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C'è il bando per l'elettrificazione della Ivrea-Aosta. La città è spacciata?

Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) ha infatti dato notizia d'aver avviato la gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione degli interventi di elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta lungo la linea ferroviaria Chivasso-Aosta.

C'è il bando per l'elettrificazione della Ivrea-Aosta. La città è spacciata?

Ivrea è spacciata... Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) ha infatti dato notizia d'aver avviato la gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione degli interventi di elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta lungo la linea ferroviaria Chivasso-Aosta. Il valore complessivo dell'appalto ammonta a circa 80 milioni di euro, finanziati anche con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e l'attivazione è prevista entro il 2026.

"Gli interventi - scrivono - rientrano nel più ampio progetto di adeguamento e miglioramento della linea ferroviaria Chivasso-Aosta, in base a quanto previsto dall’Accordo di Programma Quadro tra Regione Valle d’Aosta e RFI ed è finalizzato a incrementare e migliorare le prestazioni dei servizi sulla linea Aosta – Ivrea - Torino. Il progetto consiste nell’elettrificazione del tratto di linea tra Ivrea ed Aosta, lungo 66 km, e prevede la realizzazione di tre nuove sottostazioni elettriche a Donnas, Chatillon ed Aosta con l’adeguamento delle opere d'arte e delle gallerie lungo la tratta. È inoltre previsto l'adeguamento delle stazioni di Nus e Hone Bard agli standard internazionali in termini di accessibilità per persone a mobilità ridotta, con la realizzazione rispettivamente di un sottopasso e sovrappasso, ascensori, percorsi per ipovedenti e marciapiedi rialzati. A conclusione dei lavori, l’elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta consentirà la circolazione di treni completamente elettrici, in alternativa o in sostituzione agli attuali treni diesel e bimodali, permettendo maggiori disponibilità in termini di capienza e di incremento degli standard di regolarità e puntualità oltre che contribuire al perseguimento delle strategie globali di sviluppo sostenibile...".

Di questo progetto, a Ivrea, l'ultima volta se n'è parlato questa estate, poco dopo un incontro dell'Amministrazione con i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana. Discussioni oltremodo tardive considerando che gli elaborati erano già all’esame del Consiglio Superiore dei lavori Pubblici e nel mese di aprile era stata avviata la Conferenza dei Servizi con gli Enti e le Amministrazioni interessate dal tracciato.

Il tunnel

Per quanto riguarda la città dalla rosse torri, Trenitalia confermava (e ancora conferma) sia la sopraelevazione di circa 1 metro del piano stradale di corso Cavour sovrastante la galleria, sia la sopraelevazione di 50 cm del marciapiede. E poi la galleria (circa 40 metri) nel tratto al di sotto di Piazza Perrone e la ricostruzione del cavalcaferrovia. 

Chiunque conosca la città sa che il sistema viabile, già compromesso tra la Dora Baltea e la collina, tutto potrebbe sopportare salvo che un “dosso”.

L'Amministrazione aveva presentato delle controsservazioni e il sindaco Stefano Sertoli, dopo un incontro con i funzionari FS posticipato a data da destinarsi causa "sciopero dei treni", s'era recato a Roma accompagnato dall'allora deputato Davide Gariglio per chiedere delle modifiche.

“Abbiamo sostenuto - disse con l'animo di chi stava andando in guerra - che non è possibile sventrare la città e inchiodarla per mesi e mesi. Ci immaginiamo locomotori che vanno anche a batteria per un kilometro e mezzo. Faremo di tutto. Coinvolgeremo la zona omogenea, la conferenza dei capigruppo e la commissione. Vedrete!”.

In verità l'elefante ha partorito un topolino. Di rivoluzioni e reazioni di particolari intensità nessuno ne ha viste.

Il suggerimento di coinvolgere quanto più possibile i sindaci dei Comuni lungo tutta la tratta era scritto nero su bianco anche in una mozione presentata dai consiglieri comunali Francesco Comotto di Viviamo Ivrea e Massimo Fresc dei cinquestelle.

