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14 Novembre 2025 - 22:23
L'area intorno alla Stazione di Porta Nuova a Torino continua a essere un punto critico per l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini. In questo contesto problematico si inserisce l'arresto avvenuto nel pomeriggio di lunedì 10 novembre, di un cittadino salvadoregno di 37 anni, residente a Torino da circa una decina d'anni. Oggi, l’uomo è comparso davanti al giudice per rispondere dell’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
Nel pomeriggio di lunedì scorso, l’uomo, si trovava con altre persone vicino alla stazione, all’angolo tra via Nizza e corso Vittorio Emanuele II. Il gruppo stava bevendo birra, bivaccando e, secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, importunavano passanti e viaggiatori che andavano verso la stazione.
Gli agenti hanno chiesto al gruppo di liberare l'area e, in particolare, hanno ordinato di ripulire i rifiuti da loro prodotti. La reazione del trentasettenne è stata però violenta e immediata: l'uomo, visibilmente ubriaco, si è opposto con rabbia alla richiesta, brandendo la bottiglia come minaccia verso gli agenti. È stato necessario bloccare il soggetto e arrestarlo sul posto.
Il Pubblico Ministero, valutando l'allarme sociale che ormai contraddistingue la zona di Porta Nuova e la gravità del gesto di resistenza, ha richiesto una misura cautelare severa ma ritenuta necessaria: l'allontanamento dell'imputato dal Comune di Torino.
La Giudice ha tuttavia deciso di optare per una misura alternativa, accogliendo le richieste della difesa. È stato disposto l'obbligo di firma periodica presso il commissariato di Polizia più vicino alla sua abitazione. Inoltre, il trentasettenne dovrà intraprendere un percorso di cura presso il SerD (Servizio per le Dipendenze Patologiche) per curare la dipendenza e l’abuso da alcol.
Il provvedimento è stata emesso nonostante il fatto che il cittadino salvadoregno avesse già commesso in precedenza lo stesso reato di resistenza a pubblico ufficiale e per il quale era già stato condannato nel 2024. La misura disposta dalla giudice, punta ad ottenere che con l’obbligo di cura si possa interrompere il ciclo di abuso e violenza che l’uomo sta mettendo in atto ormai da due anni.
L'episodio che ha portato all'arresto del 37enne è emblematico di una situazione in cui il degrado urbano può rapidamente in tensione e scontro, richiedendo interventi costanti e sempre più numerosi da parte delle forze dell'ordine.
L'angolo tra via Nizza e Corso Vittorio Emanuele II costituisce un snodo fondamentale per l'accesso laterale alla Stazione di Porta Nuova, ma è da tempo divenuto un luogo di costante problematicità. La concentrazione di persone e il flusso continuo di passanti si scontrano con un degrado che si manifesta attraverso l'abbandono di rifiuti, il bivacco e l'abuso di alcol e droghe. Questi fenomeni, un tempo relegati alle ore notturne, sono ormai visibili anche in pieno giorno, creando una palpabile e diffusa sensazione di insicurezza per tutti coloro che transitano nell'area, rendendola critica per l'intero arco della giornata.

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