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Valperga

Il sindaco lo caccia dalla guida della Fondazione: il cda lo rielegge presidente

Gabriele Francisca, ex primo cittadino di Valperga, era stato destituito dalla guida della Savio Savino per... le sue idee!

Il sindaco lo caccia dalla fondazione: ora prende la parola

Gabriele Francisca, ex sindaco di Valperga

Colpo di scena inaspettato: lunedì sera il consiglio di amministrazione della Fondazione benefica Savio Savino di Valperga ha rieletto l'ex sindaco del paese Gabriele Francisca nel ruolo di presidente, "per dare seguito - dicono dal cda - all'ottimo lavoro svolto in questi anni".

Francisca non sarà più membro del cda in quanto fiduciario del sindaco. Al suo posto ci sarà Alfredi Medina. Entrano inoltre a far parte del consiglio Remo Vallero, nominato vicepresidente, Giulia Cibrario e Marco Varda. Vanni Milani è stato infine riconfermato segretario e revisore dei conti. "Al presidente, ai nuovi membri del consiglio ed al segretario auguro buon lavoro" ha detto Marco Varda su Facebook.

Il cda, lo ricordiamo, è formato da tre membri della società operaia, dal presidente della società operaia e da un delegato del sindaco. Proprio dalla posizione di delegato del sindaco Francisca era stato cacciato, e così era decaduto da presidente. Uscito dalla finestra, Francisca, che alla Fondazione aveva fatto un ottimo lavoro, è rientrato dalla porta principale.

L'obiettivo adesso è lavorare "affinché l'eredità politica, spirituale ed ideale di Savio Savino, agricoltore, partigiano, comunista e sindaco di Valperga nell'immediato secondo dopoguerra possa continuare a dare i suoi frutti tramite l'erogazione delle borse di studio e l'oculata gestione dei beni mobili ed immobili facenti parte del lascito testamentario - prosegue Varda -. Un ringraziamento è d'obbligo anche per i tre consiglieri uscenti, che per tanti anni hanno rappresentato la Società Operaia di Valperga all'interno del consiglio: Dino Rolando, Sergio Pomatto e Giacinto Regis".

La rielezione di Gabriele Francisca nel ruolo di presidente non è solo importante come fatto isolato. Lo è ancora di più perché l'ex primo cittadino era stato destituito dal suo ruolo di guida della Fondazione dal sindaco di Valperga, Walter Sandretto, su mandato (non necessario dal punto di vista della normativa, ma simbolicamente rilevante) del consiglio comunale.

Il motivo? L'ultimo libro di Francisca, "Lettere Dal Campanile". Il libro, a detta di chi si è voluto disfare di Francisca, conterrebbe diverse frasi ritenute diffamatorie nei confronti di alcuni politici canavesani e alcune considerazioni sulla popolazione calabrese e siciliana residente a Valperga che, a detta del sindaco e della maggioranza del consiglio comunale (fatta eccezione per chi alla votazione non c'era, si è astenuto o ha votato contro, cioè solo il consigliere Davide Brunasso) sarebbero state inappropriate.

Giuliano Arimondo, che aveva presentato la mozione per cacciare Francisca

Così, il gruppo di minoranza di Giuliano Arimondo e Federico Covassin ha presentato una mozione per destituire Francisca dal suo ruolo. Mozione approvata dal consiglio comunale e decreto emanato dal sindaco Sandretto.

Nel testo, Francisca racconta di zuffe durante i consigli comunali, di “epurazioni”, di “mele marce”. Fa nomi e cognomi, come aveva dichiarato lui stesso in un’intervista rilasciata a questo giornale. 

Il libro gode di una scrittura asciutta e che talvolta fa trasparire il carattere tragicomico degli eventi che racconta. Francisca non si fa problemi a dire quello che pensa su chiunque, e a dirlo anche in maniera corrosiva. Il risultato è un testo divertente e arguto da leggere e che dà pane ai denti degli appassionati di storia locale e dei giornalisti.

Il sindaco di Valperga Walter Sandretto

“Sotto lo sguardo vigile di Savio Savino - è stato il commento di Francisca sui social - presente nella galleria dei sindaci,  ieri sera nella sala del consiglio comunale sono rientrato dalla porta principale orientato a proseguire il lavoro prezioso di risamento della Fondazione. Un ringraziamento al consiglio direttivo della società operaia che ha creduto in me”.

Ora, alla luce della rielezione di Francisca, si può provare a rispondere alla domanda: era proprio il caso di cacciarlo per delle idee che ha espresso in un libro? La risposta noi l'avevamo già data, ed era un no. Ora non possiamo fare altro che riconfermarla.

"Il cda - dice il sindaco Walter Sandretto commentando la rielezione dei nuovi membri - non deve essere un organo politico, ma deve essere eletto lì per il bene del paese. Quando le persone sono oneste, valide e altro io apro le porte, come nel caso di Medina, che ho delegato".

Inoltre, il decadimento del consiglio del cda, per Sandretto, "ha generato un rinnovamento. In questo momento sarà formato da cinque persone che, se andranno d'accordo, lavoreranno per il bene del paese. Com'era strutturato prima, invece, purtroppo non poteva funzionare... Ora bisogna lasciarli lavorare: da parte mia auguro loro un buon lavoro".

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