Oltre all’elettrificazione l’opposizione aveva chiesto lumi sul Movicentro e sulla passerella ferroviaria non ancora collaudata e costruita non in base alle indicazioni del progetto. Questione di saldature trasformatesi in bulloni.

“Ci troviamo sempre di fronte a RFI che sembra un’entità impalpabile - aveva stigmatizzato Comotto - Sarebbe il caso di fare quadrato e lobby territoriale. Se non ci ascoltano andiamo a incatenarci davanti alla galleria...”.

Più sconfortato il consigliere comunale Fabrizio Dulla.

“Il sindaco - aveva ironizzato  - ci ha raccontato che l’incontro con RFI è saltato a causa dello sciopero dei treni. Fa ridere. E’ vero. Potevate dire loro che sareste andati voi a Torino. Quel che non vorrei è che fosse troppo tardi. E’ da almeno un anno che si parla di elettrificazione e questa amministrazione non se n’è mai preoccupata. Avremmo dovuto anticiparli. Se saremo costretti a berci l’amaro calice di bloccare la città per un anno, sapremo a chi dire grazie. Avremmo potuto chiedere delle compensazioni, come la soppressione del sottopassaggio di via Verdi ma il progetto è già nella fase esecutiva e dubito possa essere cambiato...”.

La strada verrà sopraelevata

In quell'occasione manco a dirlo, glia assessori comunale Michele CafarelliGiuliano Balzola altro non fecero se non ripetere come un disco rotto i tempi della Conferenza dei servizi.

“Tutto questo - ho osservato il morigerato Massimo Fresc - denota debolezza politica di chi non ha saputo fare rete. Questa amministrazione ha delle evidenti difficoltà a rapportarsi con gli Enti. Un livello inaccettabile. Lo avete capito che rischiamo di essere paralizzati per mesi e anni....”.

E poi, sempre Fresc, sulla passerella del Movicentro. 

“Non è stata realizzata come avrebbe dovuto essere realizzata. C’è un problema di sicurezza. Mi chiedo se per voi la tragedia del Morandi non ha significato nulla. Chi doveva verificare il collaudo? Cosa facciamo? Andiamo dai magistrati? L’ultima perizia ci dice che si sono mossi dei chiodi. Che facciamo aspettiamo che venga giù?".

Il progetto

LINK AL PROGETTO

Elettrificazione Ivrea-Aosta. Parliamo della bellezza di 146 milioni di euro del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), di cui 36 per il miglioramento delle stazioni che si trovano sull’intera linea e 110 per l’elettrificazione dei 66 km della Ivrea Aosta. “Il progetto definitivo – dicono a RFI – è stato redatto nell’ultimo anno, quando si è avuta una “ragionevole certezza” della copertura finanziaria anche della fase esecutiva… Siamo legati ai tempi del Pnrr. Si dovrà concludere tutto entro il dicembre del 2026.”.

A fine 2022 si ipotizzava l’avvio della gara (e cosi è) con inizio dei lavori nel gennaio del 2024 e conclusione nel giugno del 2026. Per la cronaca, sulla tratta, ci saranno tre cantieri base e nove operativi. Gli interventi riguarderanno anche le stazioni di Nus, di Hone-Bard, di Montanaro e di Strambino.

Si interverrà in tutto su 18 gallerie (ce n’è anche una a Borgofranco di Ivrea): per alcune basterà l’abbassamento del piano del ferro per inserire la «catenaria rigida» della linea elettrica; in altre servirà una «allargamento».

Sono previsti 3 cantieri base, 9 operativi e 14 aree tecniche lungo la linea che lavoreranno ininterrottamente tra gennaio 2024 e dicembre 2026, periodo caratterizzato da un’interruzione continuativa che prevedrà un piano di trasporto sostitutivo nella tratta da Ivrea ad Aosta con un interscambio bus-treno alla stazione di Ivrea. 

A Ivrea per tutta la durata dei cantieri si prevede un caos infernale. 

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