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Chivasso

Arrivano 3 milioni di euro per la difesa spondale del torrente Orco

Ma l’argine di Pratoregio non c’è ancora

Chivasso

Il torrente Orco

Il Comune di Chivasso riceve 3.341.302 euro di fondi pubblici per interventi sul Torrente Orco nel lato verso Brandizzo.

Serviranno ad attuare il Piano Gestione Sedimenti in sponda destra nel tratto fra Cascina Bruciata e Pratoregio.

Nel corso del tempo l’acqua del torrente ha trascinato a valle pietre, ghiaia, sabbia, terra. Il materiale si è depositato e ha formato delle anse, delle grosse sporgenze.

Quasi delle penisole di forma tondeggiante che partono da una sponda e si ampliano progressivamente in direzione della sponda opposta. Per aggirarle il torrente procede a zig zag e descrive ampie curve girando intorno alle anse. Così l’acqua va a sbattere contro le sponde erodendole, talvolta avvicinandosi agli abitati.

Il rimedio solitamente consiste nel rimuovere o ridimensionare queste anse e sporgenze, quanto basta per consentire al torrente di scorrere più dritto e quindi di erodere di meno le sponde.
Queste rimozioni fanno parte del PSG, il Piano nazionale di Gestione dei Sedimenti. Lo Stato stanzia X milioni di euro, li distribuisce tra le Regioni e a loro volta le Regioni li distribuiscono tra i Comuni a rischio idrogeologico e a rischio alluvione.

Ricaviamo queste informazioni della determina del Comune n. 1067 del 30 dicembre 2022. La determina non contiene una figura delle opere.

Ma risalendo a atti pubblici precedenti si ricava – così ci sembra – che sono due le anse da rimuovere o ridurre. Entrambe, come detto, in sponda destra.

La prima si trova fra la cascina Bruciata e il confine Nord della frazione Pratoregio. La seconda è proprio di fronte alla frazione nella sponda opposta.

Abbiamo specificato che si tratta di interventi in sponda destra del torrente per non confonderli con quelli in corso o previsti o attesi in sponda sinistra, verso Chivasso.

Uno di questi è in corso di esecuzione alla presa della roggia San Marco a monte di Pratoregio. L’alluvione del 2019 ha danneggiato le opere di presa procurando il rischio che, in caso di piena, l’acqua del torrente sfondi così tanto – così spiega il Comune - da mettere a rischio anche la frazione.

L’anno dopo il Comune ha chiesto un contributo alla Regione per sistemare la presa. La richiesta è stata accolta e nel febbraio 2021 il Comune ha ottenuto 800.000 euro. I lavori sono in corso.

Qualche mese fa il Comune ha richiesto e ricevuto un ulteriore finanziamento di 150.000, e in dicembre ha affidato i lavori alla ditta IVIES di Pontey in Valle d’Aosta.
Resta una domanda: quando sarà realizzato più sotto, più a valle, il cosiddetto “argine di Pratoregio”? I residenti ti mostrano preoccupati la sponda dell’Orco e ti spiegano che il torrente si mangia ogni anno un po’ di sponda. Poco alla volta l’acqua si avvicina alle case.

Nei vecchi progetti di sistemazione dell’Orco effettivamente l’argine di Pratoregio compariva: l’argine “comincerà a monte in corrispondenza del vecchio edificio ormai in disuso dell’acquedotto comunale… proseguirà per un tratto lungo la pista sterrata che collega l’edificio a Pratoregio (via Orco), per poi svilupparsi lungo il perimetro lato-fiume dell’abitato fino ad intestarsi nuovamente su via Orco oltre il concentrico”.

Ma dopo l’evento alluvionale del 2019 il Comune pare esserci concentrato sulla riparazione della presa della San Marco.

Lasciando in secondo piano la questione dell’argine. Tuttavia nel gennaio 2022 l’Ufficio tecnico del Comune ha sollecitato la Regione a far avanzare il procedimento.

Nei mesi successivi la Regione ha risposto positivamente escludendo la VAS. Non sappiamo ancora a che punto è il procedimento.

Comunque, la Regione descrive l’opera, divisa in due tratti, in questo modo: “1) Tratto iniziale, dalla zona a monte di Pratoregio, fino in prossimità dell’abitato della frazione, si prevede l’innalzamento della pista campestre esistente fino alla quota di sicurezza idraulica, lungo la fascia B naturale, per una altezza variabile da 0,10 a 0,70 m, per una lunghezza di circa 150 m; 2) tratto in corrispondenza dell’abitato, fino poco oltre l’incrocio con Via Orco, il tracciato dell’argine (costituito da un rilevato in terra) diverge dalla pista e assume una altezza variabile tra 0,70 e 1,20 m, per una lunghezza di circa 150,00 m; la continuità della Via Orco sarà garantita da rampa di scavalco dell’argine”.

Sarà la volta buona?

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