Cerca

Cronaca

Travestito da madre morta: ora spunta un complice fuori dal Comune

Il 57enne travestito per rinnovare la carta d’identità della madre morta: spunta una presenza al suo fianco

Travestito da madre morta: ora spunta un complice fuori dal Comune

Travestito da madre morta: ora spunta un complice fuori dal Comune

La storia è stata ricostruita con nitidezza: un uomo di 57 anni si è presentato all’Anagrafe di Borgo Virgilio travestito da madre morta per rinnovarle la carta d’identità e continuare a riscuotere la pensione. Una scena surreale, finita nelle telecamere interne, che oggi apre un fronte nuovo nelle indagini: chi lo ha accompagnato quel giorno?

Il finto travestimento — parrucca, cerone, abiti femminili, qualche gioiello — non era bastato a ingannare l’impiegata, insospettita dalla voce baritonale e dal fisico che tradiva ogni finzione. È stata lei a chiamare la polizia locale. Quando gli agenti hanno convocato la “anziana”, hanno scoperto l’inganno: sotto il trucco c’era il figlio della donna, morto presumibilmente da due o tre anni.

La perquisizione in casa dell’ex infermiere ha poi svelato l’orrore. Il cadavere della 82enne, nascosto in due sacchi a pelo, era ormai in stato di mummificazione. Secondo gli investigatori, l’uomo avrebbe rimosso i liquidi corporei con una siringa e, forse, iniettato sostanze per rallentare la putrefazione. «L’autopsia è stata sospesa, il corpo è difficile da sezionare», ha spiegato il colonnello Giorgio Feola, lasciando aperte tutte le ipotesi: morte naturale o violenta.

Il quadro economico pesa come un macigno. La pensione della madre, sommata alla reversibilità del padre, valeva circa tremila euro al mese. Un’entrata stabile che l’uomo, rimasto senza lavoro dopo anni in corsia, avrebbe scelto di difendere a ogni costo. Nessuno aveva segnalato la scomparsa della donna: nessun parente, nessun amico, pochi contatti, una vita ai margini.

Ora gli inquirenti puntano su un dettaglio che potrebbe cambiare la scena: non era solo. Quel giorno, qualcuno lo avrebbe accompagnato o forse atteso fuori dal Comune. Una presenza rimasta sullo sfondo ma catturata dalle prime testimonianze. Una figura su cui oggi si concentrano verifiche e accertamenti, perché potrebbe non essere stata una comparsa involontaria ma un tassello decisivo nell’intera vicenda.

Nel frattempo l’uomo è stato denunciato per occultamento di cadavere, falso ideologico, sostituzione di persona e truffa ai danni dello Stato. La pensione, il travestimento, il cadavere conservato in casa: una combinazione che racconta non solo una frode, ma un isolamento sociale così profondo da trasformarsi in tragedia civile.

Il caso di cui si sta interessando l'Italia intera

La truffa è venuta a galla in pochi minuti: un uomo di 57 anni, travestito da donna, si presenta all’Anagrafe di Borgo Virgilio per rinnovare la carta d’identità della madre. Abito femminile, parrucca, cerone, qualche gioiello. Un travestimento che avrebbe dovuto reggere il tempo di una procedura allo sportello e che invece crolla davanti al dettaglio più banale: la voce baritonale. L’impiegata che lo osserva nota anche le mani grosse, la postura rigida, l’età biologica che non coincide con la foto sul documento. Non si lascia ingannare. E avvisa la polizia locale.

Quando gli agenti lo invitano a tornare in Comune, lui si ripresenta. Ma non regge alla presenza degli investigatori: quella “anziana signora” non è mai entrata nell’edificio. Dentro il trucco c’è il figlio. E la donna, la madre che avrebbe dovuto rinnovare la carta, è morta da anni.

La scena che i carabinieri scoprono poche ore dopo è ancora più macabra del travestimento. Nell’abitazione dell’uomo, dietro scatole impilate e vecchi mobili, c’è il corpo della 82enne, nascosto in due sacchi a pelo. Un cadavere ormai mummificato, conservato con una precisione che – secondo chi ha esaminato la stanza – ricorda alcune tecniche di conservazione dei tessuti. L’uomo, che in passato aveva lavorato come infermiere, avrebbe usato siringhe per aspirare i liquidi e forse iniettato sostanze per rallentare la decomposizione. Una cura rovesciata, non per pietà, ma per utilità.

La morte della donna risalirebbe a due o tre anni fa. Da allora nessuno aveva fatto domande: nessun parente, nessun vicino, nessun amico. Una vita silenziosa, scomparsa senza lasciare allarmi. Ed è proprio questa invisibilità sociale a permettere la seconda parte della storia: l’uomo continuava a incassare la pensione della madre, circa tremila euro al mese tra assegno diretto e reversibilità. Un reddito stabile, forse indispensabile dopo la fine del suo lavoro in corsia.

La truffa non era però improvvisata. Gli investigatori hanno ricostruito una serie di movimenti bancari regolari, bonifici puntuali e prelievi compatibili con una routine consolidata. Una vita ordinaria finanziata da un corpo tenuto in casa come un oggetto da cui continuare a ricavare denaro. Dopo anni di finzione, il passo più azzardato è stato proprio quello che lo ha tradito: presentarsi di persona, travestito, davanti a un ufficio pubblico. Un errore di valutazione che racconta la solitudine e la distorsione in cui l’uomo viveva ormai da tempo.

Ma nelle ultime ore emerge un dettaglio che cambia la prospettiva dell’intera vicenda. Quel giorno, al Comune, il 57enne non sarebbe stato solo. Più testimoni parlano di una figura che lo avrebbe accompagnato o che comunque lo aspettava all’esterno. Una presenza discreta, rimasta ai margini delle prime ricostruzioni, su cui adesso si concentranole verifiche. Chi è questa persona? Sapeva? Ha partecipato? È stata complice passiva o parte attiva della messa in scena? Gli investigatori stanno tracciandone i movimenti e identificando eventuali legami pregressi.

Intanto, sulla morte della donna non c’è ancora una verità definitiva. L’autopsia, complicata dallo stato del corpo, non ha potuto stabilire subito se si tratti di decesso naturale o di altro. Gli esami proseguiranno con tecniche più avanzate per individuare eventuali lesioni o segni incompatibili con una morte spontanea. Finché non si avrà un quadro chiaro, l’ipotesi dell’omicidio non è esclusa.

Il 57enne è stato denunciato per occultamento di cadavere, falso ideologico, sostituzione di persona e truffa ai danni dello Stato. Ma, al di là dei reati, a colpire è la fotografia sociale che questa storia restituisce: un uomo solo, una madre altrettanto sola, un paese che non si accorge di un’assenza lunga anni, un meccanismo istituzionale che si inceppa solo quando il trucco diventa troppo grossolano.

Il giallo della persona che lo avrebbe accompagnato, ora, è l’unico frammento ancora vivo in un quadro ormai quasi del tutto ricostruito. Ed è forse proprio lì che si nasconde la parte più oscura di questa vicenda.


Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori