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Cronaca

Il segretario generale muore in Municipio: un malore improvviso travolge le istituzioni astigiane

Aveva 64 anni: inutili i soccorsi dopo il collasso avvenuto a palazzo Mandela durante una riunione

Il segretario generale

Il segretario generale muore in Municipio: un malore improvviso travolge le istituzioni astigiane

È un colpo durissimo per le istituzioni piemontesi, uno di quelli che arrivano senza preavviso e stravolgono la routine amministrativa più ordinaria. Paolo Oreste Morra, 64 anni, segretario generale del Comune e della Provincia di Asti, si è spento il 18 novembre dopo un malore improvviso all’interno della sede provvisoria del Municipio, a palazzo Mandela. Stava partecipando a una riunione quando si è alzato per raggiungere i servizi igienici. Pochi istanti dopo si è accasciato, mentre i colleghi lanciavano l’allarme e tentavano di rianimarlo. Ogni tentativo, anche da parte dei soccorritori, è risultato inutile.

La mattinata era iniziata come tante altre, con una riunione di giunta. Nulla lasciava presagire quanto sarebbe accaduto più tardi, nel corso di un incontro tecnico che lo vedeva nuovamente al lavoro. Morra svolgeva il suo compito con la consueta discrezione, quella cifra professionale che negli anni gli aveva costruito una reputazione di rigore, scrupolo e umanità, qualità riconosciute nei corridoi di numerosi enti pubblici.

Chi lo ha conosciuto parla di un uomo capace di interpretare i meccanismi della macchina amministrativa con uno stile poco appariscente ma efficacissimo, frutto di una lunga carriera iniziata in vari Comuni del Piemonte e passata anche per realtà importanti del Torinese, tra cui Chieri. Laureato in Giurisprudenza a Torino, aveva trovato nella dimensione istituzionale non solo un lavoro, ma un ruolo di equilibrio in momenti spesso carichi di tensione politica o gestionale. Da tempo era anche segretario del Consorzio rifiuti del Chierese, una funzione che svolgeva con la stessa attenzione metodica che lo caratterizzava ad Asti.

Il cordoglio arriva da molti municipi, perché Morra aveva lasciato un’impronta ovunque fosse passato. A Poirino, ad esempio, la notizia della sua morte viene accolta con un messaggio immediato: «Il sindaco e l’amministrazione comunale esprimono le più sentite condoglianze alla famiglia per la scomparsa prematura del dottor Morra».

Ad Asti, il sindaco Maurizio Rasero non nasconde lo sgomento: «La notizia dell’improvvisa e prematura scomparsa del dottor Paolo Oreste Morra ci lascia sgomenti. È un dolore profondissimo, acuito dall’imprevedibilità e dalla modalità inattesa con cui è avvenuto. Perdiamo troppo presto un collaboratore straordinario, un punto di riferimento per il Comune e per la Provincia, un professionista competente e rigoroso con cui stavo portando avanti un importante percorso istituzionale in entrambi gli enti».

La morte di Morra, avvenuta sul luogo di lavoro, impone una riflessione più ampia sulla dimensione umana all’interno delle istituzioni. Dietro atti, determine, pareri e verbali ci sono persone che tengono in piedi l’infrastruttura decisionale quotidiana, spesso senza clamore. La definizione ricorrente — competente, scrupoloso, professionale, umano — non è solo un omaggio postumo, ma la fotografia del ruolo che Morra aveva assunto nei decenni: quello di un garante silenzioso.

Ora, negli uffici di palazzo Mandela, resta un vuoto che non riguarda soltanto l’organizzazione amministrativa. Riguarda un modo di lavorare, un approccio, un equilibrio che negli anni aveva diventato una presenza rassicurante per colleghi, amministratori e dirigenti. Ad Asti e nei molti Comuni che lo hanno visto all’opera resta il segno di un servitore pubblico che aveva scelto la discrezione come cifra personale. Un metodo che oggi, nel giorno della sua scomparsa, pesa come un’eredità morale.

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