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Cronaca
27 Novembre 2025 - 17:12
Violenza sessuale su un detenuto disabile a Cuneo, l’Osapp denuncia: "Sovraffollamento e turni insostenibili" (foto di repertorio)
Una violenza sessuale denunciata all’interno del carcere di Cuneo, nel reparto Cerialdo, ai danni di un detenuto disabile, ha portato l’Osapp a richiamare l’attenzione sulle condizioni in cui opera il personale di polizia penitenziaria. Il sindacato definisce l’episodio «l’ennesima sconfitta dello Stato» e sostiene che la responsabilità ricada su un corpo di agenti che da tempo lavora in una situazione di carico eccessivo e con strumenti limitati.
Il segretario generale Leo Beneduci riporta una valutazione netta sulla gestione dell’istituto cuneese. Secondo la sua ricostruzione, il personale si troverebbe ad affrontare un quadro reso complesso da sovraffollamento, carenza di addetti, disorganizzazione interna e da quella che definisce una presenza non continuativa dei vertici, impegnati in incarichi esterni. Una combinazione che, a suo giudizio, rende difficile garantire standard adeguati di sicurezza.
Per l’Osapp uno dei nodi principali riguarda i turni notturni, indicati come l’area più critica. Beneduci afferma che «un unico agente deve provvedere alla sorveglianza per tre piani detentivi», una condizione che – secondo il sindacato – riduce la possibilità di controlli tempestivi e aumenta il rischio di episodi gravi, come quello ora oggetto di indagine.
La presunta aggressione ai danni del detenuto disabile viene inserita dall’Osapp in un contesto che, negli anni, ha visto ripetersi segnalazioni su organici insufficienti, strutture sotto pressione e difficoltà operative. La denuncia del sindacato evidenzia come queste criticità, più volte documentate, incidano direttamente sulla gestione quotidiana della popolazione detenuta e sulle condizioni di sicurezza interna.
L’inchiesta sulla violenza è in corso. L’Osapp chiede un intervento rapido per garantire condizioni operative più adeguate e una maggiore tutela sia per i detenuti, in particolare quelli più vulnerabili, sia per gli agenti che devono vigilare sulle sezioni. Il sindacato ribadisce la necessità di una revisione organizzativa che consenta di ridurre i rischi e affrontare in modo strutturale le fragilità segnalate.

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