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Chivasso

Una città molto poco ‘smart’: le barriere architettoniche la rendono una sorta di prigione

Chivasso e la ‘Buona Governance’? Nonostante i lunghi anni di amministrazione del centro-sinistra, la città sembra ancora lontana dall’essere ‘intelligente’ e a misura d’uomo: è piena di barriere architettoniche, nonostante la giunta Castello, a inizio anno, abbia approvato il PEBA…

Città prigione

Chivasso sembra ancora lontana dall’essere ‘intelligente’, tecnologica, green e sostenibile, a misura d’uomo.

Mentre sempre più città italiane si avviano a diventare ‘smart’, elevando gli standard e la qualità della vita, Chivasso, invece, sembra ancora lontana dall’essere ‘intelligente’, tecnologica, green e sostenibile, a misura d’uomo, in pratica, senza barriere architettoniche e con ottimi livelli di infrastrutture e di mobilità. Chivasso non ha il WiFi gratis in tutti i luoghi pubblici della città ed il suo profilo digital è ancora da definire. A Chivasso il verde non manca, ma anche la riqualificazione dei parchi urbani sembrerebbe procedere, ormai da anni, a rilento, se non fosse per l’intervento di associazioni private, come gli ‘Amici del Po di Chivasso’, che pensano e progettano in concreto. Un tempo lo spirito green riviveva anche per merito dei mercati contadini locali, ora, invece, i mercatari sembrano non potersi più permettere la loro presenza in città: anche lo storico Merca' d'La Tola parrebbe essersi avviato al tramonto. Vogliamo parlare dei negozi chiusi di via Torino? Di fatto la situazione è da tempo oramai molto preoccupante e con un trend del genere il rischio di chiusure ulteriori è dietro l’angolo.

Chivasso non ha il WiFi gratis in tutti i luoghi pubblici della città ed il suo profilo digital è ancora da definire.

Turismo e cultura ridotti ad un tris di eventi

Se sul fronte del turismo e della cultura nel Canavese alcune realtà, meno densamente popolare del chivassese, creano un vero e proprio brand ‘Made in Canavese’, per valorizzare continuamente il territorio partendo dalla ‘Buona Governance’, dal turismo, dai prodotti delle sue terre, dagli eventi e dalla cultura, ricevendo dalla Comunità Europea, come nel caso di Ozegna, la certificazione ELoGE (European Label of Governance Excellence), l’Amministrazione di Chivasso, per contro, continua a circoscrivere a soli 3 eventi all’anno e di breve durata l’incentivo economico-culturale della città: il Carnevalone, la Festa Patronale del Beato Angelo Carletti - con il mercato zooagricolo regionale, ormai un simulacro di ciò che era - e quella del Nocciolino…

Focus sulle barriere architettoniche, ancora presenti in città

Una delle barriere architettoniche presenti in città

Potremmo continuare a riportare molti aspetti in cui Chivasso è deficitaria, ma in questo frangente faremo focus su alcune segnalazioni e immagini che ci sono pervenute in redazione in merito alla permanenza di preoccupanti barriere architettoniche: punti luce (lampioni stradali) e cartellonistica stradale verticale impiantati al centro del marciapiede di Via Nino Costa, sul lato nord che va dal n° civico 52 fino all'incrocio con via Togliatti, passando davanti all'edificio dell'Asl TO4.

Ricordiamo che quella zona è ricca di servizi, come l’ospedale e l’asilo nido comunale; in pratica se sei ipovedente o non vedente, se fai uso di una sedia a rotelle, se hai difficoltà a deambulare, se devi spingere un passeggino, per uscire di casa o fai lo slalom scendendo e risalendo dal marciapiede con difficoltà, rischiando di farti mettere sotto da un’automobile in corsa, o cerchi dei percorsi alternativi, non sempre altrettanto agevoli ed a portata di mano…

Le difficoltà che si possono incontrare su una sedia a rotelle

Un breve excursus storico sul PEBA

Ripercorriamo brevemente la storia. Ebbene sì, correva l’anno 1986, esattamente il 28 febbraio, quando il governo italiano approvava l’articolo 32 comma 21 della legge n. 41/1986, che prevedeva che tutte le Amministrazioni pubbliche si dotassero di un Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA). Fu così che tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90 ci furono molti dibattiti, convegni, corsi di formazione per i progettisti e tecnici comunali, che alimentarono la riflessione e, conseguentemente, l'attività di eliminazione di barriere architettoniche; riflessione portata avanti sia a livello nazionale sia dalla Regione Piemonte.

