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Cronaca

Ogni due giorni una richiesta di aiuto: il Vco fa i conti con la realtà della violenza sulle donne

Dati annuali allarmanti e misure di protezione in aumento nella vigilia del 25 novembre

Ogni due giorni una richiesta di aiuto: il Vco fa i conti con la realtà della violenza sulle donne

VOgni due giorni una richiesta di aiuto: il Vco fa i conti con la realtà della violenza sulle donne (immagine di repertorio)

Nel Verbano-Cusio-Ossola il numero racconta già tutto: 184 donne hanno intrapreso un percorso di aiuto presso il centro antiviolenza in un solo anno, tra il 1° novembre 2024 e il 31 ottobre 2025. Significa una richiesta ogni due giorni, un flusso costante che descrive con crudezza quanto la violenza di genere sia una presenza quotidiana, profonda e ancora troppo silenziosa nel territorio. Di queste donne, 63 si sono rivolte ai servizi per la prima volta, segno che il fenomeno continua a emergere e che le strutture di supporto restano un presidio fondamentale per intercettare situazioni in cui la paura e l’isolamento avevano fino a quel momento frenato la denuncia.

I dati diffusi alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne mostrano un quadro complesso, dove accanto al numero delle vittime cresce anche il ricorso alle misure di protezione. Nell’ultimo anno, su proposta del questore del Vco, sono state disposte 11 sorveglianze speciali per donne vittime di violenza domestica e stalking, con richiesta di applicazione del braccialetto elettronico per evitare nuovi contatti e prevenire situazioni potenzialmente pericolose. A queste si aggiungono dieci ammonimenti per atti persecutori e quattro per episodi di violenza domestica, strumenti che rappresentano spesso una delle prime forme di intervento dello Stato nelle situazioni in cui la violenza non è ancora sfociata in aggressioni più gravi, ma ha già assunto un carattere insistente e destabilizzante.

Il Verbano-Cusio-Ossola si conferma così un territorio attento nel registrare e monitorare i segnali d’allarme, ma allo stesso tempo costretto a fare i conti con un fenomeno che continua a crescere e che richiede risposte integrate: protezione immediata, presa in carico multidisciplinare, coordinamento tra forze dell’ordine, servizi sociali, strutture sanitarie e centri specializzati. Il numero delle nuove prese in carico dimostra quanto la rete antiviolenza sia ancora oggi un luogo fondamentale per rompere il silenzio, soprattutto in un contesto in cui la violenza psicologica, economica e fisica tende a rimanere tra le mura di casa fino a quando la vittima non trova il coraggio – o lo spazio di protezione – per chiedere aiuto.

La giornata del 25 novembre torna quindi a ricordare che nessun territorio è esente da questo problema e che ogni richiesta d’aiuto, ogni ammonimento, ogni misura cautelare rappresenta una vita in bilico che viene riportata verso un percorso di sicurezza. Nel Vco, come nel resto d’Italia, la risposta istituzionale diventa efficace solo quando è supportata da una rete stabile e competente, capace di intervenire rapidamente e di accompagnare le vittime in tutto il percorso di uscita dalla violenza.

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