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Cronaca

Arrestata a Torino "la signora delle truffe": fine corsa dopo 350 colpi

Bloccata dopo un pasto completo e un litro di vino senza pagare

Arrestata a Torino "la signora delle truffe"

Arrestata a Torino "la signora delle truffe": fine corsa dopo 350 colpi (foto di repertorio)

Ha colpito in decine di città, accumulando denunce una dopo l’altra. Ma a Torino la signora delle truffe si è fermata contro la prontezza del personale di un ristorante del centro. Mentre provava a lasciare il locale senza pagare, i carabinieri sono intervenuti e l’hanno arrestata. Per lei l’accusa è resistenza a pubblico ufficiale.

La vicenda si è consumata nelle scorse ore al Chakramen di via XX Settembre, un locale molto frequentato della zona centrale della città. La donna, una quarantenne originaria di Agropoli, avrebbe consumato un pasto completo e vino in abbondanza. Il conto, circa quaranta euro, non è mai stato pagato. Il tentativo di allontanarsi dal locale ha insospettito i camerieri, che hanno seguito i suoi movimenti e hanno chiesto l’intervento dei carabinieri.

L’arrivo dei militari ha cambiato immediatamente la situazione. La donna avrebbe reagito con insulti e gesti di ostilità, aggravando una posizione già resa complessa dai numerosi precedenti. Nella colluttazione si sarebbe procurata alcune ferite, tanto da rendere necessario il coinvolgimento della Croce Verde. È stata quindi accompagnata in ospedale per le cure e, successivamente, portata in caserma.

L’arresto è stato convalidato dal tribunale di Torino. Nei suoi confronti è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, una misura che impone controlli regolari. La dinamica registrata nel ristorante rientra in un quadro più ampio, perché la donna risulta protagonista di una lunga serie di episodi analoghi. Da Nord a Sud, in numerosi locali della Penisola, avrebbe utilizzato lo stesso schema: consumare pasti completi, bere vino o superalcolici e allontanarsi rapidamente prima del conto. Quando veniva fermata, avrebbe mostrato finti pagamenti o presunti bonifici mai eseguiti.

Secondo le informazioni raccolte dagli investigatori, la donna avrebbe circa 350 denunce a suo carico. Una quantità che racconta la continuità di una condotta ripetuta nel tempo, spesso in città diverse tra loro. In alcune località, soprattutto nel Nord Italia, sarebbe diventata riconoscibile al punto da indurre ristoratori e baristi ad allontanarla in anticipo. In Lombardia, inoltre, risulta un foglio di via emesso dal questore di Sondrio.

La presenza della donna a Torino non è ancora stata chiarita con precisione. Dalle verifiche emerge che frequenta regolarmente il Nord e che avrebbe contatti sia in città sia nell’area metropolitana. Si sposterebbe spesso tra Piemonte, Lombardia e Campania, creando una serie di cambi continui che rendono difficile prevedere dove colpirà. Gli investigatori stanno valutando se, nelle settimane precedenti all’arresto, altri locali torinesi abbiano subito tentativi simili o episodi sospetti compatibili con il suo metodo.

Il caso, diventato negli ultimi mesi un tema ricorrente anche in alcuni servizi televisivi, evidenzia un fenomeno che negli ultimi anni ha assunto una dimensione ampia: consumazioni lasciate insolute, fughe improvvise, personale costretto a inseguire clienti o a documentare tentativi di raggiro. La differenza, in questa vicenda, è la continuità con cui la donna avrebbe replicato lo stesso schema in più regioni italiane.

A Torino, il personale del ristorante ha evitato che l’episodio si chiudesse con un nuovo conto non pagato. La donna è stata identificata, fermata e successivamente sottoposta alla misura cautelare. Gli inquirenti stanno ora definendo il quadro complessivo dei suoi spostamenti recenti e valutando la possibilità di ulteriori denunce già pronte a essere depositate.

Il suo nome, ormai noto ai ristoratori di diverse città, continua a essere associato a un metodo semplice e ripetuto, che a Torino ha trovato un limite nella vigilanza di chi era al lavoro quella sera. La misura disposta dal giudice apre ora una fase diversa, in cui la mobilità della donna sarà più controllata. Resta da capire se questa volta la sua lunga sequenza di fughe sarà davvero arrivata a un punto di svolta.

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