 Arriviamo a tempi più recenti, ossia all’inizio dell’anno 2022. L’Amministrazione comunale di Chivasso, in clima di campagna elettorale, con la minaccia del centro-destra che incombeva su di loro, decise di adottare una strategia di sinistra (il che non dovrebbe sorprendere) e fu così che ‘riesumò’ il PEBA. Una mossa che vide i suoi risultati – solamente sulla carta a quanto pare – nel ‘Verbale di deliberazione della giunta comunale n.14, risalente al 3 febbraio 2022, approvata pochi giorni dopo (il 28 febbraio 2022), dal Consiglio Comunale. Da quel momento, il PEBA – che per anni, anche e proprio sotto il loro governo, era rimasto nel dimenticatoio della storia - divenne uno dei punti di forza del programma elettorale del ‘team Castello’.

La conferenza stampa sul PEBA

Il 4 marzo, ecco la giunta schierata in prima fila a rilasciar dichiarazioni sul PEBA nel corso di una conferenza stampa. Si sa, in periodo di elezioni bisogna far propaganda per racimolare voti e, in effetti, in questo sono stati molto solerti. Erano tutti presenti, quelli di ieri, che poi sono anche quelli di oggi: il sindaco Claudio Castello; gli assessori Pasquale Centin, oggi vice sindaco; Tiziana Siragusa e diversi consiglieri comunali. Per l’Area Governo del Territorio il dirigente Fabio Mascara e l’architetta Marzia Perazzolo avevano concordato con l'Amministrazione comunale un piano che tenesse conto degli edifici pubblici particolarmente significativi, soprattutto scuole, ed i percorsi pedonali di collegamento tra le diverse parti della città.
 
Grazie a quel documento, nell’ambito del bando “Contributi per la realizzazione di opere pubbliche per la messa in sicurezza di edifici e del territorio”, come previsto dal Decreto Ministeriale dell’otto gennaio scorso, il Comune di Chivasso, candidò interventi di messa in sicurezza delle infrastrutture stradali per 2,4 milioni di euro e 800.000 euro per interventi di messa in sicurezza degli edifici, volti in entrambi i casi al superamento di barriere architettoniche.
 
“La prima fase del lavoro – dichiarò l’Amministrazione nel comunicato stampa -  è consistita nella rilevazione delle barriere architettoniche presenti negli edifici individuati e lungo i percorsi scelti. […]. In 7 edifici sui 16 considerati manca ancora l'ascensore o devono essere inseriti uno o più montascale per rendere accessibile l'edificio o almeno una parte significativa di esso. In gran parte degli edifici manca un servizio igienico fruibile da tutti. Per i percorsi pedonali sono state monitorate misure, ostacoli o sconnessioni della pavimentazione. […]”. Il Piano prevedeva inoltre “la realizzazione di impianti semaforici per non vedenti e la messa in sicurezza di incroci stradali”.

La conferenza stampa sul Peba

La differenza che vi è tra dire e fare

Vien da chiedersi se il ‘team Castello’ abbia in mente la differenza che vi è tra dire e fare. La priorità di un’amministrazione comunale non è solamente di riuscire a suscitare interesse nei cittadini in epoca di elezioni. Da qualche tempo si è di fatto rilevata una continua e, per certi versi, degradante campagna mediatica a suon di post sui social network da parte dei politici locali per ‘promuovere’ le proprie attività cercano di apparire al meglio nel momento in cui tentano di esporle alla cittadinanza. Una delle ultime ‘iniziative’, paradossalmente, è quella della scenografica ‘panchina gigante’, che vuol essere ‘simbolica’ ma di fatto non accessibile alle persone con disabilità. Vi è cosa però che i politici dovrebbero tenere in  mente: i cittadini hanno la capacità di vedere oltre le apparenze, soprattutto quando, in giro per la città, si imbattono in ‘barriere architettoniche’, perché quella, ahimè, è la realtà concreta. Una cosa è certa: Chivasso non è una città a misura d’uomo e se l’entourage governativo locale punta troppo in alto con certe dichiarazioni, allora i cittadini sono legittimati e devono pretendere i fatti.

L'inaugurazione della panchina gigante

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