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Sanità territoriale

Emergenza sanità: nelle Valli di Lanzo arriva un pediatra una volta a settimana

Sarà presente il sabato e proverà a "tappare" l'emergenza

Nelle Valli arriva un pediatra

Nelle Valli arriva un pediatra

Nelle Valli di Lanzo arriva un pediatra. La presenza del nuovo medico sarà finanziata dalla Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI), e il nuovo professionista prenderà servizio a partire dal 25 novembre. Il servizio servirà a implementare la sanità territoriale al servizio dei bambini del territorio.

Si chiameranno "Punti Pediatrici Aree Interne", e, promettono le istituzioni, avranno "lo scopo di potenziare l'assistenza pediatrica sul territorio di tutte le Valli, intensificando la continuità delle cure e aiutando a ridurre l'accesso improprio al Pronto Soccorso".

Il servizio sarà attivo nella giornata del sabato dalle ore 8,30 alle 12,30, a rotazione sulle tre sedi territoriali, che nello specifico sono:
- Lanzo: Via Bocciarelli, 2
- Viù: Viale Rimembranza, 3
- Ceres: Piazza Municipio, 12
L'ASL TO4 prevede inoltre un continuo monitoraggio per valutare eventuali integrazioni dell'orario di attività e possibili variazioni del progetto. Insomma, se il progetto non dovesse coprire le esigenze dei bambini delle Valli l'Azienda interverrà a integrare il servizio.
La questione della mancanza dei pediatri era finita anche in consiglio regionale grazie a un'interrogazione della consigliera regionale Sarah Disabato. "Nell’ambito territoriale delle Valli di Lanzo, a seguito delle dimissioni di uno dei due pediatri ivi operanti, l’Azienda sanitaria locale To4 sta proseguendo con le procedure per la copertura del posto vacante" aveva risposto l'assessore regionale alla sanità Luigi Genesio Icardi, di fatto senza aggiungere nulla dal punto di vista delle iniziative politiche della Regione per colmare la lacuna.
E infatti la SNAI viene messa a punto dallo Stato centrale. Il programma è stato pensato dieci anni fa apposta per fornire alle aree interne una serie di servizi fondamentali. L'idea era di costruire un programma "nella forma di sperimentazione' - come ha scritto Filippo Monaco qualche giorno fa su Civiltà Appennino -, con l’obiettivo esplicito di 'curvare' alle esigenze di questi territori le principali politiche pubbliche del Paese: la scuola, i trasporti, la sanità.
Non più trasferimenti monetari per compensare ritardi e carenze, decisi e distribuiti dal centro, magari scambiati con voti. Stop all’assistenzialismo e maggiore riconoscimento di potere e autonomia, nell’allocazione della spesa pubblica, ai cittadini che vivono nelle aree interne ed alle amministrazioni locali che li rappresentano, nel quadro della governance multi-livello prevista dalla Costituzione".

Il primo ciclo di programmazione, quello 2014-2020, si è concluso sulla soglia della pandemia, e nel 2021 ne è cominciato un altro che proseguirà fino al 2027.

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