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Cronaca

Operaio precipita da nove metri a Caselette: ennesima morte sul lavoro nel Torinese

L’uomo, circa 60 anni, è deceduto nonostante l’arrivo dell’elisoccorso: Spresal e Carabinieri al lavoro per ricostruire la dinamica

Operaio precipita da nove metri a Caselette: ennesima morte sul lavoro nel Torinese

Operaio precipita da nove metri a Caselette: ennesima morte sul lavoro nel Torinese (foto di repertorio)

Un’altra vita spezzata mentre si lavora. Un’altra mattina che comincia come tante e finisce in tragedia, lasciando una scia di domande che tornano, puntuali, ogni volta che un operaio muore cadendo da un’impalcatura. È successo oggi, venerdì 28 novembre 2025, in via Molino a Caselette, dove un operaio edile di circa sessant’anni è precipitato da un’altezza di nove metri mentre era impegnato in un cantiere. Una caduta verticale, improvvisa, che non gli ha lasciato scampo.

L’allarme è partito poco prima di mezzogiorno. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 di Azienda Zero, arrivati con le ambulanze e con l’elisoccorso, ma ogni tentativo di rianimazione è stato inutile. L’uomo è morto sul colpo, schiacciato dalla violenza dell’impatto. A Caselette, per lunghi minuti, il rumore del cantiere è stato sostituito dal silenzio attonito di colleghi e testimoni, mentre i soccorritori tentavano l’impossibile.

Per gli accertamenti sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Rivoli e gli ispettori dello Spresal dell’Asl To3, chiamati a ricostruire la dinamica della caduta e a verificare il rispetto delle norme di sicurezza. Come sempre accade in questi casi, sarà necessario stabilire se l’operaio si trovasse su una struttura provvisoria, se fossero presenti adeguati sistemi di protezione individuale e collettiva, e se il cantiere rispettasse tutte le prescrizioni previste.

L’incidente di Caselette si inserisce in un quadro più ampio, che in Piemonte – e in particolare nell’area torinese – continua a mostrare numeri allarmanti. Le cadute dall’alto restano una delle principali cause di morte sul lavoro, soprattutto nei cantieri edili dove l’urgenza, le scadenze e la complessità degli interventi convivono spesso con situazioni di rischio elevato. E ogni volta, la scena si ripete: sirene, elicotteri, colleghi che guardano in silenzio, famiglie che aspettano notizie che non arriveranno mai.

L’indagine appena avviata sarà decisiva per chiarire se si sia trattato di un errore umano, di un cedimento strutturale o di una mancanza nelle misure di sicurezza. Lo Spresal dovrà verificare passo dopo passo documentazione, procedure e applicazione concreta delle regole, mentre i Carabinieri ascolteranno testimoni e colleghi presenti al momento dell’incidente.

Intanto, un altro nome si aggiunge alla lista delle vittime del lavoro. Un numero che cresce troppo, che attraversa mestieri diversi e province diverse, ma che racconta sempre la stessa storia: quella di uomini che escono di casa la mattina e non tornano. Il cantiere di via Molino, oggi, è diventato il luogo dell’ennesima morte evitabile, l’ennesimo richiamo a una sicurezza che, troppo spesso, si rivela fragile proprio dove dovrebbe essere più rigorosa.

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