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Cronaca

Furto di biciclette elettriche: ladri intercettati con il bottino sul furgone

L’allarme dell’azienda fa scattare l’intervento dei carabinieri: quattro mountain bike da 20mila euro recuperate, uno dei due denunciati finisce in arresto

Furto di biciclette elettriche

Furto di biciclette elettriche: ladri intercettati con il bottino sul furgone

Il suono dell’allarme, la chiamata al 112, la corsa dei carabinieri e un furgone sospetto individuato pochi minuti dopo. Finisce così, nel giro di poco tempo, il tentativo di due ladri che nella notte avevano messo a segno un furto in una ditta specializzata nelle due ruote nell’alessandrino. All’interno del mezzo, fermato a Pontestura, i militari trovano le quattro mountain bike elettriche appena rubate, un bottino dal valore complessivo di circa 20mila euro.

La ricostruzione parte dalla segnalazione dell’imprenditore proprietario della ditta, allertato dal sistema di intrusione installato nel capannone. Quando arrivano sul posto, i carabinieri trovano i segni dell’effrazione e si mettono immediatamente sulle tracce dei responsabili. L’operazione si chiude nel comune vicino, dove un furgone in movimento desta l’attenzione della pattuglia. Il controllo si rivela decisivo: a bordo, oltre alle biciclette, ci sono anche gli attrezzi da scasso utilizzati per forzare l’ingresso.

I due uomini, bloccati e identificati, vengono riconosciuti anche grazie alle immagini della videosorveglianza. Per loro scattano la denuncia per furto aggravato e ricettazione, oltre al foglio di via con divieto di ritorno nei comuni di Cereseto e Pontestura. Le bici, ancora intatte, vengono restituite al legittimo proprietario.

Ma la vicenda non si chiude qui. Durante gli accertamenti successivi, emerge che uno dei due denunciati — un 32enne — risulta destinatario di un decreto di espulsione emesso dal Prefetto, con un ordine del Questore di Verbania che lo obbligava a lasciare il territorio italiano. Un provvedimento rimasto lettera morta fino all’intervento dei carabinieri. L’uomo viene quindi arrestato e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria per il rito direttissimo.

Un’operazione rapida e lineare, resa possibile sia dal sistema di allarme dell’azienda sia dalla tempestività dei carabinieri. Un caso in cui tecnologia, controllo del territorio e coordinamento hanno permesso di bloccare i responsabili prima che sparissero con la refurtiva.

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