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Lutto

Foglizzo piange Graziella Penoncello: si spegne a 68 anni la voce simbolo delle feste patronali

Un carattere solare, la passione per il canto e un amore sconfinato per la sua famiglia: l’intera comunità si stringe attorno ai suoi cari

Foglizzo piange Graziella

Foglizzo si è fermata, giovedì 11 dicembre 2025, davanti a una notizia che nessuno avrebbe voluto ricevere. Graziella Penoncello, 68 anni, è scomparsa dopo aver combattuto contro un male incurabile. Una notizia che ha attraversato il paese con la forza silenziosa delle perdite che toccano tutti, perché Graziella non era soltanto un volto conosciuto: era una presenza, un sorriso, una voce capace di illuminare anche le giornate più cupe.

In paese, quando si parla di lei, il primo ricordo che affiora è proprio quello della voce. Inconfondibile, limpida, calda. Una voce che si distingueva tra mille, e che lei stessa amava coltivare con una passione genuina. Ogni anno, alla festa patronale, partecipava al karaoke, trasformando quel momento in un appuntamento atteso. Era una delle cantanti più apprezzate: non per virtuosismi, ma per quel modo spontaneo, allegro e affettuoso di stare sul palco, come se cantasse per ognuno degli spettatori. Canzoni d’amore, quasi sempre. Perché l’amore era il filo rosso della sua vita.

Chi l’ha conosciuta ricorda soprattutto il suo carattere: aperto, socievole, sempre pronto a una parola gentile. Graziella aveva quella capacità rara di alleggerire l’aria, di far sorridere anche chi attraversava un momento difficile. Un talento umano ancora più prezioso del dono del canto. E questa sua luce l’ha portata ovunque, soprattutto nella sua famiglia.

L’amore per il marito Danilo, per il figlio Denny e – negli ultimi anni – per la nipotina Amélie, era il suo centro. Una dedizione totale, semplice, quotidiana. Chi le era vicino racconta quanto fosse orgogliosa di loro, quanto parlasse della nipotina con gli occhi che brillavano. La famiglia era la sua musica più bella.

Nel 2014 aveva scelto anche di impegnarsi per la comunità candidandosi alle elezioni comunali nella lista di Renato Mezzo. Un gesto coerente con la sua natura partecipata, con quel modo di esserci che andava oltre il privato.

La sua scomparsa lascia un vuoto che Foglizzo avverte profondamente. Non solo tra chi la conosceva bene, ma anche tra chi aveva semplicemente avuto occasione di ascoltarla cantare o scambiare un sorriso. Perché certe persone, senza far rumore, diventano parte dell’identità di un luogo.

In queste ore, il paese si stringe attorno alla sua famiglia, con affetto e rispetto. E mentre la notizia continua a diffondersi, resta un’eredità fatta di musica, dolcezza e ricordi condivisi. Foglizzo la saluta così: con gratitudine, e con la certezza che quella voce, così amata, continuerà a risuonare nella memoria di tutti.

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