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Cronaca

Notte di paura in un bar di Torino: una 17enne denuncia abusi nel bagno del seminterrato

L’amica che l’ha cercata dopo una lunga assenza ha dato l’allarme al 112 facendo scattare i controlli tra testimonianze e videosorveglianza

Notte di paura

Notte di paura in un bar di Torino: una 17enne denuncia abusi nel bagno del seminterrato

Una serata tra amici si trasforma in un racconto di paura in via Tripoli, dove una ragazza di 17 anni afferma di essere stata abusata nel bagno del piano seminterrato di un bar tra il 17 e il 18 novembre. La giovane, secondo quanto riferito, conosce quella stessa sera l’uomo che in seguito indicherà come il presunto autore dell’aggressione; un incontro casuale tra chiacchiere e movimenti tra tavoli, nulla che lasci immaginare la piega che gli eventi avrebbero preso di lì a poco. È l’assenza prolungata della ragazza a insospettire un’amica, più grande di età, che dopo diversi minuti decide di scendere nel seminterrato e spalancare la porta della toilette, trovandosi davanti la 17enne in evidente stato di difficoltà. È in quel momento che la giovane chiede aiuto e che la donna prende il telefono per chiamare il 112, facendo convergere sul posto le volanti della polizia nel giro di pochi minuti.

Gli agenti avviano immediatamente una ricostruzione minuziosa, muovendosi tra il piano terra del locale e il corridoio del seminterrato dove si trova il bagno. La priorità è individuare la sequenza temporale degli eventi e rintracciare tutti i presenti che possano aver incrociato i due ragazzi nei minuti precedenti al presunto abuso.

Le telecamere interne diventano un tassello investigativo fondamentale: potrebbero aver ripreso il presunto responsabile nei movimenti prima e dopo l’ingresso nel bagno, offrendo agli investigatori una base per identificare con certezza chi si trovava nell’area in quell’arco di tempo. Diversi avventori vengono già ascoltati nelle ore successive, mentre altri potrebbero essere convocati nei giorni a seguire. Come sempre in casi così delicati, gli inquirenti ricordano che vale la presunzione di innocenza fino a un’eventuale sentenza definitiva, e che la precisione della ricostruzione è indispensabile sia per tutelare la giovane sia per garantire un’indagine corretta.

Di ciò che è certo, resta la collocazione: un bar di Torino, un bagno nel seminterrato, una notte di metà novembre e una ragazza minorenne che esce sconvolta da un locale in cui era arrivata per passare una serata con gli amici. Resta chiaro anche il ruolo decisivo dell’amica, che non vedendola rientrare si è mossa con prontezza evitando che la 17enne restasse ancora sola. E resta lo scenario delle prime attività: sopralluogo, acquisizione dei filmati, ascolto dei presenti. Ma sono ancora molti i punti che gli investigatori devono chiarire, a partire dall’identità precisa del presunto autore, dalla dinamica dei minuti passati nel bagno e dagli eventuali riscontri medico-legali che possano confermare il racconto della giovane. Tutto ciò mentre si incrociano registrazioni video e voci dei testimoni, con la polizia impegnata a ricostruire ogni movimento all’interno e all’esterno del locale.

La vicenda riporta al centro l’importanza di chiedere aiuto senza esitare e di non ignorare segnali che possono apparire piccoli, come un’assenza prolungata. In contesti complessi come quelli dei locali serali, dove rumore e movimento rischiano di inghiottire ciò che accade lontano dagli occhi, la tempestività può fare la differenza. Ora l’indagine deve stabilire i fatti nella loro interezza, proteggendo la riservatezza della minorenne e cercando la verità processuale che potrà dare un nome e un volto alle responsabilità di quella notte.

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