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Cronaca
15 Settembre 2025 - 16:50
Macabra scoperta lungo l’argine del Po, a Verolengo. Una mucca tagliata in due, come in una scena pulp uscita da Kill Bill, è stata ritrovata sulla strada sterrata che dal laghetto dei Roveri porta alla colonia elioterapica.
In terra le spalle e la testa dell'animale, abbandonate sull’argine, mentre la parte posteriore è scomparsa.
Una scena che ha lasciato senza fiato chi se la è trovata davanti. «Io me la son trovata lì, mentre portavo a spasso il cane», racconta un testimone.
Sul posto sono intervenuti rappresentanti dell'amministrazione comunale e carabinieri, che hanno aperto un’indagine affidata alla stazione di Verolengo.
L'autore o gli autori potrebbero essere stati ripresi da una telecamera nella zona.
Secondo quanto ricostruito, la bestia apparteneva a una mandria che una decina di giorni fa era stata vista pascolare proprio accanto al laghetto dei Roveri. C’erano anche vitellini. E non è un dettaglio da poco, perché oltre alla vacca brutalmente macellata, altre due mucche sono rimaste ferite e un vitellino è stato rubato.
Una mano esperta, abituata a maneggiare coltelli o lame, avrebbe reciso l’animale di netto. Non un gesto improvvisato, insomma, ma un’operazione che richiede freddezza, tempo e tecnica.
Chi ha compiuto un atto del genere non si è limitato a colpire un animale: ha ferito una comunità. Il video circolato sul gruppo Facebook “Sei di Verolengo se…” ha fatto il giro del paese, diventando rapidamente virali. «È pieno anche di lepri morte», scrive qualcuno nei commenti, alludendo a un contesto di violenza diffusa nei campi e lungo il fiume.
La domanda che tormenta tutti è la stessa: chi può aver fatto una cosa del genere? Ladri di bestiame? Macellai abusivi? O semplicemente delinquenti pronti a tutto?
Chi ha ucciso e sezionato la mucca rischia pene severe. La legge italiana, infatti, tutela gli animali d’allevamento come beni economici ma anche come esseri viventi. Rubare un capo di bestiame è furto aggravato, con pene che vanno da due a sei anni di reclusione. Le sevizie inflitte rientrano nel reato di uccisione di animali, previsto dall’articolo 544-bis del Codice Penale, che punisce con la reclusione da quattro mesi a due anni chiunque uccida un animale con crudeltà o senza necessità. A questo si sommano le aggravanti per l’abbandono di carcasse in area pubblica, con rischi per la salute, e le violazioni delle norme sanitarie. Una catena di reati che potrebbe trasformare un “colpo” in campagna in una condanna pesante.
L’aspetto più inquietante resta però la modalità: tagliare in due un animale di netto non è cosa da improvvisati. «Una mano esperta», commentano i presenti, lasciando intendere che dietro possa esserci qualcuno che di macellazione se ne intende, magari proveniente dal mercato nero della carne. Se così fosse, la vicenda assumerebbe contorni ancor più torbidi: carne immessa clandestinamente sul mercato, senza alcun controllo igienico, con conseguenze gravissime per la salute dei consumatori.
La comunità di Verolengo è scossa. Nei bar, sui social, in piazza, tutti commentano l’episodio. I carabinieri mantengono il massimo riserbo. Le indagini sono in corso, e l’attenzione è tutta rivolta a telecamere e testimonianze.
Non è la prima volta che Verolengo fa i conti con scoperte simili. Solo pochi giorni fa, in via per Casale, un risveglio è diventato incubo per una famiglia che si prende cura dei gatti randagi. Sulla soglia di casa, due piccole zampette di gattino recise di netto, disposte in modo inquietante. «La sera prima non c’era nulla, al mattino invece quelle zampette davanti alla porta», racconta la padrona di casa, ancora sconvolta. Nessuna traccia di sangue, nessun corpo ritrovato. Solo quelle zampe tagliate con precisione, come se qualcuno fosse entrato apposta nel cortile per lasciare un messaggio sinistro.
Le zampette del gatto che sono state mutilate
E così Verolengo si ritrova ad affrontare l’ennesima ferita. Prima la mucca tagliata a metà sull’argine del Po, poi le zampette di gattino lasciate come un macabro messaggio. Due episodi ravvicinati, due segni che non lasciano dormire sonni tranquilli. Perché il confine tra bravata e crudeltà non è mai sfumato, e una comunità intera ora pretende risposte e rispetto.
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