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Cronaca
10 Dicembre 2025 - 20:53
Addio a Sophie Kinsella, la creatrice di “I Love Shopping” che ha segnato una generazione
La notizia è arrivata nella mattina del 10 dicembre: Sophie Kinsella è morta a 55 anni, stroncata da una forma particolarmente aggressiva di glioblastoma. La scrittrice inglese, autrice dell’amatissima saga “I Love Shopping”, combatteva contro la malattia dal 2022. La famiglia lo ha annunciato sui social con un messaggio carico di dolore e gratitudine, in cui si legge: «Con il cuore spezzato annunciamo la scomparsa, questa mattina, della nostra amata Sophie (nota anche come Maddy, nota anche come Mammina). È morta serenamente, dopo aver trascorso i suoi ultimi giorni con i suoi veri amori: la famiglia, la musica, il calore, il Natale e la gioia».
Nata Madeleine Sophie Wickham a Londra nel 1969, Kinsella era diventata una delle autrici più lette al mondo. Con oltre 50 milioni di copie vendute, romanzi tradotti in più di 40 lingue e un impatto trasversale sul pubblico, aveva creato un universo narrativo capace di parlare a milioni di lettori. Eppure, dietro il nome d’arte, c’era una carriera iniziata con il suo vero nome, quando pubblicava romanzi più sobri e realistici prima di dare vita a un fenomeno planetario.
Il suo percorso cominciò presto. A 24 anni pubblicò “A che gioco giochiamo?”, seguito da una serie di titoli firmati Madeleine Wickham. Erano storie corali, più drammatiche, accolte positivamente ma ancora lontane dal successo travolgente che sarebbe arrivato nel 2000. L’anno della svolta. Per presentare un nuovo manoscritto scelse uno pseudonimo che univa il suo secondo nome al cognome da nubile della madre: Sophie Kinsella. Quel libro era “I Love Shopping” e conteneva già tutto ciò che avrebbe reso celebre la sua voce: ironia, leggerezza, ritmo, un’empatia immediata con lettrici e lettori.
Protagonista era Becky Bloomwood, giornalista brillante e goffa, capace di trasformare ogni situazione in un caos dolce e irresistibile. Un personaggio che ridisegnò il chick lit e che divenne un simbolo culturale. Da quel volume nacque una saga lunghissima — da “I Love Shopping a New York” a “I Love Shopping a Natale” — tradotta ovunque, diventata bestseller in sessanta Paesi e approdata al cinema nel 2009 con la versione hollywoodiana “Confessions of a Shopaholic”.
Kinsella, però, non era solo Becky. Parallelamente pubblicò romanzi indipendenti che confermarono la sua abilità nel raccontare la fragilità contemporanea con tono leggero ma mai superficiale. Titoli come “Sai tenere un segreto?”, “La regina della casa”, “Ti ricordi di me?”, “Ho il tuo numero”, “Sorprendimi!” o “Amo la mia vita” l’hanno resa una presenza costante nelle classifiche, una confidente silenziosa per chi cercava un sorriso o una tregua dopo giornate difficili. Nelle sue storie convivevano humour, malinconia, ritmo e una comprensione profonda dei sentimenti umani.
Il suo talento arrivò anche ai più giovani. Con “Dov’è finita Audrey” affrontò il tema dell’ansia adolescenziale, mentre con la serie “Io e Fata Mammetta” parlò ai bambini con delicatezza e fantasia. Una versatilità che l’ha resa un riferimento trasversale, capace di costruire mondi narrativi riconoscibili e allo stesso tempo sempre nuovi.
Nel 2022 la diagnosi di glioblastoma cambiò tutto. La scrittrice affrontò la malattia con una determinazione commovente, come ricordano i familiari nel loro messaggio, dove spiegano che Kinsella considerava ancora la vita «un dono di cui essere eternamente grata». Solo nell’aprile 2024 scelse di condividere la propria battaglia con il pubblico. Continuò a scrivere fino all’ultimo: il suo romanzo del 2024, “Cosa si prova”, è stato letto da molti come una riflessione intima sul coraggio e sull’inevitabilità.
Oltre alla sua produzione, a definirla è stato l'impatto culturale. Kinsella ha ridefinito la narrativa rosa contemporanea e dato al genere un valore diverso, meno stereotipato, più consapevole, più umano. Le sue protagoniste non erano eroine impeccabili ma donne imperfette, ironiche, vulnerabili e tenaci. Donne credibili. Donne vere. È anche così che è diventata una delle autrici più amate della sua generazione.
La sua vita privata era un pilastro fondamentale. Conobbe il marito Henry Wickham all'università, si sposarono giovanissimi e costruirono una famiglia numerosa, con cinque figli — Freddy, Hugo, Oscar, Rex e Sybella — che la scrittrice ha sempre protetto dai riflettori. Nel comunicato, il marito e i figli ricordano il suo «coraggio inimmaginabile» e la gratitudine con cui aveva accolto ogni gesto dei lettori nel corso della sua carriera.
La morte di Sophie Kinsella lascia un vuoto profondo nella letteratura popolare internazionale. Le sue storie, però, continueranno a vivere nei libri, nelle biblioteche, negli scaffali delle case di chi l’ha letta e amata, negli occhi di chi ha trovato conforto nelle sue protagoniste imperfette e irresistibili. Una voce leggera e cristallina che ha accompagnato una generazione intera. E che continuerà a farlo, ogni volta che qualcuno aprirà un suo romanzo.
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