta affermando il suo punto di vista “usando gli altri” e provocando ci sta portando a cambiare direzione, il normale dibattito democratico diventerà sempre più faticoso, pieno di insidie e sgambetti, sarà oggetto di conquista, ne sono certo. Anche il presidente del consiglio comunale di Ivrea si porrà come piace a Liborio?
Così magari ci scappa un bell’articolo a cuori.
“Chissà cosa pensa Liborio, chissà se Liborio lo sa”, “Almeno Liborio parlerà bene di me!”, forse.
E nel gioco delle parti, è veramente lui “ad usare gli altri” o siamo noi ad approfittare delle sue pagine, usando l’articolo come trofeo mediatico?
Ciao!!
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