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Cronaca

Rapporti sessuali a pagamento con ragazze cinesi: arrestata una donna che tenta di corrompere i carabinieri

Casa d’appuntamenti smascherata a Biella: arrestata una donna per sfruttamento della prostituzione

Rapporti sessuali

Rapporti sessuali a pagamento con giovani donne cinesi: arrestata una donna cinese che tenta di corrompere i carabinieri

Un’indagine silenziosa, fatta di osservazioni mirate e riscontri sul territorio, ha portato all’arresto di una cittadina cinese di 60 anni accusata di sfruttamento della prostituzione a Biella. La donna è finita in manette dopo un blitz dei carabinieri, al termine di un’attività investigativa che ha permesso di ricostruire l’esistenza di un giro di prostituzione organizzata all’interno di un’abitazione cittadina.

I militari, insospettiti dal continuo via vai di uomini dall’appartamento, hanno avviato una serie di servizi di controllo. Alcuni clienti, fermati all’uscita, hanno confermato di aver avuto rapporti sessuali a pagamento con giovani donne cinesi all’interno della casa. A quel punto è scattata l’operazione.

Per entrare nell’abitazione, uno dei carabinieri si è presentato in borghese, fingendosi un cliente. Una volta all’interno si è trovato davanti la donna di 60 anni, mentre in una stanza un uomo stava consumando un rapporto con un’altra donna. Subito dopo sono intervenuti anche gli altri militari, facendo irruzione nell’appartamento.

La reazione della donna è stata immediata e violenta. Secondo quanto ricostruito, avrebbe tentato di opporsi all’ingresso dei carabinieri, spintonandoli e cercando di impedire l’accesso alle altre stanze. Non solo. Durante i momenti concitati del controllo, la 60enne avrebbe anche tentato di corrompere uno dei militari, offrendogli denaro e persino una prestazione sessuale gratuita in cambio della libertà e della possibilità di evitare conseguenze.

Il tentativo di corruzione non ha fatto altro che aggravare la sua posizione. Nel corso della perquisizione all’interno dell’abitazione, i carabinieri hanno rinvenuto 600 euro in contanti, numerosi telefoni cellulari, materiale erotico e centinaia di preservativi, elementi ritenuti compatibili con un’attività di prostituzione organizzata e continuativa.

La donna è stata quindi arrestata con le accuse di sfruttamento della prostituzione, resistenza a pubblico ufficiale e istigazione alla corruzione. L’operazione ha consentito di interrompere un’attività che, secondo gli investigatori, andava avanti da tempo, sfruttando giovani donne e trasformando un appartamento in una vera e propria casa d’appuntamenti.

L’episodio conferma l’attenzione delle forze dell’ordine su un fenomeno che spesso si nasconde dietro facciate apparentemente normali, in contesti residenziali dove il controllo del territorio e le segnalazioni diventano strumenti decisivi. L’indagine prosegue per chiarire eventuali ulteriori responsabilità e per verificare se vi siano altri soggetti coinvolti nell’organizzazione.

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