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Cronaca
16 Febbraio 2025 - 20:18
Pitbull (foto di repertoio)
Una tragedia sconvolgente ha colpito Acerra (Napoli) nella notte tra sabato 15 e domenica 16 febbraio 2025. Giulia, appena nove mesi, è morta dopo essere stata sbranata dal pitbull di famiglia mentre dormiva nel lettone dei genitori.
Il padre della piccola, un ragazzo di 25 anni, in un primo momento ha raccontato ai sanitari della clinica Villa dei Fiori di Acerra che la figlia era stata aggredita in strada da un cane randagio. Poi, davanti agli agenti del commissariato locale, ha cambiato versione: "Mi sono addormentato mentre aspettavo mia moglie, quando mi sono svegliato l'ho trovata in una pozza di sangue sul letto."
Il pitbull, che la piccola considerava un compagno di giochi, si è rivelato il suo killer. Il padre, sotto choc, ha tentato disperatamente di salvarla, ma quando è arrivato al pronto soccorso, pochi minuti prima di mezzanotte e mezza, per la piccola non c’era più nulla da fare: era già in arresto cardiocircolatorio. I medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
Sulla vicenda sta indagando la Polizia di Stato, mentre la Procura di Nola ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia. L’abitazione della famiglia, situata in uno dei palazzi del rione Ice Snei, è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi.
Nel quartiere si parla di tragedia annunciata. Alcuni residenti hanno raccontato che il cane si era già reso protagonista di episodi di aggressività: "Lo scorso anno era scappato e aveva aggredito un cagnolino mentre una dog sitter lo portava a spasso. Avevamo detto che andava chiuso perché pericoloso, ma nessuno ha voluto ascoltarci. Sono due bravi ragazzi, lavorano duramente: lei in pizzeria, lui fa il barista. Ma quel cane non poteva stare libero in casa con una bambina così piccola."
Giulia avrebbe compiuto un anno ad aprile. Secondo i vicini, era una bimba solare, che non aveva paura del cane, a differenza di molti residenti del quartiere. I genitori, devastati dal dolore, si trovano ora insieme ai familiari. "Sono brave persone", raccontano alcuni conoscenti. "Lei, molto devota, è praticamente cresciuta in chiesa e lì ha conosciuto il marito. Ma hanno sottovalutato la pericolosità del cane."
La tragedia ha scosso l’intera comunità. Il sindaco di Acerra, Tito d’Errico, ha espresso il suo dolore: "A nome di tutta la comunità rivolgo una preghiera per l’anima della piccola Giulia, volata in cielo troppo presto."
Anche la parlamentare del M5S, Carmela Auriemma, ha commentato il dramma: "La morte così tragica della piccola Giulia lascia sgomenti e trascina la nostra comunità in un senso di impotenza e vuoto. Episodi del genere non dovrebbero mai accadere."
Il caso di Giulia non è purtroppo isolato. Solo lo scorso anno, un bambino di 13 mesi è morto a Campolongo (Salerno), sbranato dai pitbull della vicina. A Palazzolo Vercellese (Vercelli), un neonato di cinque mesi è stato ucciso dal pitbull di famiglia mentre era in braccio alla nonna.
Il tema della sicurezza legata ai cani ritenuti pericolosi torna al centro del dibattito. Carlo Giovanardi, esponente di Popolo e Libertà ed ex ministro, ha dichiarato: "Dieci persone l’anno vengono uccise dai cani. Bisogna intervenire."
Anche Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha proposto una soluzione: "Servirebbe un patentino rilasciato dalle autorità veterinarie con l’obbligo di controlli periodici comportamentali per chi detiene questi cani."
Nel frattempo, la comunità di Acerra è sotto choc. Un’altra giovane vita spezzata in una tragedia che, forse, poteva essere evitata.
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