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Cronaca

Aggressione a Miazzina, donna ferita: lupo o cane randagio?

Dopo il ferimento, emergono versioni diverse sull’accaduto e sulla gestione dell’intervento

Aggressione a Miazzina, donna ferita

Aggressione a Miazzina, donna ferita: lupo o cane randagio? (foto di repertorio)

A Miazzina, piccolo comune del Verbano-Cusio-Ossola all’interno del Parco Nazionale della Val Grande, una donna è stata ferita da un animale nella tarda mattinata di domenica 7 dicembre. L’episodio, avvenuto intorno alle 12.45, ha sollevato interrogativi sulla dinamica dell’aggressione e sull’animale responsabile.

La donna, indicata con le iniziali S.B., sarebbe uscita di casa per recuperare legna da una catasta posta a pochi metri dalla sua abitazione. In quel momento, secondo il suo racconto, un animale di grosse dimensioni sarebbe sbucato dal bosco con una corsa improvvisa, colpendola e facendola cadere a terra. La vittima riferisce di essere stata morsa al collo e alla mano sinistra, ferite che le hanno causato paura e difficoltà a rialzarsi.

Dopo l’aggressione sarebbe riuscita a rientrare in casa, dove è stata soccorsa dai familiari. Portata al pronto soccorso di Verbania, i sanitari le hanno applicato sette punti di sutura al collo e cinque a un dito. Le lesioni, pur non essendo risultate gravi, indicano un contatto diretto e violento.

La donna sostiene di non aver visto chiaramente l’animale, descrivendolo solo come “di colore grigio”. In un primo momento, alcune ipotesi locali hanno fatto riferimento alla possibilità che potesse trattarsi di un lupo, dato che nella zona non vengono segnalati cani di grossa taglia nelle abitazioni vicine. Tuttavia, un elemento utile per l’identificazione è andato perso: il maglione indossato al momento dell’attacco, che presentava tracce di sangue e fori compatibili con un morso, è stato lavato da una parente mentre la donna si trovava in ospedale. Questo rende impossibile, almeno per ora, qualsiasi analisi del DNA.

Parallelamente all’episodio, sono state diffuse ricostruzioni discordanti sulla gestione dei controlli successivi all’aggressione. Alcuni racconti parlano dell’assenza di un sopralluogo immediato e della necessità di ulteriori verifiche nei giorni successivi. Altre versioni, invece, riferiscono di un intervento tempestivo da parte delle autorità competenti e di accertamenti avviati già nelle ore successive.

Resta il fatto che, al momento, non ci sono prove che l’aggressione sia stata compiuta da un lupo, né è stata confermata la presenza di un cane randagio nell’area.

La comunità attende ora gli esiti degli accertamenti che verranno effettuati dalle autorità competenti, chiamate a chiarire sia la dinamica dell’aggressione sia la specie dell’animale coinvolto. Nel frattempo, l’episodio ha riacceso il dibattito sulla gestione della fauna selvatica all’interno del Parco e sulla necessità di comunicazioni tempestive in caso di eventi di questa natura.

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