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Cronaca

Ricerche sospese a Torino per Alessandro Venturelli dopo decine di segnalazioni

Sessanta segnalazioni in pochi giorni riportano Torino al centro del caso

Ricerche sospese a Torino per Alessandro Venturelli dopo decine di segnalazioni

Alessandro Venturelli

Le ricerche a Torino per la possibile presenza di Alessandro Venturelli, il giovane di Sassuolo scomparso il 5 dicembre 2020, sono state sospese dopo una raffica di segnalazioni che non hanno portato a riscontri definitivi. In città sono arrivate più di sessanta indicazioni relative a un ragazzo molto somigliante ad Alessandro, avvistato tra centro storico, stazioni e zone periferiche .

La madre, Roberta Carassai, presidente dell’associazione Nostos Italia, nelle ultime settimane ha raccolto segnalazioni provenienti da residenti, commercianti e passanti. Molte sono state fornite in buona fede e si sono rivelate errate, mentre altre restano ancora in fase di analisi da parte delle autorità. Il flusso di avvistamenti è stato così intenso da portarla più volte a Torino per verificare di persona ogni indizio .

Una delle verifiche è avvenuta nelle scorse ore. Carassai si trovava già in città quando è stata raggiunta da un’altra segnalazione: un ragazzo che dormiva su una panchina e che, a detta dei testimoni, assomigliava molto ad Alessandro. Insieme a Raffaella Griggi, inviata di Chi l’ha visto?, ha raggiunto la zona indicata, ma la verifica ha escluso che si trattasse del figlio. Il ragazzo identificato non era Alessandro: era un altro giovane scomparso, riconosciuto dalla madre grazie ai filmati realizzati dalla troupe televisiva, che hanno permesso alle autorità di intervenire rapidamente .

Il caso di Alessandro resta invece sospeso. La famiglia ha più volte contestato il rischio di un’archiviazione frettolosa della scomparsa, ribadendo la necessità di tenere aperte tutte le piste e di non spegnere l’attenzione sulle possibili tracce ancora attive. «Un figlio non si archivia» è la frase con cui, negli ultimi mesi, la madre ha sintetizzato il proprio impegno nelle interviste e negli appelli pubblici .

Negli anni, le segnalazioni non sono arrivate solo dall’Italia. Secondo materiali diffusi in passato da media nazionali, alcune piste sono state verificate anche all’estero e hanno riguardato la Romania, senza però portare a riscontri certi. La sparizione di Alessandro è rimasta così uno dei casi più complessi e dolorosi degli ultimi anni, un giallo senza chiavi di lettura definitive.

Il contesto familiare e legale si è fatto più teso dopo che la Procura aveva valutato ipotesi di archiviazione, contro cui la famiglia si è opposta nelle sedi giudiziarie. Carassai ha ribadito in più occasioni la necessità di mantenere attivi i protocolli di ricerca, sostenendo che il caso presenti ancora elementi che meritano approfondimenti e verifiche sul territorio.

Le ultime segnalazioni torinesi restano ora al vaglio. Nonostante la sospensione momentanea delle ricerche in città, gli elementi ritenuti più credibili verranno esaminati nei prossimi giorni dalle autorità competenti. Nessuna pista, per quanto fragile, viene esclusa a priori.

Il nome di Alessandro Venturelli continua così a muoversi tra testimonianze, avvistamenti e ricostruzioni parziali. Torino, ancora una volta, entra nella geografia emotiva e investigativa di una vicenda che da quattro anni non trova una risposta certa e che continua a oscillare tra speranza, dolore e attese mai concluse.

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